mercoledì 16 novembre 2011

Lettera a "La Provincia" di Como (9 novembre 2011)

Cara Provincia,

Leggo sul giornale di oggi, 7 Novembre, l’articolo “Autosilo del Sant’Anna, spunta la muffa”.  Il  vostro bravo cronista sembra meravigliarsi del fatto che in una struttura completata da soli 13 mesi  possano verificarsi infiltrazioni di acqua e la conseguente comparsa di muffa.

È bene ricordare che l’ospedale sorge su una zona paludosa posta alla confluenza di 3 torrenti.

Il vostro giornale ha seguito con attenzione  tutte le fasi di progettazione, riportando sempre, correttamente e con dovizia di particolari, anche il dibattito che aveva suscitato la scelta dell’insediamento  nel comune di San Fermo della Battaglia. Ebbene una delle critiche che venivano poste da chi era contrario era legata al rischio di non riuscire a contenere gli effetti della presenza di acqua. (vedi ad esempio La Provincia del 27 Marzo 2004).
La risposta data da "La Provincia"
Sono andato a rileggermi anche una frase che avevo trascritto, tratta dalla relazione geologica allegata al progetto presentato  in Comune nel 2003 (pagina 9): “ … cautele durante lo sviluppo della fase progettuale del  complesso ospedaliero in quanto la presenza di acqua potrebbe indurre problemi di stabilità dei fronti di scavo e se non idoneamente drenata andrebbe a sommergere i piani interrati della struttura…”.

Purtroppo, come insegna anche in questi giorni tragicamente la Liguria, i pareri dei geologi rimangono solo degli atti burocratici inascoltati.

Non voglio essere una Cassandra ma, sempre dal punto di vista idrogeologico, terrei d’occhio il torrente Valgrande,  il cui corso venne deviato per costruire l’ospedale Sant’Anna.  Deviare il letto dei corsi d’acqua ha spesso provocato a distanza di anni dei danni ambientali ed anche in questo caso gli esempi si possono leggere purtroppo nella cronaca quotidiana.

Cordiali saluti
Enzo Tiso

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