giovedì 29 dicembre 2016

Meno rifiuti – meno tasse

È finalmente patrimonio comune il principio che occorre produrre meno rifiuti per non inquinare e risparmiare energia.
In Italia ci si è posti con una legge l’obiettivo di arrivare almeno al 65% di raccolta differenziata per poter riciclare la maggior parte di rifiuti limitando l’uso di discariche e inceneritori. La comunità europea per far raggiungere più velocemente questo risultato ha sancito che la tariffazione sia basata sul principio che chi più inquina più paga, quindi chi produce meno rifiuti dovrebbe pagare di meno.

Legambiente nel suo ultimo rapporto conferma che a livello nazionale ci si muove velocemente verso l’obiettivo. Nel 2015 erano infatti ben 1520 i comuni ricicloni, che avevano raggiunto o superato il 65%. Inoltre 525 comuni potevano vantarsi di essere considerati “rifiuti free”, con valori del riciclo superiore al 90% e soprattutto con una riduzione drastica dei rifiuti prodotti per abitante (meno di un Kg al giorno pro capite) e dell’indifferenziato da inviare in discarica stabilito in meno di 75 Kg anno per abitante . In molti di questi comuni i risultati sono cambiati quando è stata introdotta una tariffa cosiddetta puntuale, cioè basata sulla quantità di rifiuti prodotti.

A San Fermo come siamo messi ?
Male! Nel 2012 eravamo in fondo alla classifica con solo il 41% di raccolta differenziata. Finalmente nel 2014, dopo aver introdotto la raccolta dell’umido siamo passati al 56, 9 % , poi però ci siamo fermati ad un modesto 57,6% nel 2015. La produzione di rifiuti per persona è ancora molto alta, pari a 1,32 Kg giorno per persona.
La modalità di tariffazione non invita a riciclare perché la tassa TARI è ancora basata sul vecchio sistema della superficie domestica e per di più ci sono sgravi non basati sulla quantità di rifiuti prodotti ma sul numero di componenti del nucleo familiare.

Non c’è quindi nessun incentivo a produrre meno rifiuti!

Si aggiunga che non viene fatta nessuna campagna di sensibilizzazione ed informazione verso la popolazione, nonostante questo sia previsto nel capitolato di appalto con l’azienda Turcato addetta alla raccolta.
Nessun intervento viene fatto per migliorare la raccolta differenziata presso l’isola ecologica e nessun incentivo o sensibilizzazione al riuso di oggetti ancora in buono stato. Non ci risulta poi nessun controllo sulla qualità dei rifiuti differenziati a livello domestico e quindi sulla effettiva e corretta applicazione da parte di tutti i cittadini.

Eppure i Sanfermini sembrano attenti al problema, come ha dimostrato il successo dell’iniziativa “regalo tutto” organizzata dal Gruppo Mamo con una associazione che opera in provincia di Como.

Auspichiamo quindi che l’amministrazione comunale cambi registro a beneficio dell’ambiente e anche delle nostre tasche. Per questo potrà essere utile la imminente fusione con Cavallasca dove la percentuale di raccolta differenziata ha già raggiunto il 63%.

domenica 27 novembre 2016


Programma Opere Pubbliche 2017/2019

Con delibera n. 128 del 14 ottobre 2016 la Giunta ha definito lo schema del programma triennale 2017/2019 dei lavori pubblici e l’elenco annuale delle opere 2017 in ottemperanza alla norma vigente.

La prima voce che compare nell’elenco 2017 è lo stanziamento di 160.500 euro per la riqualificazione sopralzo Coop per la creazione degli uffici vigili.

Ma nel 2017 non saremo un comune unico con Cavallasca?

E la ridistribuzione dei Servizi non dovrebbe essere condivisa?

Un argomento così importante non dovrebbe essere discusso dalla commissione di rappresentanza dei cittadini di Cavallasca?

Sembra di no.........così è deciso.

venerdì 4 novembre 2016

Verbale Consiglio Comunale del 14 Ottobre 2016

Assente Enzo Tiso – Inizio ore 21,15 circa

Presenti nel pubblico n° 6 persone, Paola Mascolo arriva intorno alle 22.00.

Sabrina Butti chiede che venga invertito l’ordine del giorno mettendo al primo punto la discussione sull’avvio della fusione. Si vota; 8 contrari la maggioranza con la motivazione che non è necessario 3 favorevoli le minoranze.
1° punto – Comunicazione delle deleghe conferite dal Sindaco agli Assessori e ai Consiglieri Comunali.
2° punto – Ratifica deliberazione Giunta Comunale n. 115 del 29.09.2016 ad oggetto “Variazione n. 6 al bilancio di previsione 2016/2018”.
Prende la parola Ansideri che illustra le variazioni in positivo e negativo. Le più importanti sono le maggiori entrate di 243.000 e 26.000 euro provenienti dal pagamento dell’ICI e TASI da parte dell’ASST Lariana e 50.000 euro derivanti dall’alienazione di diritti di superficie.
Scalisi chiede dove verranno collocate le maggiori entrate e come da copione Ansideri risponde “laddove ci sarà necessità per coprire le minori entrate”. Nessuna previsione.
Si va al voto: Maggioranza tutta favorevole e Minoranza 3 contrari.
3° punto – Modifica al Programma Opere Pubbliche triennio 2016/2018.
Prende la parola il Sindaco che dichiara che, vista la situazione precaria di una parte del Somaini, al fine di contenere i danni hanno pensato di destinare 500.000 euro per interventi di consolidamento. Di conseguenza sono stati spostati i previsti 100.000 euro per asfaltature (non ci sono asfaltature urgenti da eseguire), 100.000 euro per la palestra (non si può fare tutto) e 100.000 euro per l’illuminazione a led (stanno valutando soluzioni alternative) sul lotto 3 del Somaini.
Butti Massimo chiede a che punto è la trattativa con l’Istituto Montessori e Mascetti risponde che l’Istituto ha manifestato interesse ma che verrà attivato un PPP di conseguenza il bando lo potrebbe vincere anche un’altra scuola.
Butti Sabrina chiede se la somma di 500.000 euro è stata decisa in base ad un progetto e come mai non si sono lasciate delle risorse per le asfaltature di strade periferiche, come promesso in campagna elettorale. Mascetti risponde che per il lotto 3 non c’è un progetto ma i 500.000 sono solo una stima, per quanto riguarda le strade in periferia, a parte via Vergosa che verrà asfaltata dopo la posa dei tubi del gas, le altre non necessitano interventi, compresa Tinità in quanto è tutta privata.
Si va al voto: Maggioranza tutti favorevoli, Minoranza 2 astenuti Butti Massimo e Scalisi, 1 contrario Butti Sabrina.
4° punto – Approvazione schema di convenzione per l’affidamento del servizio di Tesoreria Comunale 2017/2021.
Prende la parola Ansideri che presenta lo schema di convenzione che verrà allegato al bando (40 pagine inviate ai consiglieri di minoranza 30 ore prima del consiglio), allegato supertecnico. Precisa che con grande lungimiranza sono stati considerati anche i cittadini di Cavallasca.
Si va al voto: 10 Favorevoli 1 astenuto Butti Sabrina.
5° punto – Approvazione nuovo regolamento della Biblioteca comunale.
Prende la parola il consigliere Gagliano il quale dichiara che vista la necessità di adeguare il regolamento vigente al regolamento del sistema bibliotecario si sono apportate delle modifiche. La più rilevante è la modifica apportata all’art. 4 che riguarda la nomina dei componenti della commissione, in particolare al comma 3 che disciplina la nomina dei componenti in rappresentanza degli utenti, introducendo al posto della nomina diretta da parte della giunta, l’elezione di tali componenti da parte degli utenti.
Prende la parola Sabrina Butti la quale chiede di aggiungere all’elenco dei servizi offerti riportati nell’art. 1 “garantire gli accessi in rete e l’uso dei PC”, servizio che a tutt’oggi viene già offerto. Viene sollevata, da parte di alcuni consiglieri, il problema che forse per l’utilizzo del WiFi free ci vorrebbe un regolamento ad hoc.
Si vota la proposta: 11 favorevoli previa verifica della necessità di un regolamento per l’uso del WiFi
Si vota la delibera: 11 favorevoli.
6° punto – Modifica ed integrazione regolamento per la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi.
Prende la parola il consigliere Bursi il quale dichiara che al fine di evitare un eccessivo deterioramento del campo a 11 in erba naturale questo può essere usato solo per gli allenamenti di ragazzi fino a 9 anni.
Sabrina Butti chiede, visto l’obiettivo della modifica del regolamento, quanto si spende mediamente all’anno per la manutenzione ordinaria e straordinaria sia del campo ad erba naturale sia del campo ad erba sintetica. Risponde Mascetti il quale comunica che per la manutenzione del campo in erba naturale si spende circa 10.000 euro/anno, mentre per il campo in manto sintetico circa 10.000 euro ogni 5 anni.
Si va al voto: 11 favorevoli.
P.S. della convenzione/accordo con la F.I.G.C. nessun accenno…….questo è solo il consiglio comunale di San Fermo, mica quattro amici al bar………
7° punto – Richiesta di avvio della procedura di fusione per incorporazione del comune di Cavallasca nel comune di San Fermo della Battaglia.
Prende la parola il consigliere Butti Sabrina per presentare un emendamento alla proposta di delibera che prevede di votare l’avvio del processo di fusione. Parte integrante di questo provvedimento è la relazione nella quale si esplicitano le argomentazioni a supporto della richiesta di incorporazione, relazione che la legge non dice che debba essere allegata in questa fase dell’istruttoria, e che a nostro giudizio è una relazione impresentabile, sia nella forma sia nei contenuti, e con molti errori; per essere il documento fondante dell’incorporazione è evidente che va corretta. Al fine anche di rispettare la volontà popolare espressa con il Referendum, noi chiediamo di dividere le votazioni.
(Vi invito caldamente a leggere la relazione che è scaricabile dal sito internet del comune di San Fermo http://www.comune.sanfermodellabattaglia.co.it sezione delibere anno 2016 delibera n. 39. Ecco il testo dell’emendamento:
PESENTAZIONE EMENDAMENTO Ai sensi dell’articolo 27 del Regolamento del Consiglio Comunale si chiede:
Il gruppo consiliare San Fermo Democratica
Propone l'emendamento alla proposta di delibera del Consiglio Comunale avente come oggetto:
"RICHIESTA di avvio della procedura di fusione per incorporazione del comune di cavallasca nel comune di san fermo della battaglia ai sensi dell’art. 1 – comma 130 – della legge n. 56/2014 e dell’art. 7 – comma 3 – della legge regionale n. 29/2006 e di valutazione di assunzione del referendum consultivo comunale."
Testo emendamento:

Al fine di poter Discutere separatamente, proponendolo ai voti con delibera distinta, il testo della relazione predisposta ai sensi dell’articolo 7, comma 5, della legge regionale n 29/2006,
si propone di modificare il testo della proposta di delibera eliminando nella premessa

"VISTA dunque l’allegata relazione (redatta ai sensi dell’art. 7 - comma 5 - della L.R. n. 29/2006) concernente la proposta di fusione per incorporazione del Comune di Cavallasca nel Comune di San Fermo della Battaglia;"

e nella parte finale il punto

8. di approvare espressamente, quale parte integrante del presente provvedimento, l’allegata relazione nella quale si esplicitano le argomentazioni a supporto della richiesta di fusione per incorporazione, redatta ai sensi dell’art. 7 - comma 5 - della L.R. n. 29/2006;

e di procedere a contestuale sdoppiamento della proposta di delibera oggetto di emendamento.

Mascetti dichiara che la relazione è scritta bene, che salvo qualche errore va bene così. Inoltre anche a Cavallasca si sta votando lo stesso provvedimento compresa la relazione al quale hanno consigliato di allegare in questa fase, così per non creare “caos” amministrativo, voterà contro l’emendamento.
Della stessa opinione espressa in un millisecondo è anche il Capogruppo Tettamanti.

Si va al voto dell’emendamento: 8 contrari (la maggioranza) 2 Favorevoli (Butti Sabrina e Butti Massimo) 1 astenuto (Scalisi).

Si procede con la votazione della proposta di delibera.
Prende la parola Mascetti che ripete tutto quanto già detto negli incontri con la popolazione: quanto sono stati bravi lui e Ronchetti a scongiurare la bancarotta di Cavallasca e a salvare i cittadini, arriveranno tanti soldi per tutti, ecc. Pertanto relazione o non relazione deve rispettare la volontà dei cittadini (al diavolo i progetti e i programmi…..arriveranno 600.000 euro all’anno, come verranno spesi è una quisquilia….)

Butti Massimo dichiara che anche se la relazione è incompleta lui voterà a favore.

Prende la parola Butti Sabrina che dichiara quanto segue:

Per quanto riguarda la relazione allagata alla delibera di richiesta di avvio della procedura di fusione per incorporazione del comune di Cavallasca nel comune di San Fermo della Battaglia, richiesta dalla Legge Regionale n. 29 del 15.12.2006
- l’art. 7 - comma 5 - ai sensi del quale “ciascun progetto di legge è accompagnato da una relazione che pone in evidenza le esigenze di più razionale assetto del territorio, di carattere economico e finanziario e di organizzazione e gestione dei servizi che lo giustifichino”;
si sottolinea che la stessa risulta incompleta e imprecisa, limitandosi a descrizioni generiche, mentre avrebbe quantomeno dovuto seriamente motivare le ragioni di fondo che hanno spinto l'amministrazione verso una simile scelta.
Le ragioni di convenienza e di opportunità per i cittadini avrebbero dovuto essere precedute da uno studio di fattibilità e menzionate già in un atto di indirizzo che sarebbero serviti per poter votare con piena consapevolezza.
Tutto questo non è stato esplicitato.
La relazione oggi presentata serve evidentemente solo a soddisfare una richiesta formale ed è priva di contenuti.
Sulla questione della rappresentatività di Cavallasca all'interno del consiglio comunale di San Fermo, più volte sollevata dai cittadini di entrambi i comuni in sede di dibattiti, non è stata spesa neanche una parola anche solo per ipotizzare le possibili alternative.
Non c'è un paragrafo relativo alla situazione economica/finanziaria di Cavallasca, nessun accenno a come verranno superate le criticità, pur genericamente elencate nella premessa del documento, e neppure su come verranno riorganizzati i servizi.
Nessun progetto riguardo a come verranno spesi i 600.000 euro/anno se non che verranno utilizzati per investimenti.
Sottolineo ancora una volta che per la redazione della relazione in oggetto sono stati esclusi ancora una volta i consiglieri di opposizione, che si trovano come al solito ad approvare un importante documento a giochi chiusi e con poco tempo a disposizione (inviata via mail ai capigruppo il 13-ott-2016 alle ore 12.42).
Visto che l'emendamento proposto non è stato accolto, pur ribadendo la posizione favorevole alla fusione ed all’avvio dell’iter indicato dal voto referendario, il gruppo di San Fermo Democratica si asterrà in questa votazione, dal momento che la delibera predisposta prevede anche l’approvazione della relazione, che invece rigettiamo.
Auspichiamo che per i prossimi atti previsti dalla normativa sulla fusione, come la revisione dello Statuto Comunale, cambi l’atteggiamento nei confronti delle minoranze.
Si va al voto: 10 favorevoli 1 astenuto (Butti Sabrina).

martedì 11 ottobre 2016

Acquedotto comunale: Mascetti dice altre bugie ma questa volta qualcuno lo bacchetta!

Il mese scorso gli utenti dell’acquedotto di San Fermo hanno trovato, allegata alla fattura da pagare, una simpatica lettera firmata dal sindaco Mascetti con la quale si rammaricava degli aumenti tariffari, dando la colpa “all’aumento dei costi per la gestione dell’Ufficio d’Ambito” (ATO). Si tratta del nuovo organismo cui tutti i Comuni della Provincia hanno dovuto aderire, in base ad una legge regionale, per poter poi creare un unico soggetto erogatore del servizio acquedotto e depurazione fognaria denominato Como Acqua srl.
Abbiamo chiesto allora spiegazioni a questo Ufficio d’Ambito (ATO), che ci ha gentilmente risposto con lettera ufficiale, affermando che quanto dichiarato da Mascetti è “perlomeno bizzarro”. Un bel modo elegante per dire che ha scritto cose false e infondate.

L’Ufficio, oltre a rigettare l’accusa indebita dell’onerosità della gestione del proprio organismo, rimanda al mittente la volontà di applicare tariffe elevate, ricordando che il Comune di San Fermo fino al 2015 “ha applicato tariffe superiori alla media provinciale”.

Ora è impossibile non aderire a norme nazionali risalenti al 2011 (legge Salva Italia del governo Monti) cui anche San Fermo si deve adeguare indipendentemente dalla nascita dell’Ufficio d’Ambito.
Anche noi siamo preoccupati per le difficoltà che sta affrontando ATO e per la lentezza con cui si sta muovendo Como Acqua srl, che dovrà sostituire nella gestione di questi importanti servizi i Comuni e Consorzi di depurazione.
Il Comune di San Fermo siede però nell’assemblea dei soci di Como Acqua srl, si faccia quindi sentire in quella sede per riportare gli interessi degli utenti, senza troppi piagnistei che lasciano il tempo che trovano e dando informazioni corrette ai propri cittadini.

Certo quello che Mascetti descrive come “il nostro splendido Consorzio con i comuni di Cavallasca e Parè” non lascia una bella eredità a Como Acqua srl. Basta consultare i gravosi interventi di manutenzione straordinaria che sono stati inseriti nel programma del nuovo ente per far fronte a carenze strutturali segnalate dagli stessi comuni. Carenze che invece pubblicamente l’amministrazione della ricca San Fermo ha sempre negato fino a far destinare negli anni scorsi ad altre voci di bilancio importanti risorse già destinate ad acquedotto e fognature.

lunedì 10 ottobre 2016

FUSIONE: INCONTRO DI VENERDI' 7 OTTOBRE
 
Pubblichiamo anche se in ritardo la traccia dell'intervento di venerdì come promemoria.
 
In linea di principio noi siamo favorevoli alla fusione, visti i benefici non solo economici che ne derivano fino ad ora elencati, (efficienza organizzativa, una migliore gestione del territorio sotto il profilo urbanistico/edilizio, qualità dei servizi, tutti valori legati alla possibilità di poter meglio amministrare una comunità ), tant'è che nel nostro programma elettorale l’unione tra comuni era uno degli obiettivi qualificanti.
Vorremmo fare un'analisi però sul progetto che le due amministrazioni hanno presentato alla cittadinanza per la nostra fusione, anzi incorporazione, per mettere in evidenza lo stato dell'arte alla data odierna, senza arrogarci meriti che non ci appartengono.
Infatti il progetto è stato elaborato solo dai due sindaci senza il coinvolgimento delle opposizioni sia di San Fermo sia di Cavallasca, pur avendo dato la nostra piena disponibilità ad incontri di confronto e tavoli tecnici fin dall’inizio.
Il tempo necessario per questo ci sarebbe stato, per cui questo progetto ha l'egida esclusiva dei due sindaci. Ne consegue che la credibilità del progetto è in stretta relazione alla credibilità dei due sindaci stessi.
Tengo a sottolineare che il nostro concetto di democrazia come oramai è risaputo non coincide con il concetto di democrazia del sindaco Mascetti.
Per lui l'atto democratico dei cittadini si esaurisce con il voto per l'elezione amministrativa e la raccolta di opinioni spot in giro per il paese. Il nostro concetto di democrazia prevede invece un coinvolgimento più ampio di tutte le componenti presenti all'interno del consiglio (organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune) e della società civile, non solo per questa particolare fase della vita del paese ma in generale come linea di principio.
Anche perchè questo tipo di confronto aveva pieno significato prima del referendum, dopo, in caso di vittoria del si, il significato si riduce a causa della decadenza del consiglio di Cavallasca.
Entriamo nel merito del progetto presentato sempre solo a voce, in quanto non esiste traccia scritta. I punti di maggior impatto sui quali si è discusso più ampiamente in questo ultimo mese di incontri con la popolazione sono stati:
- sulla sostenibilità economica/finanziaria visto che San Fermo acquisisce un comune in dissesto: con i 600.000 euro/anno diciamo che la sostenibilità sarà garantita, salvo ripensamenti del governo che nei prossimi dieci anni dovrà ogni anno trovare le risorse con le leggi finanziarie. Inoltre il debito di Cavallasca peserà sul nuovo comune solo per i primi sei anni.
- sulla rappresentatività di Cavallasca all'interno del consiglio comunale di San Fermo: il progetto prevede che decideranno dopo. Si sono avanzate ipotesi e fatte proposte……..ma di fatto nessuna garanzia è stata data fino ad ora ai cittadini di Cavallasca su come faranno sentire la loro voce.
- su come verranno dislocati i servizi all'interno del nuovo comune e come saranno raggiungibili: il progetto prevede che deciderà la giunta. Non è stato predisposto, neanche nelle linee generali, un piano di razionalizzazione, omogeneizzazione e dislocazione dei servizi, ne tantomeno si è pensato ad attivare forme di trasporto pubblico di collegamento tra i due paesi.
- su come verrà gestita la riorganizzazione del personale all'interno del nuovo comune: il progetto prevede che deciderà il sindaco. Anche in questo caso nessun piano di redistribuzione del personale, aspetto che può anche essere compreso, ma che in nome della trasparenza, qualche indicazione in tal senso sarebbe stata opportuna
- sul mantenimento del PGT a crescita zero di Cavallasca: il progetto prevede che non ci saranno varianti, anche perchè oramai è noto che in base alla normativa vigente non è possibile modificare il PGT, o se ciò dovesse essere la decisione dipenderà anche dalla Provincia e dalla Regione
- sulla destinazione degli immobili comunali di San Fermo e Cavallasca ancora nessuno studio di fattibilità di nuovi o diversi utilizzi. Per Villa Imbonati a voce è stato detto ….. che non verrà abbattuta.
Sconcerta il fatto che questi problemi siano stati posti non solo da consiglieri comunali ma anche da molti cittadini di entrambi i paesi fin dal primo incontro pubblico e che le risposte siano sempre state le stesse: vedremo e decideremo dopo! Anzi, deciderà dopo il sindaco e la sua giunta!
Possiamo fidarci solo delle parole?
Proprio perchè gli elementi su cui trarre conclusioni sono poco definiti e chiari, e per la mancanza del tempo necessario per far capire e capire un argomento così complesso, ne consegue che le ragioni del “SI” possono essere sostenute solo sulla base degli aspetti che sono insiti nella Legge che norma dette fusioni e che non sono certamente basati su un confronto fra i Bilanci dei Comuni coinvolti, mentre le ragioni ragioni del "NO", sostenute soprattutto dai rappresentanti e dai cittadini di Cavallasca, sono sostenute dall'analisi sopra esposta.
Stiamo toccando con mano che questo dualismo è presente all'interno delle due comunità, perchè in assenza di certezze ci si affida all'istinto.
Quindi pur essendo favorevoli al principio della fusione restano tutte le nostre perplessità iniziali.
Ad una grande occasione si è associato un piccolissimo progetto.


martedì 27 settembre 2016

E' ORA DI PARLARE DI INCORPORAZIONE – PARTE SECONDA

14 Settembre a Cavallasca Consiglio Comunale aperto, tema l'incorporazione con Cavallasca, presente un pubblico numeroso.
Apre la serata il sindaco Ronchetti il quale inizia elencando i vantaggi dell'incorporazione:
- sinergie nel personale e assunzioni
- contributi statali di 600.00 euro/anno per 10 anni.
Inoltre dal confronto con il sindaco di S. Fermo:
- verranno garantiti i servizi essenziali a favore delle fasce più deboli e potenziati i servizi sociali
- il PGT di Cavallasca che prevede crescita 0 non verrà toccato
- verranno parificati i contributi e le tasse per l'asilo e le scuole elementari
- la biblioteca di Cavallasca resterà aperta
- si avranno vantaggi a livello di organizzazione degli uffici a seguito delle sinergie del personale
- tutte le organizzazioni presenti sul territorio verranno mantenute
- in caso di vincita del si per effetto della Legge l'amministrazione di Cavallasca scomparirà, nello statuto si inseriranno dei rappresentanti per Cavallasca.

Sembra la fotocopia della presentazione di Mascetti, tanti proclami generici, nessun progetto concreto, e nessun accenno al buco di bilancio.

Belluso chiede le dimissioni del Sindaco in caso di vincita del no e Ronchetti respinge la richiesta. Dichiara che è favorevole alla fusione, anche se non ci sono garanzie da parte di Mascetti, perché il suo comune non è più in grado di mantenersi finanziariamente e in questo modo si rottamerà un'amministrazione incapace.

Gagliardi mette in evidenza che se Mascetti fino ad oggi non ha mostrato nessun interesse a come risolvere la questione della rappresentanza, non avrà interesse certo dopo la vincita del si al referendum. Ribadisce il no alla fusione del suo gruppo per:
- la tipologia della fusione, visto che già nel 2011 avevano chiesto e ottenuto dal consiglio fondi per uno studio di fattibilità su un progetto di fusione, studio che poi non è mai stato commissionato
- per la mancanza assoluta di certezze su tutti i fronti, visto che di scritto non c'è niente.

A chi chiede di elencare gli svantaggi Ronchetti risponde che non ce ne sono.
A chi chiede se passa il no cosa succede risponde che non è veggente. E' in attesa che il piano di riequilibrio venga autorizzato, in questo caso il comune dovrà pagare 48.000 euro/anno per 8 anni.
Più persone chiedono che organismo rappresenterà Cavallasca all'interno dell'amministrazione di S. Fermo, con che funzione e come verranno nominati i rappresentanti al fine di non perdere l'identità della comunità; risponde il vicesindaco dicendo che si sta trovando (con chi non si sa....) una modalità per dare voce a Cavallasca all'interno dell'esecutivo. Non è possibile inserire nella giunta di S. Fermo una persona di Cavallasca (Ronchetti precisa che c'è comunque l'assessore Burgassi che risiede in paese.....) ma si sta pensando ad una commissione mista con rappresentanti di entrambi i paesi, o ad una persona di Cavallasca in giunta a S. fermo senza diritto di voto.
Più persone chiedono di porre dei punti fermi all'amministrazione di S. Fermo primi tra tutti la rappresentatività e il PGT, criticando la mancanza di metodo e i contenuti fino a qui esposti.
Altri presenti chiedono delucidazioni sul debito, sulla tempistica della fusione, garanzie sul PGT, su Villa Imbonati. Ronchetti spiega che riguardo al buco di bilancio si è attivato un percorso per cui verranno individuate le responsabilità. In caso di fusione nel 2017 verranno abbassate tutte le aliquote e cancellato lo sforamento del patto di stabilità. Inoltre entro il 2016 le gestioni associate dovranno essere estese a tutti i servizi, pertanto questo è già il preludio a una fusione (aggiungo anche qui senza progetti.....).
L'ultimo intervento sottolinea come il paese sta vivendo un momento inglorioso, la fusione prevede un percorso condiviso mentre l'incorporazione cancellerà l'identità e la cultura dell'intera comunità, per questo le persone di sentono tradite e abbandonate. Compito dell'attuale sindaco e giunta è quello di vigilare perché questo non avvenga.


Nell'incontro successivo tenutosi il 15 Settembre a S. Fermo alla presenza dei due Sindaci, il copione sostanzialmente non varia.
Mascetti e Ronchetti hanno elencato i lati positivi della fusione (parificazione delle aliquote, servizi migliori, più fondi per le persone in difficoltà, ottimizzazione del personale....), sottolineando che non è un'operazione solo di natura economica ma che si consegnerà un paese migliore alle future generazioni.
La rappresentatività di Cavallasca all'interno del Consiglio verrà garantita con una variazione allo stato.
Si è discusso molto sul debito di Cavallasca, sono state confermate le cifre comunicate in precedenza, così come è stato confermato che 300.000 euro/anno serviranno a pagare debito e parificare le aliquote/servizi di Cavallasca, mentre i restanti 300.000 euro dei 600.000 incassati come contributi statali saranno a disposizione del nuovo paese.
Paola Mascolo chiede se in caso di vincita del no si potrebbe prospettare una fusione, risponde Mascetti dichiarando che se i cittadini voteranno no, lui intende no non solo all'incorporazione ma anche ad una fusione, quindi non ci sarà nessun progetto in proposito.
Oltre al tema economico/finanziario l'altro tema più gettonato è stato come garantire la rappresentanza di Cavallasca all'interno del consiglio di S. Fermo. Risponde sempre Mascetti dicendo che ad oggi non può stabilire il raggio di azione di questo futuro gruppo così come non ha senso dire chi mettere, come mettere e cosa fare perché in ogni caso il consiglio comunale è sovrano (più chiaro di così!!!), Ronchetti si dichiara d'accordo.
Enzo Tiso chiede che tutto quanto fin'ora detto venga messo nero su bianco in modo da avere già dei punti condivisi, compresa la forma di rappresentanza e propone una commissione eletta direttamente dai cittadini di Cavallasca. Anche per i servizi chiede che si faccia uno studio di fattibilità prima del referendum.
Risponde Mascetti che dichiara per l'ennesima volta che non ci sarà nessun tavolo sia per la commissione di rappresentanza sia i per servizi perché deciderà la giunta.

Oramai è tutto chiaro......nessun confronto su nessun argomento. Prendere o lasciare.

giovedì 22 settembre 2016

Finalmente arriva un motivato No della Regione alla nuova strada di collegamento tra San Fermo della Battaglia e l’Ospedale
 
La giunta Mascetti si ostina però a negare l’evidenza.

Dopo una lunga procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, avviata dalla Regione Lombardia nel lontano Marzo 2012, finalmente gli uffici regionali hanno comunicato lo scorso 26 Agosto che:

non risulta possibile emettere giudizio di compatibilità ambientale positiva”

La nota regionale protocollata a San Fermo il 30 Agosto, preannuncia quindi un provvedimento formale e definitivo di diniego alla realizzazione del progettato collegamento viario tra via Peneporto e l’Ospedale Sant’Anna.

La Giunta Mascetti non si rassegna ancora e con una delibera del 31 Agosto incarica il solito avvocato Elia di Matteo ad opporsi alla decisione regionale.

Impresa ardua perché lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) elencava, con ampia e articolata documentazione (che tutti possono consultare sul sito http://silvia.regione.lombardia.it/silvia/) i gravissimi danni che deriverebbero all’ambiente e la criticità nel mettere in atto misure di compensazione e mitigazione. Inoltre si mettevano in discussione le stesse motivazioni dell’intervento sulla base di analisi realistiche di un effettivo fabbisogno. Per di più si dimostrava che si poteva addirittura aggravare l’intensità del traffico in alcune zone vicine all’ospedale.

Come abbiamo altre volte scritto non si comprende questa ostinazione nel voler realizzare a tutti i costi una opera che è stata definita costosa, dannosa ed inutile non solo dai soliti ambientalisti rompiscatole ma da molte autorevoli voci (anche all’interno della stessa Provincia che dovrebbe realizzarla) ed ora anche dalla Regione. 
 
Per di più dopo una campagna elettorale durante la quale il candidato sindaco Mascetti spergiurava che uno dei suoi obiettivi era la difesa del territorio e la riduzione del consumo di suolo. Peccato che per la realizzazione dell’opera si dovrebbero sacrificare almeno 23.700 metri quadri di suolo boscato e 1.700 metri quadrati di terreno agricolo!

Il tutto fa pensare che le motivazioni siano altre. Se è così, sarebbe ora che queste motivazioni, se non disdicevoli, vengano espresse.


sabato 10 settembre 2016

E' ORA DI PARLARE DI INCORPORAZIONE
 
Ieri sera, 9 Settembre, a San Fermo Consiglio Comunale aperto, tema la fusione con Cavallasca.
Presenti tutti i consiglieri e un pubblico numeroso, composto per la maggior parte da Cavallaschini.
Apre la serata il sindaco Mascetti il quale annuncia che ci saranno numerosi incontri con la popolazione, prima del referendum del 9 Ottobre, per dare la possibilità a tutti di poter intervenire. Introduce il tema precisando che la fusione che intende fare non è solo un intervento per portare soldi o risolvere il problema del bilancio di Cavallasca, ma è un investimento per il futuro, perché i nostri figli devono ricevere in eredità un comune più forte nei servizi, con tasse al minimo, con personale efficiente e con i costi di gestione ridotti al minimo. Con Cavallasca ci sono già alcuni servizi unificati, vigilanza, protezione civile, servizi sociali, ufficio tecnico, ora si deve puntare alla parificazione della tassazione dei servizi, ad esempio la tariffa dell'asilo. La fusione porterà 600.000 euro all'anno per 10 anni. Ha fatto i conti; 300.000 euro all'anno serviranno per pagare il debito di bilancio (50.000 euro/anno) e parificare le aliquote di Cavallasca alle aliquote di San Fermo, gli altri 300.000 euro saranno a disposizione di tutti i cittadini del nuovo comune. Per quanto riguarda la forma di rappresentanza richiesta dal nostro gruppo e da altre parti, comunica che ne ha già parlato con Ronchetti. Conclude dicendo che l'incorporazione ha solo pro e nessun contro, quindi invita tutti a votare SI al referendum.
Prende la parola il capogruppo Tettamanti, ripercorre le tappe che hanno portato a prendere la decisione della fusione per incorporazione, in modo da evitare ai cittadini di Cavallasca di pagare troppe tasse, e per scongiurare fusioni con Como. Ribadisce che la cifra che andremo ad introitare basterà per tutti. Il fine ultimo è comunque gestire tutte queste risorse al meglio per ottimizzare.
Interviene il capogruppo Butti Massimo che ribadisce no all'incorporazione con Como, quindi si alla fusione con Cavallasca per coprire il buco di bilancio e chiede 1 di sapere la cifra del debito di Cavallasca, 2 la certezza che nessun amministratore di Cavallasca entri in Giunta, 3 che il nome del nuovo comune resti San Fermo della Battaglia.
E' il turno del capogruppo di San Fermo Democratica Enzo Tiso. Pubblichiamo di seguito il suo intervento.
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Fusione qualche premessa:
esiste già una casistica consistente sulla base di varie esperienze in Italia di fusione di comuni. Da questa casistica è stato possibile indicare quali sono i vantaggi ma anche che ci sono dei rischi.
Quali vantaggi:
  • possibilità di migliorare nei comuni interessati l'efficienza e la qualità dei servizi e uffici,
  • la possibilità di economie di scala nei costi (esempio con appalti unici),
  • maggiori investimenti utilizzando le risorse economiche messe a disposizione dallo Stato, miglior controllo urbanistico, maggior peso istituzionale del nuovo ente (pensiamo ai nuovi compiti derivanti dallo scioglimento delle province) …

Vi sono però anche dei rischi:
  • il nascere nella popolazione di un pregiudizio che la fusione porti alla perdita di identità territoriale e ad una sorta di smarrimento culturale,
  • la possibilità che i nuovi servizi vengano erogati in modo disomogeneo,
  • le possibili resistenze del personale pubblico che non accetta il cambiamento …

La normativa inizialmente nata per favorire la fusione, enunciata nel testo unico degli enti locali ed esplicitata in un decreto del 2000 e da norme regionali, per evitare questi rischi, prevede una seria di tappe amministrative , tempi adeguati e soprattutto un rapporto paritario tra i comuni interessati.
Noi ora non stiamo applicando questa normativa ma una legge successiva la 56 del 2014, Legge Del Rio, che, prevedendo l’incorporazione, non mette più i comuni interessati sullo stesso piano.

I vantaggi rimangono tutti, ma i rischi, se non ben presidiati, potrebbero prevalere.
Noi di San Fermo Democratica
- siamo stati da sempre favorevoli alla fusione dei piccoli comuni per tutti i vantaggi che ne derivano visti prima.
- avremmo preferito, per evitare i rischi, una fusione di tipo tradizionale, applicando la normativa del 2000, con una adeguata fase preparatoria che coinvolgesse in tempo tutti gli interessati, procedura che tiene conto di tutti gli aspetti di un percorso democratico
- se questo percorso fosse stato concluso nel 2015 saremmo già un solo comune con tutti i benefici del caso, limitando (molto probabilmente) la bancarotta di Cavallasca, e avremmo nel 2016 potuto svolgere delle elezioni per il nuovo Comune coinvolgendo correttamente e democraticamente anche gli abitanti di Cavallasca
- vista la situazione finanziaria di Cavallasca, abbiamo appoggiato la proposta di fusione per incorporazione sulla base della Legge Del Rio, anche per evitare un salasso economico alle famiglie, pensando che i vantaggi derivanti dall'incorporazione saranno comunque simili a quelli derivanti da una fusione tradizionale a beneficio di entrambe le comunità, con un occhio non solo alla fase contingente ma anche alle future generazioni.

Dobbiamo però a maggior ragione evitare i rischi prima elencati:
  • ad oggi per i nostri concittadini di San Fermo l’incorporazione potrebbe essere vista solo come una manovra per salvare Cavallasca dal dissesto finanziario senza comprendere che la fusione tra due comuni è ben altro.
  • Per contro i cittadini di Cavallasca potrebbero vederla come un tentativo di “invasione” approfittando delle difficoltà di bilancio in cui sono, loro malgrado, incappati.

Che fare allora?

Le nostre parole chiave per intraprendere questo processo devono essere:
  • democrazia per evitare che Cavallasca venga di fatto fagocitata,
  • trasparenza perché tutte le fasi del processo di incorporazione siano comprese da tutti a San Fermo e a Cavallasca
  • e partecipazione perché il nuovo comune sarà di tutti

A tal proposito già in data 11 Agosto avevamo chiesto l'istituzione immediata di una commissione trasversale con tutte le rappresentanze politiche presenti nei due Consigli Comunali, al fine di evitare che tutte le decisioni vengano assunte solo da San Fermo o solo dai due sindaci.
Questa commissione dovrebbe affrontare tutte le problematiche inerenti la fusione, raccogliendo anche le indicazioni che perverranno dai cittadini durante le assemblee pubbliche indette.

Tra i temi da approfondire a nostro avviso ci sono prioritariamente i punti che anche la Legge Del Rio 56/2014 cita nell'art. 130, ovvero:
Lo statuto del comune incorporante prevede che alle comunita' del comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. A tale scopo lo statuto e' integrato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge regionale di incorporazione”.

Quindi, è necessario che per questi due punti le due amministrazioni tutt'ora in carica ne declinino almeno i principi, e che la popolazione ne venga informata al più presto:
in che modo?
  • impostare fin d'ora la modifica dello statuto comunale al fine di prevedere un organismo, per favorire la partecipazione allargata, in carica fino alle elezioni del 2021. A tal proposito il nostro gruppo propone la costituzione di un comitato di quartiere eletto direttamente dai cittadini residenti a Cavallasca, il cui rappresentate riferisca direttamente in Consiglio Comunale
  • per quanto riguarda il decentramento dei servizi, è necessario almeno affrontare il problema dell’adeguatezza numerica e professionale del personale, e l'ubicazione delle sedi. In un secondo tempo si dovrà tener conto di come omogeneizzare tra loro i servizi; orari di apertura degli uffici, collegamenti intercomunali Cavallasca-San Fermo, biblioteca, trasporti alunni, mensa scolastica, servizi sociali, vigilanza urbana, ecc
  • prendere visione dei bilanci, in modo tale che tutti i capi gruppo consiliari possano concretamente prendere atto della situazione economica/finanziaria dei due Comuni, verificando le entrate e le uscite nel dettaglio (tasse e tributi, contributi statali e regionali, ecc), iniziando ad omogeneizzare ed armonizzare le aliquote tributarie, e riformulare i piani di investimento pluriennali individuando le priorità di intervento
  • armonizzare lo sviluppo urbanistico di un territorio che diventa più ampio e articolato confrontando i PGT. (Una delle perplessità che manifestano alcuni abitanti di Cavallasca riguarda il rischio di vedere il proprio territorio devastato a scapito di San Fermo; gli abitanti delle frazioni di San Fermo temono invece di essere ancora di più messi da parte, timore comunque condiviso anche dagli stessi cittadini di Cavallasca che temono di diventare la nuova periferia di San Fermo).
  • verificare i trasporti pubblici con un confronto con l’azienda trasporti provinciale.

Quindi il nostro è un si all'incorporazione se in questo mese verranno salvaguardate democrazia, trasparenza e partecipazione non in modo astratto ma con impegni concreti e verbalizzati in sede di apposita commissione come richiesto.

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In pratica noi chiediamo di condividere e sottoscrivere degli impegni, per linea di principio, che serviranno poi come impalcatura su cui costruire il nuovo comune, discutere intorno ad un tavolo e abbozzare un progetto.

Come risposta, non solo alla nostra richiesta, ma anche alle richieste simili avanzate nel corso della serata, il Sindaco ribadisce, in pieno stile “Mascetti”:
- l'operatività di come dislocare i servizi e come farli funzionare è di competenza della Giunta, la Giunta è competenza solo del Sindaco e quindi non è argomento di discussione; è inutile discutere ora come spostare le persone e dove mantenere/chiudere i servizi, a tempo debito decideremo
- per quanto riguarda la resistenza al cambiamento del personale ricorda che i dipendenti sono pagati per lavorare e se a qualcuno non va bene è libero di cambiare
- per come sarà rappresentata Cavallasca nel nuovo comune ovvero in che modo sarà garantita la democrazia continua a ripetere che ci sta pensando, e che la democrazia è soddisfatta dal referendum del 9 Ottobre
- alla critica di non avere mai coinvolto le persone sulla decisione del tipo di fusione da intraprendere, visto che è da 4 anni che l'argomento è all'ordine del giorno, e che ora il tempo è troppo breve per comprendere, risponde che se nel 2021 il suo operato sarà giudicato insufficiente i cittadini saranno liberi di non votarlo
- sottolinea più volte che ad oggi non esiste il fantasma della fusione con Como
- a chi avrebbe voluto vedere nero su bianco esplicitato meglio l'aspetto economico, continua a ripetere come un mantra che 230.000 euro servono a pareggiare il bilancio di Cavallasca (a volte sono 300.000....) il resto è per tutti, in più saranno a disposizione i risparmi derivati dall'ottimizzazione dei servizi
- a chi avrebbe voluto discutere su un progetto già abbozzato, risponde che non è il caso di fare previsioni che poi magari non si riusciranno a rispettare, ma che si vedrà di volta in volta.

Sembra già tutto deciso, numerose persone alla fine si sono chieste a cosa è servito questo consiglio aperto se oramai non c'è più spazio per un suggerimento o una critica........

Ci vediamo Lunedì 12 Settembre a Cavallasca 
errata corrige...........Mercoledì 14 Settembre sempre a Cavallasca