sabato 12 maggio 2012

La qualità dell’acqua potabile.

San Fermo della Battaglia, 10 maggio 2012

                           Spett. Responsabile Dipartimento di Prevenzione
                           ASL della Provincia di Como

                           Spett. Direzione ARPA

                           Spett. Direzione Consorzio Acqua

                           Spett. Sindaco di San Fermo della Battaglia

                           Spett. Sindaco di Cavallsca

                           Spett. Sindaco di Parè

                           Spett. Sindaco di Gironico


Oggetto: qualità dell’acqua potabile

Come noto da almeno 30 anni sono stati riscontrati solventi clorurati (trielina e percloroetilene con prevalenza di quest’ultimo) nella falda acquifera da cui prelevano acqua pozzi situati in località Bernaschina di Parè.

L’acqua viene poi distribuita nelle reti degli acquedotti di Parè, Cavallasca, San Fermo della Battaglia e di una piccola zona di Gironico.

Inizialmente l’acqua veniva distribuita senza alcun trattamento poiché non si superavano i limiti della normativa allora vigente (30 microgrammi /litro). Successivamente in previsione dei limiti più restrittivi imposti dal DLgs 31/2001, tuttora vigenti, di 10 microgrammi/litro, venne allestito in loco un impianto di trattamento mediante stripping con  aria.

Tale impianto risulta fermo da anni, come affermato recentemente in Consiglio Comunale dal Sindaco di San Fermo, poiché i livelli di solventi si manterrebbero al di sotto del limite di potabilità.

Premesso quanto sopra, si chiede a codesti spettabili enti, sulla scorta delle rispettive competenze sanitarie, ambientali, gestionali e tecniche di:
  1. Mettere a disposizione degli scriventi la serie storica della analisi nei diversi punti rete eseguite nel corso degli anni sia dall’ente gestore sia dalla ASL.
  2. Mettere a disposizione degli scriventi la serie storica delle analisi eseguite in falda inizialmente da ASL e in anni più recenti da ARPA.
  3. Mantenere in funzione l’impianto di strippaggio per un auspicabile principio di precauzione sanitaria, per altro tecnicamente possibile. Risulta infatti agli scriventi che in rete i valori di solventi, pur nei limiti di potabilità, risultano significativi (7 microgrammi/litro rilevati presso le scuole di San Fermo nel Novembre 2011). Ricordiamo a riguardo che tali sostanze sono classificate dallo IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, cancerogeni possibili o probabili, e per i quali è dimostrata una possibilità di accumulo nel tempo e di azione sinergica con altri tossici anche a piccolissime dosi. In questo caso va considerato che l’esposizione pur a basse dosi dura da decenni.
  4. Fornire informazioni con allegate relazioni conclusive circa eventuali indagini svolte per individuare la causa dell’inquinamento (viste le sostanze in gioco di origine industriale) e le conseguenti misure di bonifica ambientale adottate.
  5. Fornire approfondimenti su eventuali strategie in atto per raggiungere gli obiettivi del DLgs 152/2006, in presenza di acque sotterranee utilizzate per il consumo umano che ai sensi del D Lgs 30/2009, pur utilizzabili per il consumo umano nel rispetto del D Lgs 31/2001, non potrebbero essere considerate di  “buono stato chimico” per presenza di tricloroetilene e tetracloroetilene.
  6. Fornire finalmente dopo 30 anni, da parte dell’autorità comunale competente, una adeguata informazione ai cittadini.
In attesa di cortese riscontro si porgono distinti saluti.

    Per San Fermo Democratica    Per Insieme per cambiare
              Sabrina Butti                  Riccardo Gagliardi


l'impianto di trattamento mediante stripping con aria

2 commenti:

  1. trovo vergognoso che il comune di s. fermo si preoccupi di tutto ciò che "appare", vedi rotonde, fontane e palle colorate, e nonostante vanti introiti cospiqui, non si faccia scrupolo di somministrare ai propri cittadini acqua avvelenata!!!!!!!! .....non possiamo berla e siamo costretti a comprare acqua in bottiglia, ma... dovremmo usarla anche per cucinare?

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    1. Forse è eccessivo parlare di acqua "avvelenata" perchè, pur in presenza di solventi clorurati e di ripetuti episodi di inquinamento batteriologico che rendono necessaria l'immissione di ipoclorito di sodio per disinfettare, vengono rispettati i limiti previsti dalla legge. Sicuramente non è un'acqua di buona qualità e dal punto di vista sanitario è sconsigliabile l'utilizzo eccessivo da parte di bambini ed altri soggetti deboli. E' vero invece che questa Amministrazione bada solo a ciò che appare e poco o niente ha investito per migliorare la rete di distribuzione vecchia e piena di buchi, che fa sprecare migliaia di metri cubi di acqua e possono permettere la contaminazione con liquami fognari.
      Enzo

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