domenica 31 maggio 2015

LAVORARE IN COWORKING

Il coworking è uno stile di lavoro che prevede l’utilizzo di un ambiente lavorativo condiviso, talvolta un ufficio, nel quale si svolgono attività non legate le une alle altre. A differenza del classico ufficio, quelli che utilizzano il coworking non sono impiegati della stessa azienda.
Questo nuovo stile lavorativo oltre che mettere in condivisione un ambiente di lavoro mette in condivisione risorse tra professionisti che fanno lavori diversi con un approccio collaborativo. 
 
Coworking significa letteralmente lavoro condiviso. Un modo nuovo di concepire il lavoro che sta portando con sé un vero e proprio cambiamento culturale, economico e sociale. Con la crisi e un mercato del lavoro sempre più flessibile, l’ufficio tradizionale sarà sempre meno popolare, specie in realtà di provincia come la nostra. Il lavoro sta cambiando; le imprese si avvalgono sempre più di collaboratori esterni, stratup e freelance sono in grado di svolgere la propria professione ovunque e in autonomia grazie alle nuove tecnologie, ma sempre meno in condizione di potersi permettere l’affitto o l’acquisto di un ufficio proprio.

IL COWORKING CAMBIA IL LAVORO: offrendo la possibilità di abbattere i costi fissi di gestione di un classico ufficio, la flessibilità d’impiego degli spazi e degli strumenti di lavoro, ma soprattutto l’opportunità di creare una (o più) comunità nella quale riconoscersi e dalla quale sentirsi riconosciuti, che abbia come obiettivo una convivenza sociale e professionale.
L'attività del coworking è il raduno sociale di un gruppo di persone che stanno ancora lavorando in modo indipendente, ma che condividono dei valori e sono interessati alla sinergia che può avvenire lavorando a contatto con persone di talento. 
 
Condivisione, collaborazione, costruzione di relazioni, fare rete: sono pratiche acquisite grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e diventano oggi le basi sulle quali costruire modelli diversi da quelli che la crisi ha dimostrato non funzionare più. Il coworking, il lavoro ripensato in chiave collaborativa, è uno di questi. Al centro torna l’uomo con le sue relazioni. 
 
Le parole chiave sono:
CONDIVIDERE: conoscenze, spazi fisici, contatti, professionalità, progetti;
COLLABORARE: tra professionisti per far nascere nuove sinergie;
COSTRUIRE: alleanze, collaborazioni, committenze, progetti;
CONNETTERE: fare rete; uscire dalla condizione di isolamento che molto spesso è propria del libero professionista e creare una comunità multi-professionale costituita da persone che condividano i valori di apertura verso l’altro, collaborazione professionale, curiosità intellettuale.

Pare quindi che il coworking sia nato sull’esigenza di un utenza nomade e non inquadrabile nei classici rapporti lavorativi, ma potrebbe diventare un’ottima alternativa per quelle imprese e quei dipendenti che non gradiscono il telelavoro “puro”. Potremmo immaginare uno spazio di coworking in ogni isolato o anche in ogni condominio, quindi un'attività legata fortemente al territorio in cui è inserita. Trattandosi di uno spazio di lavoro, non presenterebbe le distrazioni che si potrebbero verificare in un ambiente domestico e contemporaneamente permetterebbe di mantenere un ottimo livello di interazione sociale con i “colleghi”, se così si possono chiamare le persone con le quali si condividono questi spazi. 
 
Ma il coworking è una bolla pronta ad esplodere o è un fenomeno simbolo di un cambiamento sostenibile
 
Secondo Carsten Foertsch (co-founder di deskwanted.com e redattore di Deskmag) cinque sono le ragioni per cui la crescita degli spazi di coworking è basata su uno sviluppo sostenibile, si riporta di seguito un breve esratto:

1. Gli spazi di coworking si autofinanziano e creano profitti reali.
E' innegabile che gli spazi di lavoro condiviso creino un benessere reale. La maggior parte degli spazi di coworking, riceve i fondi da investitori locali, le risorse comunque arrivano dal territorio dove lo spazio si trova, non operano attraverso il sistema finanziario ordinario. Sono i fondatori stessi ad investire in prima persona (e ad assumersi il rischio di investimento e gli errori in cui possono incappare), almeno per la maggior parte del capitale richiesto, chiedendo aiuto a conoscenti o comunque a entità reali. Hanno accesso a tutte le informazioni di cui hanno bisogno visto che il progetto è loro, a differenza di chi investe in progetti che non conosce e che si trovano a migliaia di chilometri di distanza.

2. Il mondo è cambiato ed è cambiata anche la richiesta di uffici.
La maggior parte delle persone che usufruiscono di spazi di coworking sono liberi professionisti, o lavoratori subordinati, che, sempre più spesso, decidono di optare per spazi alternativi ai soliti uffici. Non esiste più la sicurezza che si aveva una volta avendo un contratto a tempo indeterminato, soprattutto per le nuove generazioni. Per queste ragioni è consigliabile diventare liberi professionisti ed imprenditori di se stessi, cosa che è possibile fare investendo poco denaro. Tutto quello che serve è un computer, una mente aperta e buone conoscenze.

3. Gli spazi di coworking non “mangiano” sulla crisi.
La crescita economica si allontana mentre il numero degli spazi di coworking cresce. La crisi accelera la loro nascita perché offrono alternative e la soluzione ad alcuni problemi. Questi spazi non sono il risultato della crisi ma il prodotto del cambiamento di questo periodo.
 
4. Gli spazi dipendono dai bisogni dei loro membri.
Questi spazi raramente sono in overbooking. All’incirca solo la metà dei posti sono quotidianamente occupati. Ma non dimentichiamo che non tutti i membri usano lo spazio contemporaneamente. Lo spazio è adatto a lavoratori indipendenti che vogliono lavorare in modo flessibile. Uno spazio con queste finalità può sopravvivere solo se fa al caso dei suoi membri, quindi della comunità.

5. Il mercato del coworking è ben lontano dall’essere saturo.
Meno del 2% di tutti i lavoratori indipendenti lavora in uno spazio di coworking. La percentuale potrebbe aumentare ma è un’opzione poco pubblicizzata.
 
(Articolo apparso su Deskmag in data 30 ottobre 2012, scritto da Carsten Foertsch e liberamente tradotto per Talent Garden da Elisa Remondina).


 ANNUNCIO



SABATO 20 GIUGNO 2015 - ORE 9.30
SALA POLIFUNZIONALE PIAZZA XXVII MAGGIO
SAN FERMO DELLA BATTAGLIA


C O W O R K I N G
NEL FUTURO DEL SOMAINI?
 
 IL LAVORO CHE CAMBIA IL MODO DI LAVORARE
 PER CREARE VALORE CONDIVISO
TRA LE PERSONE E CON IL TERRITORIO
 
 
 
INCONTRO PUBBLICO CON
 
SAMUELE ASTUTI, COORDINATORE LAB#ID, UNIVERSITA’ CATTANEO LIUC
CASTELLANZA -ALBERTO BERGNA, SEGRETARIO CNA COMO
ALBERTO CANALI, COWOMANAGER COWO COMO
GIORGIO CARCANO, PRESIDENTE COMO NEXT LOMAZZO 
BARBARA FERRARI, AVVOCATO, SPECIALIZZATA IN DIRITTO COMMERCIALE
MARIA RITA LIVIO, PRESIDENTE PROVINCIA DI COMO

MODERA BRUNO PROFAZIO, VICE DIRETTORE “LA PROVINCIA”
INTRODUCE RICCARDO GAGLIARDI, VICE SEGRETARIO PROVINCIALE PD
CONCLUSIONI ENZO TISO, SAN FERMO DEMOCRATICA
 
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!