venerdì 11 settembre 2015

CASA ROSSA”, GOVERNO E TUTELA DEL TERRITORIO: LA PUNTA DELLO STESSO ICEBERG?
La vicenda della Casa Rossa di Via Figino, se non chiarita per quanto riguarda gli aspetti legati al rispetto delle istituzioni ed alla correttezza dell’applicazione delle norme e regolamenti da parte delle istituzioni stesse, rischia di trasformarsi in un elemento disgregante all’interno della nostra comunità.
Dei complessi aspetti giudiziari colpisce sicuramente il fatto che l'attuale Amministrazione si ostina a non accettare ben tre sentenze del Tribunale Amministrativo eludendo di fatto la loro applicazione, creando, oltre ad un grave precedente, una profonda sfiducia da parte dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione e in particolare nei confronti del Comune di S. Fermo e quindi, inevitabilmente, di tutte le componenti politiche che lo rappresentano.
Va ricordato inoltre che tutte le procedure giudiziarie che il Comune ha già affrontato o che affronterà per “cattiva amministrazione” vengono comunque pagate con i soldi dei cittadini indipendentemente dal loro risultato. A tale costo si aggiunge anche il costo rappresentato dal tempo, che dipendenti, dirigenti e Amministratori Comunali devono dedicare al caso.
Comunque la sensazione percepita da più cittadini è che lo sviluppo del territorio comunale, soprattutto il suo uso con gli ultimi insediamenti, rispondono in tutta evidenza ad interessi speculativi senza alcuna politica riguardo la tutela del territorio stesso, oltre a ritenere che l’attuale Amministrazione non abbia minimamente sotto controllo la situazione ne, tanto meno, la capacità di governarla.
Tali considerazioni nascono dal fatto che, alla questione della Casa Rossa, si è negli ultimi Anni sommata una consistente e devastante urbanizzazione sulla collina di Camerano a scendere fino a Mornago e di recente, una qualità edilizia decisamente scadente dal punto di vista dell’inserimento ambientale e paesaggistico; anche un recente cantiere apertosi in Via Mornago, in relazione all’aclività del terreno, riporta inevitabilmente a pensare, per analogia, alla questione della “Casa Rossa”.
Inoltre non possiamo fare a meno di pensare che, in relazione al recente rinnovato interesse a perseguire l’obiettivo di fusione con il Comune di Cavallasca, se le credenziali dell’Amministrazione Comunale di San Fermo nella gestione urbanistico/edilizia e paesaggistico/ambientale sono quelle rappresentate dagli insediamenti sopra richiamati, è evidente il rischio che i grossi spazi verdi di Cavallasca facciano la stessa fine della collina di Camerano.
Ricordiamo che da sempre lo scrivente gruppo consigliare ha da subito valutato il PGT (ex Piano Regolatore) di San Fermo assolutamente inadeguato a garantire il rispetto delle peculiarità e qualità urbanistico/edilizie e paesaggistico/ambientali in termini di tutela del territorio.
Pertanto riteniamo che è assolutamente necessaria un'inversione di rotta vista anche la nuova normativa Regionale che pone finalmente un freno al consumo di suolo.

giovedì 10 settembre 2015

Verbale Consiglio Comunale del 29 Luglio 2015
Assenti Venegoni, Tettamanti– Inizio ore 21,15 circa
Presenti nel pubblico n° 1 persona
1° punto O. di G. – Art. 166 – comma 2 – D.Lgs 18 Agosto 2000 n. 267: Comunicazione al Consiglio dei prelevamenti effettuati dal fondo di riserva.
Viene data la parola ad Ansideri che comunica che i prelevamenti sono per la sicurezza sul lavoro, manutenzione mezzi comunali, spese di cancelleria e per manifestazione culturale per cifre inferiori a 1.000 euro, per un totale che non supera i 10.000 euro.
2° punto O. di G. – Presa d'atto deliberazione giunta comunale n. 49 del 29-04-2015 ad oggetto: riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell'art. 14 del D.P.C.M. 28-12-2011.
Riaccertamento dei residui, ovvero aspetto puramente tecnico chiesto dalla norma, che da quest'anno impone di imputare i residui all'anno di riferimento, tenendo presente che i residui vincolati devono essere imputati come avanzo vincolato aumentando l'avanzo stesso. Questo comporta che un aumento dell'avanzo a 700.000 euro.
Si va al voto: 7 favorevoli la maggioranza, 4 astenuti le opposizioni.
3° punto O. di G. – Variazione n. 1 al bilancio di previsione 2015 e al bilancio pluriennale 2015/2017.
Al di là dei numeri, la questione principale resta lo stanziamento in più di 50.000 euro per la ristrutturazione del Somaini......vedi punto 4.
Si va al voto: 7 favorevoli la maggioranza, 4 contrari le opposizioni.
4° punto O. di G. – modifica al programma opere pubbliche triennio 2015/2017.
Prende la parola Mascetti e illustra che lo stanziamento in più di 50.000 euro su 450.000 serve per la ristrutturazione della parte esterna del Somaini ovvero per il vialetto e per i parcheggi. Questo stanziamento è in linea con il patto di stabilità.
Le opposizioni leggono il comunicato congiunto che riportiamo di seguito:
Con riferimento alla modifica del programma delle opere pubbliche per il triennio 2015/2017, si deve prende atto che, per l’esercizio 2015, i nostri amministratori pubblici hanno ritenuto opportuno integrare l’importo già preventivato di Euro 450.000,00 con ulteriori Euro 50.000,00.
Pertanto, l’importo stanziato per l’intervento relativo ai lavori di “Manutenzione straordinaria e mantenimento conservativo del complesso immobiliare denominato “ex Istituto Somaini” completamento lotto 2 per formazione Biblioteca” (n. 1 OO.PP. 2015) viene rideterminato in Euro 500.000,00.
Nel ribadire che questi gruppi consiliari consci dell'importanza del recupero della struttura in oggetto, sono però convinti che tale importo, 50.000,0 euro, in un periodo di profondo disagio economico che grava su molte famiglie del nostro paese, rappresenta una cifra assai importante. Inoltre, il mancato stanziamento per l'esercizio 2015 non andrà comunque ad incidere sul risultato complessivo del lotto 2 visti già i 450.000,00 stanziati.
Per tale motivo ci si chiede se non sia più razionale, come già più volte chiesto, volendo emulare altre realtà pubbliche del comasco come per esempio Colverde, ridurre qualche imposta che consentirebbe di far respirare i cittadini di San Fermo.
Invece, l’attenzione dei nostri amministratori viene rivolta sempre e comunque alla realizzazione di opere pubbliche. Spendere e spandere a prescindere.
A volte, si ha la sensazione che si stia trasformando l’istituto Somaini in un pozzo di San Patrizio ovvero un pozzo senza fondo dove fare confluire risorse pubbliche senza avere la più pallida idea di cosa si voglia realmente realizzare. Spendere e spandere a prescindere.
Sicuramente, a questa osservazione che non vuol essere una critica ma solo un grido di allarme, l’assessore di riferimento o chi per esso risponderà con motivazioni più o meno logiche e probabilmente con qualche battuta beffarda farà passare questa analisi come priva di presupposti, poco credibile e, comunque, da cestinare.
In conclusione, si ritiene che questa amministrazione pone in essere una “allegra” gestione della “cosa pubblica” senza chiedersi o prendere in considerazione le vere esigenze del Paese e le effettive richieste dei cittadini di San Fermo della Battaglia, viste le possibilità economiche.
Per questi motivi i gruppi “Prospettiva San Fermo” e "San Fermo Democratica" esprimeranno voto contrario alla proposta di deliberazione di questo Consiglio Comunale.
Mascetti esprime il suo punto di vista facendo un escursus storico sui pareri negativi espressi dalle opposizioni negli anni riguardo le opere pubbliche, ospedale – asilo – centro anziani – auditorium, dichiarando che i pareri negativi non sono per lui stimolo di confronto ma un buon auspicio per la conclusione dei lavori.
Risponde Sabrina Butti e puntualizza che parlerà solo esclusivamente delle opere pubbliche che riguardano il suo mandato di consigliere e componente della commissione lavori pubblici: Somaini – gelateria – campetto sterrato – campetto polifunzionale – auditorium – richiesta riqualificazione palestra grande.
Nessuno di questi progetti è stato discusso PREVENTIVAMENTE in commissione, non è mai stata convocata una riunione dei capigruppo per un confronto riguardo lo sviluppo urbanistico del paese, tutto è stato imposto. Quindi, che l'assessore Mascetti cerchi consensi nei gruppi di opposizione che sono sempre stati esclusi è pura fantasia. D'altra parte la nostra richiesta che oramai si perpetua da anni di abbassare le aliquote delle imposte NON è MAI STATA PRESA SERIAMENTE IN CONSIDERAZIONE, e liquidata come se fossimo dei visionari.
Inoltre, la decisione di spostare la biblioteca presso il Somaini è solo della maggioranza, noi abbiamo sempre espresso perplessità riguardo la nuova collocazione, lontana dal centro e faticosamente raggiungibile dalle persone anziane vista la pendenza della via Figino, inoltre l'aspetto viabilistico non è mai stato preso in considerazione: la via Somaini potrà sopportare il traffico? Idem per i parcheggi.......tutto resta un mistero.
Si va al voto: 7 favorevoli la maggioranza, 4 contrari le opposizioni.
5° punto O. di G. – Bilancio di previsione 2015: verifica degli equilibri finanziari – Art. 193 D.Lgs 18 Agosto 2000 n. 267.
Verifica degli equilibri finanziari prevista dalla norma.
Si va al voto: 10 favorevoli Signorelli non è in aula.
6° punto O. di G. – Armonizzazione dei sistemi e degli schemi contabili D.Lgs 118/2011. rinvio al 2017 dell'adozione del principio della contabilità economico-patrimoniale del bilancio consolidato e del piano dei conti integrato.
Le opposizioni leggono il comunicato congiunto che riportiamo di seguito:
Si prende atto della proposta di questo consiglio comunale di esercitare la facoltà di rinvio al 2017 per l’adozione del principio di contabilità economico-patrimoniale, del bilancio consolidato e del piano dei conti integrato.
Sin d’ora si evidenzia che i gruppi “Prospettiva San Fermo” e “San Fermo Democratica” esprimeranno voto favorevole alla proposta di deliberazione di questo Consiglio Comunale.
Si ritiene, infatti, legittimo esercitare la facoltà di rinvio al 2017 per consentire alla struttura comunale l’implementazione dei necessari strumenti procedurali, operativi ed organizzativi finalizzati ad una corretta applicazione dei nuovi principi contabili.
Al riguardo, tuttavia, è d’uopo chiedere al Sindaco se è stata iniziata una attività specifica attraverso la quale, allo scadere dei termini, la struttura del nostro Ente risulterà idonea per porre in essere le prescrizioni richieste dalle norme legislative in materia amministrativa o, come già successo per altri precetti, i nostri amministratori si limiteranno esclusivamente a rinviare il contesto senza dare inizio a quella necessaria attività organizzativa che permetterà a tutto il personale dipendente, interessato all’innovazione, a poter operare con serenità e cognizione di causa.
Si va al voto: 11 favorevoli.
7° punto O. di G. – Modifica deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del 18-03-2015 ad oggetto:”Imposta unica Comunale I.U.C. - componente IMU – determinazione aliquote per l'anno 2015.
Punto propriamente tecnico modifica di un paragrafo che nella sostanza non varia
Si va al voto: 11 favorevoli.
8° punto O. di G. – Rinnovo convenzione per la fruizione dei servizi di assistenza scolastica a Como da parte degli alunni residenti in S. Fermo e vice versa.
Questa convenzione riguarda gli alunni che frequentano la scuola dell'infanzia e le elementari. Sono escluse le scuole medie perché........Coviello dice perché si è sempre fatto così........il Segretario precisa che è solo questione di numeri.
Si va al voto: 11 favorevoli.
9° punto O. di G. – Approvazione misure provvisorie per l'applicazione del calcolo ISEE.
In attesa di indicazioni per il calcolo ISEE si confermano le modalità in atto.
Si va al voto: 11 favorevoli.
10° punto O. di G. – mozione consiliare del gruppo Lega Nord ad oggetto:”Riassetto istituzionale unione dei comuni di S. Fermo e Cavallasca”:
legge la mozione il consigliere Signorelli che chiede all'Amministrazione di accelerare la tempistica per la fusione (l'unione è un'altra faccenda....) e l'istituzione di una apposita commissione.
Risponde il Sindaco comunicando che con Cavallasca si stanno aspettando delle risposte da Roma per confermare i finanziamenti e la deroga al patto di stabilità visto che la Legge Del Rio non chiarisce questi aspetti per quanto riguarda la fusione per incorporazione.
Inoltre il Sindaco comunica che personalmente ha approfondito tre aspetti fondamentali:
- storici: S. Fermo ha visto le prime tracce di insediamenti umani nel XI secolo a.C. (dal portale del Comune), mentre Cavallasca ha origini medioevali.
- realtà associative: le associazioni dovranno pianificare la loro fusione.
- religiose: il nuovo comune avrà due parrocchie.
Interviene Mascetti dichiarando che i due Sindaci hanno esaminato i pro e i contro di una eventuale incorporazione e i pro superano i contro, ad esempio 300.000 euro/anno per 10 anni, mentre per la deroga al patto di stabilità bisogna attendere la risposta da Roma. Riassume pertanto i passaggi che i due sindaci hanno affrontato:
1- a Maggio le due Amministrazioni hanno appurato che la scadenza per presentare in Regione domanda per la fusione era il 28 Febbraio
2- le due Giunte hanno incontrato i rappresentati regionali
3- vengono a conoscenza che entro il 15 Luglio era possibile presentare la richiesta di deroga a tale scadenza, richiesta che non è stata presentata
4- sempre a seguito di questi incontri si è appurata la possibilità della fusione per incorporazione
5- ad oggi si attende la risposta dal Ministero per la questione patto di stabilità.
Conclusione: l'Amministrazione sta già lavorando per la fusione, la commissione non serve quindi sposare la mozione non ha senso.
A questo punto i due gruppi di opposizione leggono un comunicato riportato di seguito:
Con riferimento alla mozione consiliare del gruppo “Lega Nord” inerente la fusione dei comuni di San Fermo della Battaglia e Cavallasca, si evidenzia che i gruppi “Prospettiva San Fermo” e “San Fermo Democratica” sono favorevoli ad un accoglimento delle richieste in essa evidenziate ed in particolare laddove si chiede l’istituzione di una apposita commissione consiliare formata da membri di maggioranza e opposizione dei due comuni.
Si ritiene, infatti, superata la richiesta rivolta all’Amministrazione comunale di avviare immediatamente l’iter di fusione con il comune di Cavallasca. Grazie alle informazioni attinte dagli articoli riportati da una testata giornalistica locale a partire già dal mese di Maggio ca e da spiegazioni fornite dagli amministratori del comune di Cavallasca si è venuti a conoscenza che si è in procinto di avviare l'iter amministrativo che dovrebbe portare ad una fusione dei due Comuni in tempi brevi anzi brevissimi, senza però ancora uno studio e un progetto abbozzato e predisposto al fine di comprendere meglio la tematica in questione.
Infatti tali dati sono totalmente sconosciuti al nostro Sindaco. Altrimenti, quale spiegazione può essere data alle affermazioni dello stesso che a seguito di una “interrogazione urgente a risposta scritta” datata 6 giugno 2015 tesa ad acquisire notizie circa l’eventuale fusione dei due comuni, con nota n. 5860/1.1 di Prot. datata 3 luglio 2015, dichiara: (...omissis…) attualmente si stanno ricercando i dati dei due Enti per una successiva valutazione, non è al momento possibile fornire risposta all’interrogazione (…omissis…).
Preme sottolineare che la richiesta dell’istituzione di una commissione consiliare formata da membri di maggioranza e opposizione dei due comuni risulta legittima e di basilare importanza poiché il progetto di fusione tra San Fermo della Battaglia e Cavallasca non può essere equiparato ad un mero atto amministrativo. Esso, infatti, riveste un carattere del tutto straordinario. Determinerà il futuro di un’ intera comunità e non è una questione da gestire nella stretta cerchia di pochi.
Si ritiene che debbano essere discusse, in tutte le sue fasi, le modalità con le quali si vuole arrivare ad una fusione tra i due comuni, dalla tempistica, agli obiettivi che si pone ed alla partecipazione dei cittadini nella sua realizzazione. Un progetto importante come la fusione di due comuni non può essere ridotto ad una semplice presa d’atto di decisioni assunte da chi amministra la macchina comunale.
Basterebbe seguire le procedure che altri comuni hanno adottato con ottimi risultati. Possibile che nel nostro Comune diventi tutto ingarbugliato e di difficile attuazione e che debba sempre prevalere il mutismo o debba necessariamente imporsi il segreto per un atto pubblico di interesse collettivo ?
Ed ancora, perché i gruppi di opposizione che rappresentano un numero considerevole di cittadini debbano attingere notizie dall’altro comune interessato alla fusione ?
In questi giorni si registrano incontri avvenuti tra i due gruppi di maggioranza di San Fermo della Battaglia e Cavallasca con rappresentanti istituzionali regionali proprio su questo argomento. Purtroppo, tali incontri sono stati preclusi ai rappresentanti dei gruppi consiliari che, non solo non sono stati invitati, ma neppure avvisati.
Inoltre è stata completamente ignorata la richiesta di questi gruppi consiliari di un incontro urgente al fine di acquisire informazioni direttamente dal Sindaco.
Un fatto assai grave che impedisce, a chi come noi che si è espresso favorevolmente al procedimento di fusione ed ha un atteggiamento assolutamente costruttivo sulla vicenda, di esercitare un ruolo collaborativo per individuare assieme il miglior percorso amministrativo aperto e partecipativo e ai cittadini di essere informati e coinvolti in quel che sta succedendo.
Per questi motivi i membri dei gruppi “Prospettiva San Fermo” e “San Fermo Democratica” sposano la richiesta avanzata dal gruppo “Lega Nord” e chiedono l’istituzione di una apposita commissione consiliare di verifica formata da membri di maggioranza e opposizione dei due comuni interessati al progetto di fusione.
Per finire si vuole citare un vecchio proverbio che sosteneva: “””la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”””. Con questo assunto non si vuole fare del facile sarcasmo sull’operato di quei pochi amministratori che stanno trattano il progetto di fusione bensì si vuol mettere in risalto la circostanza che la troppa fretta di giungere ad uno scopo più delle volte rovina tutto. In tal caso non pagherà colui che, per motivi noti solo a lui, ha deciso di correre ma pagheranno tutti gli inconsapevoli cittadini coinvolti in qualche cosa a loro ignota.
A questo punto inizia il teatrino del consigliere della Lega Nord; visto che la maggioranza ha dichiarato che avrebbe votato contro, anche se i due gruppi di opposizione hanno dichiarato voto favorevole, non sa se ritirare o meno la mozione (la ritiro se la prossima volta la maggioranza vota a favore......ghignata di Mascetti), presento un emendamento, no non lo presento, no non la ritiro, si la ritiro, ma decidete voi.......alla fine quasi a mezzanotte si va al voto: 4 favorevoli le opposizioni e 7 contrari la maggioranza.
San Fermo e Cavallasca
Fusione o incorporazione: vince l’improvvisazione
Fin dalla nascita della lista di Sanfermodemocratica abbiamo creduto nella unione dei comuni. Una opportunità per affrontare le sempre maggiori difficoltà cui vanno incontro le amministrazioni delle piccole comunità.
Abbiamo però sempre ritenuto che non si tratta di una passeggiata priva di insidie e difficoltà.
Occorre analizzare bene la situazione dei comuni interessati, omogeneizzare le previsioni di sviluppo urbanistico che potrebbero divergere, riformulare piani di investimento pluriennali individuando priorità comuni etc.
Occorre tener conto del tessuto sociale analizzando eventuali disomogeneità in materia di occupazione, pendolarismo, frontarielato, percentuale di anziani … per modulare i diversi servizi a disposizione.
Occorre coinvolgere e formare per tempo i dipendenti comunali ad alcuni dei quali si chiederà di ampliare la propria professionalità o di trasferirsi in altra sede.
Occorre soprattutto coinvolgere la popolazione non solo per illustrare i benefici della operazione ma per trovare insieme le soluzioni a scelte che potrebbero essere impopolari come il trasferimento di uffici e servizi da una sede all’altra o addirittura la chiusura di sedi con la necessità di spostarsi.
In quattro anni di amministrazione la giunta Comunale di San Fermo non ha mai affrontato l’argomento. Poi improvvisamente, fulminati sulla via di Damasco, sindaco e vicesindaco lanciano l’idea “uniamoci con Cavallasca!”.
Iniziano riunioni semiclandestine tra le due amministrazioni, si evita accuratamente la discussione nelle sedi istituzionali come il Consiglio Comunale e le Commissioni, si lasciano all’oscuro le minoranze. Si rilasciano quindi trionfalistiche dichiarazioni alla stampa sottolineando gli aspetti positivi del matrimonio tra la “ricca San Fermo e la nobile Cavallasca”.
La fretta e l’improvvisazione fanno però perdere il treno della fusione diciamo per via convenzionale, che per vederla realizzata per i primi mesi del 2016 andava richiesta in Regione entro Febbraio 2015.
Niente paura! Se non si può ricorrere alla “fusione convenzionale” adotteremo la “fusione per incorporazione” prevista da altre leggi dello Stato. Non più una unione alla pari ma il comune più grosso “ingloba” quello più piccolo. Anche stavolta senza chiedere un parere a nessuno, tanto meno agli abitanti di Cavallasca visto che in questo caso sono senza dubbio la “parte debole”.
Però ancora una volta si fanno i conti senza l’oste. Non è chiaro infatti se la “fusione per incorporazione” conceda gli stessi benefici economici della “fusione convenzionale” in particolare per quanto riguarda la deroga al “patto di stabilità”.
Il ministero del Tesoro interpellato non chiarisce: occorre il parere anche del ministero dell’Interno.
A questo punto ci si aspetterebbe una pausa di riflessione. Vale a dire fermiamoci e avviamo finalmente la discussione e il confronto che abbiamo snobbato in questi anni e prepariamoci con serietà alla prossima scadenza per presentare istanza di fusione alla Regione.
Invece no! Sulla stampa locale del 14 Agosto arriva la doccia fredda con una dichiarazione del sindaco Falsone “… pertanto la possibilità di unione dei due comuni si allontanerebbe nel tempo, forse in modo definitivo”.
Vale a dire “se non c’è la deroga al patto di stabilità gli altri vantaggi non ci interessano” (contraddicendo quanto affermato a suo tempo dal vicesindaco Mascetti) e ancora “o si fa tutto adesso o mai più!”.
Quindi, per i nostri Amministratori, o si incorpora Cavallasca PRIMA delle elezioni amministrative di Maggio 2016 o il giocattolino non interessa più.......perchè.......perchè bisogna innanzitutto crederci, confrontarsi con i cittadini (tutti non solo pochi eletti), in caso di “fusione convenzionale” avviare l'iter in Regione entro Febbraio 2016, affrontare la amministrative di Maggio, preparare il referendum, se l'esito è positivo in entrambi i Comuni, procedere con il Commissariamento, riaffrontare le Amministrative per un unico Consiglio Comunale, il nuovo Comune non si chiamerà più nè S. Fermo nè Cavallasca con tutto quello che consegue.....troppa fatica, S. Fermo è il comune ricco e della nobiltà può farne decisamente a meno.......
Si può affrontare un tema così serio e importante con tale approssimazione??

domenica 6 settembre 2015

San Fermo e il pasticcio della gestione del Servizio Idrico 
 
In base ad una legge regionale in Lombardia sono stati costituiti i cosiddetti ATO (Ambito Territoriale Ottimale), che devono sostituirsi ai comuni singoli o associati per gestire, attraverso una apposita nuova società, tutto quello che riguarda l’acqua: captazione da pozzi e sorgenti, distribuzione di acqua potabile, collettamento fognario, depurazione e relative tariffe… ovvero il Sistema Idrico Integrato.
 
L’ATO è un’area geografica definita dalla L.R. 26/2003 e s.m.i., che nel caso di Como coincide con il territorio della provincia di Como e quindi ogni Comune vi fa parte.
Nella nostra provincia l’ATO è stato istituito il primo gennaio 2012 e come già ribadito tutti i 154 Comuni della provincia ne devono far parte.
 
A partire dall’affidamento del servizio idrico integrato, che deve avvenire entro il 30 settembre c.a, (data ultima prevista per legge), l’unico soggetto titolato alla gestione delle acque potabili e reflue sarà il gestore unico. A partire da questa data inoltre nessuna Amministrazione sarà titolata ad approvare tariffe.
 
Infatti le attuali gestioni, compreso il nostro consorzio idrico gestito con Cavallasca e Colverde saranno accorpate in maniera graduale in un unico gestore che si interfaccerà con i Comuni e con gli utenti dei servizi. 
 
La gran parte dei comuni ha già da tempo ufficializzato con apposita deliberazione l’adesione ad ATO nominando un suo rappresentante che partecipa ad una “Conferenza dei Comuni”.
La Conferenza ha già preso importanti provvedimenti riguardanti i rapporti con una apposita  “società di gestione” che operativamente eseguirà tutti gli interventi del Sistema Idrico Integrato.
Ha inoltre già deliberato in materia di tariffe e soprattutto sulle priorità di intervento e su come utilizzare le risorse economiche a disposizione.
 
Il fatto positivo di questo sistema è il mantenimento di una gestione di tipo pubblico che rispetta quindi lo spirito del referendum popolare del 2011.
 
Il comune di San Fermo della Battaglia, pur avendone già discusso in Consiglio ed in una Commissione istituita ad hoc, non ha però ancora aderito ad ATO.
Alcuni esponenti della maggioranza (non tutti!) non sono d’accordo. Le motivazioni sono state varie ma possono essere riassunte nell’affermazione “non ci fidiamo di un gestore provinciale, le cose funzionano meglio se decise e realizzate a livello comunale”, o anche “non possiamo farci imporre le tariffe da altri”.
 
Ma sono vere queste affermazioni? Cosa comporta poi questa mancata adesione?
 
Sul piano strettamente formale non si avrà nessuna conseguenza perché la legge è chiara; tutti i comuni del territorio provinciale sono di fatto parte dell’ATO, indipendentemente dalla formalizzazione con delibera.
Ma se anche fosse possibile, non farne parte sarebbe una sciocchezza, perché San Fermo non è autonomo per il servizio idrico: la falda dell’acqua potabile è ubicata a Colverde (Parè) e le fognature scaricano in un collettore e in un depuratore che condivide con altri comuni.
 
Sul piano pratico le conseguenze immediate possono essere invece pericolose perché, non avendo un proprio rappresentante nella Conferenza dei Comuni,  San Fermo non ha potuto finora dire la sua su tariffe (cui dovrà comunque obbligatoriamente aderire!) e soprattutto sulla priorità nella destinazione delle risorse finanziarie.
 
Non dimentichiamo a questo proposito che San Fermo necessita di interventi urgenti per eliminare le perdite di acqua potabile lungo la rete e per ammodernare le fognature e che l’anno scorso ha dirottato su altri capitoli di bilancio ben 100.000 Euro originariamente destinati all’acquedotto.

San Fermo della Battaglia, 4 Settembre 2015