sabato 19 marzo 2016

A proposito di gelateria “comunale” a San Fermo
Sempre più spesso sul quotidiano “La Provincia” quando in cronaca si parla di San Fermo della Battaglia si riportano le opinioni degli amministratori comunali senza dare spazio a voci che dissentono, pur citandole tra le righe. Sarà un modo efficace di fare giornalismo, ma forse un po’ di parte!
Anche il 18 Marzo in un articolo si riporta la notizia che, finalmente, dopo tre bandi andati a vuoto, verrà assegnata ad una società privata la gestione del chiosco di via Roma, che la giunta comunale ha fortemente voluto destinare a gelateria.
Si riporta l’esultanza del vicesindaco che, bontà sua, vuole offrire un gelato all’Alka Seltzer, a coloro che volevano ostacolare questo importante “servizio” per i cittadini di San Fermo.
Rivendichiamo di essere ancora tra i contrari, pur augurando buona fortuna ai nuovi gelatai, e, visto che La Provincia non ce lo ha chiesto, ribadiamo qui le nostre ragioni.
Semplicemente non consideriamo tale attività un “servizio” come si ostina ad affermare il vicesindaco ma una, pur rispettabile, attività commerciale a scopo di lucro.
Come noi la pensa un ente autorevole come la Corte dei Conti che ha risposto al Sindaco quando i nostri amministratori hanno addirittura pensato di affidare la gestione della gelateria a “San Fermo Servizi” la società a partecipazione pubblica che gestisce già la farmacia comunale.
La Corte con parere n. 387 del 26 Ottobre 2015 afferma infatti che la gelateria ha un “rilievo esclusivamente imprenditoriale” assolutamente non assimilabile ad un “servizio di interesse generale” come insiste a dichiarare il vicesindaco nell’intervista.
Trattandosi di una attività imprenditoriale avremmo preferito che la destinazione non fosse così vincolante e che le condizioni non fossero alla portata solo di società già ricche e avviate ma anche di giovani alla ricerca di nuova occupazione.
Ringraziamo il vice sindaco per l’Alka Selzer, ma le sue affermazioni non ci fanno venire il mal di stomaco (questa è la principale indicazione del farmaco); ci fanno invece amaramente constatare come, in un periodo in cui molti “servizi veri” vengono a mancare o diventano sempre più costosi (sanità, assistenza ad anziani e disabili, trasporti ecc), venga elevato al rango di “servizio essenziale” l’offerta di un gelato gratis.


mercoledì 16 marzo 2016

SAN FERMO DEMOCRATICA
  incontra la popolazione
Lunedì 21 Marzo 2016 ore 20,30
Sala polifunzionale (sopra centro anziani), Via De Cristoforis


 


SAN FERMO 2011 - 2016





IL NOSTRO PUNTO DI VISTA






5 anni di attività consiliari e initive. Cosa abbiamo fatto per la




polazione e quali sfide San Fermo ha davanti a sé

 
Siamo intervenuti perché si potesse:
  • Utilizzare senza sprechi le risorse e le strutture comunali
Trovare nuove opportunità con il recupero del Somaini,
fornire servizi con l’utilizzo degli introiti del parcheggio,
favorire la crescita dei Servizi intercomunali.
  • Salvaguardare l’ambiente e ridurre il consumo di suolo
Bloccare la distruzione del verde per inutili e dispendiose strade,
fermare la cementificazione selvaggia in un territorio che ha già dato troppo.
  • Difendere un bene prezioso come l’acqua
Sostenere il mantenimento della gestione pubblica,
denunciare i casi di inquinamento tutelando il territorio e la salute dei cittadini.
  • Migliorare viabilità e trasporti
Potenziamento della linea 1 anche verso l’ospedale,
rendere più vivibile il quartiere di Mornago
evitare il "girone" per via Stoppa.
  • Creare opportunità di lavoro e favorire l’occupazione giovanile
La nostra proposta sul coworking nell’ex Somaini,
un utilizzo meno “affaristico” del chiosco di via Roma.
  • Controllo della legalità e richiesta di trasparenza negli atti amministrativi
Segnalazioni a Prefetto, Corte dei Conti, Magistratura.

e ….. le numerose altre proposte e iniziative intraprese!!!!!!


lunedì 14 marzo 2016

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SAN FERMO......DOVE STIAMO ANDANDO?

In un'era in cui i rifiuti stanno invadendo il pianeta, mari compresi, in alcune zone della terra le coscienze dei singoli individui si stanno risvegliando, sollecitate da Amministrazioni lungimiranti e sensibili.
Ma a San Fermo cosa sta succedendo?
La raccolta differenziata è un sistema di raccolta dei rifiuti che consente di raggruppare quelli urbani in base alla loro tipologia materiale, compresa la frazione organica umida, e di destinarli al riciclaggio, e quindi al riutilizzo di materia prima. Raccolti dai cittadini in cassonetti o campane distinte per materia (la carta, la plastica, il vetro, l’alluminio, i metalli ferrosi) o divisi a monte nelle case e recuperati a domicilio dai comuni, vengono destinati ad impianti di trattamento dei rifiuti. Qui vengono depurati dalla presenza di materiali estranei e non omogenei, e avviati agli impianti industriali di produzione che impiegano quelle che, a questo punto, sono divenute “materie prime seconde”.
La raccolta differenziata, dunque, risponde a due problemi legati all’aumento esponenziale della produzione di rifiuti: il consumo di materia prima (diminuito appunto grazie al riciclo) e la riduzione delle quantità destinate alle discariche e agli inceneritori. Inoltre, dalla gestione integrata dei rifiuti può venire anche un contributo importante alla lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento dell’aria. Secondo stime di Legambiente, chi oggi ricicla la metà dei propri rifiuti riduce la CO2 e i gas climalteranti emessi in atmosfera di una quantità tra i 150 e i 200 chili all’anno.
Orami è assodato sia dalle comunità scientifiche, sia da una buona parte della popolazione lombarda (basta fare un giro sui siti internet dei comuni) che la raccolta differenziata è un indicatore di senso civico, perché utile a tutti, ed è considerata uno stimolo per pensare alla collettività, in quanto gli effetti positivi sono la riduzione dell’inquinamento, il risparmio economico in termini energetici e inoltre aumenta il senso comune perchè abitua a pensare al bene collettivo (salvaguardia e sicurezza del territorio, salute generale).
Le Amministrazioni sensibili a questa problematica concordano che la sensibilizzazione e la partecipazione dei cittadini è fondamentale per favorire obiettivi come la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo, il recupero, il corretto smaltimento, ogni misura che trasformi il rifiuto da problema a risorsa, opportunità e fonte di nuova energia.
E A SAN FERMO????
Una vera raccolta differenziata, comprendente anche la frazione umida è partita con grave ritardo rispetto alla gran parte dei comuni italiani solo a fine 2013.
Infatti l’affidamento di un nuovo servizio congiunto di igiene urbana nel Comune di San Fermo della Battaglia e nel Comune di Cavallasca, che prevede la differenziazione – periodo 01.07.2013/31.12.2017 - è stata aggiudicata ad Agosto 2013.
Noi è dal 2014 che chiediamo all'assessore competente in consiglio comunale in occasione dell'approvazione delle imposte TARES, di essere messi a conoscenza sull'andamento della raccolta differenziata, in particolare sulla quota % raggiunta visto che l’obbiettivo fissato dalla legge è pari al 67%.
Per due anni non ci hanno mai risposto, anzi quest'anno il capogruppo ha definito la nostra richiesta "di pura facciata".
Così, il 13 Febbraio abbiamo scritto una lettera che pubblichiamo di seguito, a cui oggi, 14 Marzo il Sindaco non ha ancora risposto.

 
Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di
SAN FERMO DELLA BATTAGLIA (CO)

Oggetto: richiesta dati servizio di igiene urbana.


In riferimento alla gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana nel Comune di San Fermo della Battaglia e nel Comune di Cavallasca – periodo 01.07.2013/31.12.2017 - aggiudicata ad Agosto 2013, si chiede di conoscere per l'anno 2014 e per l'anno 2015, per quanto riguarda il Comune di San Fermo della Battaglia la percentuale totale annuale di raccolta differenziata.
Si chiede in particolare di indicare sempre riferito all'anno 2014 e all'anno 2015 la:
1. Quantità totale di rifiuti raccolti presso le utenze domestiche
2. Quantità totale di rifiuti raccolti presso le utenze produttive
3. Quantità di rifiuti urbani indifferenziati raccolti a domicilio
4. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione umida raccolti a domicilio
5. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione carta e cartone e tetrapack raccolti a domicilio
6. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione imballaggi in vetro e lattine in alluminio o contenitori a banda stagnata raccolti a domicilio
7. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione plastica raccolti a domicilio
8. Quantità di rifiuti urbani indifferenziati raccolti presso la piattaforma ecologica
9. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione carta e cartone e tetrapack raccolti presso la piattaforma ecologica
10. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione imballaggi in vetro raccolti presso la piattaforma ecologica
11. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione lattine in alluminio o contenitori a banda stagnata raccolti presso la piattaforma ecologica
12. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione plastica raccolti presso la piattaforma ecologica
13. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione vegetale, metallo, legno, T.F., Raee, ingombranti, vetro, inerti, carta e plastica, vernici, ed oli vegetali e minerali, spazzamento strade, conferiti direttamente dagli utenti nei Cassoni presso la piattaforma ecologica
14. Quantità di rifiuti urbani ingombranti e RAEE raccolti su prenotazione
15. Quantità di rifiuti urbani pericolosi
16. Quantità di rifiuti urbani differenziati nella frazione secca e di rifiuti vegetali provenienti dalle aree cimiteriali
17. Quantità di rifiuti raccolti separatamente provenienti dal presidio ospedaliero Sant’Anna, limitatamente ai seguenti rifiuti:
  • raccolta indifferenziata (sacco nero)
  • raccolta umido
  • raccolta plastica
  • raccolta carta-cartone
  • raccolta vetro.
Per ogni tipologia di rifiuto si chiede di indicare la precisa destinazione (discarica, inceneritore, consorzio di raccolta, azienda specializzata nel recupero ecc), con nome, ragione sociale e indirizzo.
Per i rifiuti differenziati va specificato l’effettivo riciclo indicando le quantità che invece vengono dirottate in discarica o inceneritore per scarsa qualità, mancata accettazione, non disponibilità dei centri di raccolta ecc.
Inoltre si chiede, in riferimento all'Art. 2.32 del capitolato speciale, "Campagne di sensibilizzazione ambientale", i motivi per cui a quasi due anni e mezzo dalla stipula del contratto con la ditta vincitrice non sono stati organizzati gli incontri con la cittadinanza previsti nel punto 3 "organizzazione di incontri con le scuole del territorio e promozione di iniziative volte a far apprendere il ruolo fondamentale della partecipazione dei cittadini alla corretta gestione dei rifiuti e al corretto sviluppo della raccolta differenziata".
Cordiali saluti.


giovedì 3 marzo 2016

RIFIUTI E OSPEDALE
Leggiamo sul sito di Altra Como:
La Perego Strade si configurava come una <<vera e propria "impresa" di trattamento abusivo di rifiuti>>. A scrivere queste affermazioni è il Giudice del Tribunale di Lecco nelle motivazioni (depositate nei giorni scorsi) della sentenza di condanna dei responsabili dell'azienda brianzola, per il traffico illecito di rifiuti in svariati cantieri, ubicati nelle province di Lecco, Como e della Brianza.
Il Circolo Ambiente denuncia che: “Con la mancata costituzione di parte civile del Min.Ambiente e degli enti locali, si è perso il risarcimento del danno ambientale!”
Questo passaggio ha fatto sì che al Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” (presentatosi al processo come unica parte civile!) non venisse riconosciuto il risarcimento ambientale.
Nell'ultimo Consiglio Comunale, durante una discussione riguardante l'Ospedale, le opposizioni hanno sottolineato ancora una volta che, indipendentemente dall'utilità della struttura, la costruzione del nuovo ospedale ha comunque inferto una ferita al nostro territorio.
Il Sindaco, visibilmente irritato da queste affermazioni, ha tuonato dall'alto della sua carica, invitando vivamente tutti i consiglieri presenti "a voler bene al nostro ospedale".
Ecco signor Sindaco, a seguito dei fatti accaduti, se veramente avesse voluto bene al nostro ospedale, avrebbe prima di tutto cercato con tutti i mezzi di accertare i reali danni ambientali causati dallo scarico dei rifiuti tossici come sollecitato nella nostra prima interrogazione del 5 Novembre 2011 e soprattutto avrebbe costituito il Comune di San Fermo della Battaglia parte civile nel processo contro la ditta Perego, come richiesto a gran voce nella nostra seconda interrogazione del 13 Settembre 2012.
Noi restiamo dell'idea che sia questa Amministrazione sia la precedente abbiano gestito in maniera approssimativa e superficiale una questione così importante, senza mettere in atto nessuna misura di carattere preventivo e conoscitivo al fine di tutelare la collettività e il nostro territorio.
Riportiamo di seguito i nostri comunicati inviati alla stampa locale.
Comunicato stampa del 25 Febbraio 2016 inviato al quotidiano "La Provincia" di Como
Rifiuti tossici nelle fondamenta del Sant’Anna a San Fermo della Battaglia
La Provincia del 25 Febbraio riporta uno stralcio della sentenza del giudice riguardante i rifiuti trattati illecitamente dalla ditta Perego in cui si sottolinea che le analisi eseguite presso il nuovo Ospedale Sant’Anna abbiano riguardato solo materiali “ai margini degli edifici”. Purtroppo quindi non è stato possibile stabilire se nelle fondamenta dell’ospedale siano realmente presenti rifiuti tossici.
La necessità di un monitoraggio più accurato fu a suo tempo prospettata da cittadini e associazioni ambientaliste ma nessuno la prese in considerazione. A San Fermo della Battaglia fu fatta propria dal gruppo consiliare di opposizione San Fermo Democratica che per due volte, Novembre 2011 e Settembre 2012, interpellò ufficialmente il sindaco Maurizio Falsone, in quanto competente autorità amministrativa e nello stesso tempo sanitaria locale. Nelle due articolate istanze, inviate per conoscenza al Prefetto, si chiedeva anche di informare correttamente su quello che era stato fatto per tutelare la salute della popolazione e di costituirsi parte civile al processo.
In entrambe i casi il sindaco rispondeva in modo evasivo e pilatesco, trincerandosi dietro il “segreto istruttorio” e, riguardo alla richiesta di costituirsi parte civile, nemmeno si degnava di commentare (tutta la documentazione è agli atti del comune).
Dagli atti processuali emergerebbe anche che la ditta Perego trattava non solo materiale di demolizione di edifici civili e quindi con la possibile presenza di amianto ma anche materiale di demolizione di edifici industriali. Non si può quindi escludere che questi potessero essere contaminati da altri inquinanti anche più pericolosi. Inquinanti che potrebbero interessare la falda acquifera che, come hanno evidenziato in passato relazioni geologiche, corre immediatamente sotto le fondamenta.
Forse a questo punto le autorità competenti comunali e sovra comunali dovrebbero prendere seriamente in considerazione la “tirata d’orecchi” del giudice e predisporre, pur tardivamente, un piano serio di monitoraggio per capire se esistano rischi per la salute e l’ambiente.

Comunicato stampa del 3 Marzo 2016 inviato al quotidiano "La Provincia" di Como
A proposito della nota che vi abbiamo inviato in precendenza, apprendiamo da altri organi di stampa altri stralci della sentenza non citati nel vostro articolo del 25 Febbraio.
In particolare il giudice scrive: "si osserva che in questo processo non si è costituito il ministero dell'ambiente per il risarcimento del danno ambientale, nè i singoli enti territoriali per i danni cagionati alle comunità locali in cui si è svolta l'illecita attività di smaltimento ...omissis... si ricorda che solo allo stato è riconosciuto dalla giurisprudenza ...il diritto a costituirsi in giudizio per il risarcimento del danno ambientale...".
Tra gli "enti territoriali" c'è ovviamente il comune di San Fermo della Battaglia nel cui territorio è ubicato l'Ospedale Sant'Anna.
Se il comune si fosse costituito, come sollecitato dal gruppo consiliare San Fermo Democratica, avrebbe per lo meno potuto ora avere le risorse per valutare l'effettivo danno ambientale.
Un Comune che spende assurdamente migliaia di euro per sostenere un contenzioso processuale con un singolo cittadino che ha già avuto dalla sua una sentenza del Consiglio di Stato (vedi caso "casa rossa" riassunto nell'articolo di Galgani del 23 Febbraio) non si è premurato di difendere tutta la sua comunità da atti illeciti di stampo mafioso.
Vi chiediamo quindi di tornare sull'argomento e pubblicare la nostra lettera come contributo.

Distinti saluti
Enzo Tiso
Sabrina Butti

Riportiamo il link di Altra Como