venerdì 23 giugno 2017

ANCORA UNA VOLTA SIAMO COSTRETTI A PARLARE DI
QUALITA' DELL'ACQUA PUBBLICA


Il quotidiano La provincia ha riportato il 23 Giugno, quasi integralmente, un nostro comunicato del 20 Giugno, del quale di seguito riprendiamo la parte essenziale:

Le analisi di potabilità sulla rete, compito del comune, venivano eseguite fino all’anno scorso circa ogni tre mesi. Dal Novembre 2016 al Maggio 2017, per circa sei mesi quindi, non risulta però essere stato eseguito nessun controllo! Perché risparmiare poche centinaia di Euro per tutelare la nostra salute?

Le analisi di Maggio sono state poi pubblicate sul sito del Comune solo oggi 20 Giugno, dietro nostra insistenza e richiesta di chiarimenti.

Il perché è presto spiegato: per ben 2 volte (9 Maggio e 15 Maggio) le analisi eseguite su acqua prelevata presso le scuole di via Lancini sono risultate batteriologicamente non conformi. Non conforme anche l’acqua prelevata il 22 Maggio presso il lavandino mensa della scuola di Via Monte Sasso a Cavallasca.

E’ vero, la non conformità è per poche colonie di Coliformi e la popolazione non ha corso grossi rischi, ma la positività risulta in ben due analisi consecutive e l’origine può essere da contaminazione da fognatura o da inefficienza della disinfezione, quindi indicatore del cattivo stato delle nostre reti o, come minimo, di cattiva manutenzione”.

Si trattava quindi di dati inconfutabili, ma la replica del Sindaco Mascetti, anziché entrare nel merito si è limitata ad una serie di insulti gratuiti nei confronti di chi, anche per dovere istituzionale se non come semplice cittadino, ha sollevato la questione.
Lo stesso sindaco dimostra anche una certa ignoranza poiché cita fantomatiche “leggi regionali” che non esistono.

La materia è infatti normata da un Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001, numero 31. La Regione Lombardia ha invece poi pubblicato una circolare esplicativa, n. 15/San/2004, ripresa in seguito a livello locale dalle diverse ASL ora ATS in varie occasioni con chiarimenti.

La legge stabilisce chiaramente quali siano i parametri di riferimento per giudicare idonea l’acqua destinata al consumo umano e tra questi l’assenza anche di una sola colonia di microrganismi indicatori, quali quelli trovati nel mese di Maggio in alcuni punti rete di San Fermo e Cavallasca.

La legge stabilisce inoltre che vi siano dei controlli interni a cura del gestore (nel nostro caso il Comune) e controlli esterni a cura dell’ente di controllo ufficiale (ASL ora ATS Insubria).

Nel caso di non conformità delle analisi eseguite da controlli interni, la legge 31 e la circolare regionale impongono che devono essere adottate misure idonee per trovare la causa dell’inconveniente. Sicuramente non basta ripetere l’analisi fino a quando risulta favorevole (presso le scuole di via Lancini l’analisi è risultata non conforme per due volte consecutive!) o semplicisticamente aggiungere ipoclorito di sodio fino a rendere l’acqua dal sapore improponibile.

Va invece immediatamente informata la ASL (ora ATS Insubria) che è la vera autorità titolata a dare il giudizio di potabilità.

Avremmo accettato gli insulti e dichiarato mea culpa se il nostro Sindaco ci avesse dato assicurazioni sul fatto di aver informato tempestivamente ATS, ci avesse elencato le misure prese per individuare le cause (di concerto con ATS) e su quali provvedimenti stia adottando per evitare casi analoghi in futuro (visto che non è la prima volta che succede).

Infine vogliamo citare l’articolo 10 comma 4 del DLgs 31/2001:

4. Il sindaco, l'azienda unità sanitaria locale, l'Autorità d'àmbito ed il gestore informano i consumatori in ordine ai provvedimenti adottati, ciascuno per quanto di propria competenza”.

Il Sindaco lo prenda finalmente in considerazione e informi una volta per tutte sullo stato della rete idrica comunale con dati precisi e non con generiche affermazioni.




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