martedì 15 gennaio 2013

La casa dell'acqua, la casa del latte.

La casa dell'acqua
Non capita spesso, ma una volta tanto approviamo una iniziativa della giunta comunale di San Fermo della Battaglia!

Si tratta del ripristino dell’erogatore di latte fresco e della predisposizione accanto ad esso della casetta per l’acqua potabile.


Apprezziamo in particolare la seconda iniziativa: si dà la possibilità ai cittadini di risparmiare e nello stesso tempo di ridurre la quantità di rifiuti derivanti dall’uso di acqua in bottiglia di plastica o vetro.

Inizialmente eravamo preoccupati perché sappiamo che l’acqua del nostro acquedotto viene prelevata nel territorio di Parè da una falda dove sono ancora presenti solventi clorurati (trielina e percloroetilene), sostanze inquinanti e tossiche di origine industriale.

 
L’inquinamento risale a oltre 30 anni fa, col tempo si sta riducendo, ma si trovano ancora in rete tracce significative di queste sostanze. L’acqua viene giudicata potabile perché i limiti di legge sono rispettati. Riteniamo però che, data la presenza se pure minima di sostanze con sospetta azione cancerogena, sia sconsigliabile usare tale acqua per l’alimentazione nell’infanzia o durante la gravidanza.

Questo rischio non dovrebbe più esserci perché a livello tecnico si è deciso di aggiungere nella casetta prima del rubinetto un sistema filtrante tipo “refiner” in grado di eliminare anche gli inquinanti chimici.

Prendiamo atto con soddisfazione di questa scelta, adottata nonostante il fatto che le nostre osservazioni e preoccupazioni siano state sottovalutate e irrise dagli esponenti della Giunta durante una discussione in Consiglio comunale.

Va comunque ricordato che i sistemi di trattamento dell’acqua devono essere sottoposti ad una continua e puntuale manutenzione altrimenti si trasformano a loro volta in fattore di inquinamento.

Chiediamo quindi che la casetta dell’acqua e l’erogatore del latte adottino un preciso “piano di autocontrollo”, come per altro prevede la normativa comunitaria e che tale piano sia a disposizione dei Cittadini che utilizzano l’impianto.

Per l’acqua chiediamo poi, a tutela del consumatore, che sia esposto, con frequenza almeno mensile, in modo visibile, un certificato di analisi batteriologica e chimica, che riporti l’elenco degli inquinanti cercati e tra questi i solventi clorurati.


Gli apprezzamenti  comunque non ci fanno dimenticare di porre sul tavolo anche alcune questioni e domande che già altri Comuni prima del nostro si sono dovuti porre:

- l’erogazione dell’acqua sarà riservata ai soli residenti di San Fermo della Battaglia?

-  la Giunta pensa di far pagare un prezzo per litro d’acqua prelevato? e con quali modalità?

In tutti i comuni nelle vicinanze (ad esempio: Bizzarone, Faloppio, Olgiate Comasco, Ronago, Uggiate Trevano, …) che hanno la casa dell’acqua, la distribuzione è gratuita, naturale o gasata che sia.

In alcuni (ad esempio Carugo ed Erba) è chiesto un prezzo di 5 centesimi per la sola acqua gasata. Uno degli obiettivi è anche quello di ridurre il consumo in bottiglie di plastica … ovviamente a condizione che, se fosse applicato un prezzo, questo sia minimo; diversamente il risultato sarebbe vanificato.

Tutti hanno posto una limitazione al quantitativo di litri prelevabili (mediamente si fa riferimento a 6 litri al giorno per persona).

Inoltre, dopo una iniziale assenza di regolamentazione, tutti hanno poi definito alcune disposizioni d’uso al fine di favorirne una ordinata e adeguata fruibilità, tenendo presente nello stesso tempo che l’acqua è un bene prezioso e limitato e pertanto è necessario utilizzare l’indispensabile, evitando sprechi ed usi impropri.

Quindi, se fossero adottate disposizioni, quali sarebbero e come pensa la Giunta di rendere operativi i controlli e curarne il rispetto? Per la violazione alle disposizioni elencate saranno applicate delle sanzioni amministrative? sarà richiesta la collaborazione della Polizia locale?

In chiusura, vorremmo non tralasciare una annotazione: anche San Fermo Democratica si interessò della casa dell’acqua, all’inizio del 2011, chiedendo di valutarne l'opportunità senza però dimenticare che, nel caso dell'acqua, cura di chi governa il Comune dovrebbe essere comunque quella di garantire alla cittadinanza una eccellente qualità dell'acqua a prescindere da operazioni "casa dell'acqua".

Ci interessammo anche delle sorti di un bando della Regione Lombardia che metteva a disposizione fondi per l’installazione della casetta dell’acqua. Ecco il testo di alcune mail scambiate:

Inviato: mercoledì 7 settembre 2011 16:11
A: Urp
Oggetto: Casa dell'acqua


Buongiorno,
ho letto una nota che faceva riferimento a contributi regionali per l'installazione di una cosiddetta "casa dell'acqua".

delibera n. IX/0122
Ho recuperato il documento DELIBERAZIONE N. IX/0122 (che allego in copia) che fa riferimento alla predisposizione di un bando generale per i contributi.

Essendo interessato, per il Comune dove risiedo, a proporre l'installazione della casa dell'acqua, Vi chiedo se possibile avere - in formato elettronico - il testo del bando, ogni ulteriore riferimento per poter presentare la proposta (anche link ai documenti di consultazione) e se i fondi sono o meno disponibili.

Grazie

Da: Urp
Inviato: Giovedì 8 Settembre 2011 9:35
Oggetto: R: Casa dell'acqua

Gentile Sig.,

la Delibera in oggetto è stata approvata dal Consiglio Regionale ma non ancora recepita e attuata dalla Giunta: siamo in attesa anche noi di avere maggiori informazioni in merito, nel frattempo le consigliamo di tenere monitorato il sito della Regione Lombardia).

A disposizione per ulteriori informazioni,
buona giornata
**********
Cinzia Bernardoni e Oriana Davini
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale della Lombardia
Via Fabio Filzi, 22 - 20124 Milano
Tel. 02-67482777-8 - Fax 02-67482779
e-mail: urp @consiglio.regione.lombardia.it
Web:   www. consiglio.regione.lombardia.it 

2 commenti:

  1. "Questo rischio non dovrebbe più esserci2 Il condizionale in questa frase mi preoccupa molto. Mi pare che lìì'amministrazione di questo paese si preoccupi molto di fontane colorate e di sfere luminose e troppo poco della qualoità di un bene prezioso come l'acqua che ogni cittadino avrebbe il diritto di usare in piena tranquillità. Non è da persone perbene!!!!!

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    1. Potremo togliere il condizionale ed essere più tranquilli se l'Amministrazione comunale accetta la nostra richiesta di mettere in atto e rendere pubblica un'efficace procedura di "autocontrollo" ed affiggere sulla casetta i risultati di analisi chimiche e batteriologiche da eseguirsi con cadenza almeno mensile.
      Enzo

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