ANCORA UNA VOLTA SIAMO COSTRETTI A PARLARE DI
QUALITA' DELL'ACQUA PUBBLICA
Il
quotidiano La provincia ha riportato il 23 Giugno, quasi
integralmente, un nostro comunicato del 20 Giugno, del quale di
seguito riprendiamo la parte essenziale:
“Le
analisi di potabilità sulla rete, compito del comune, venivano
eseguite fino all’anno scorso circa ogni tre mesi. Dal Novembre
2016 al Maggio 2017, per circa sei mesi quindi, non risulta però
essere stato eseguito nessun controllo! Perché risparmiare poche
centinaia di Euro per tutelare la nostra salute?
Le analisi di
Maggio sono state poi pubblicate sul sito del Comune solo oggi 20
Giugno, dietro nostra
insistenza
e richiesta di chiarimenti.
Il
perché è presto spiegato: per
ben 2 volte (9 Maggio e 15 Maggio) le analisi eseguite su acqua
prelevata presso le scuole di via Lancini sono risultate
batteriologicamente
non conformi. Non conforme anche l’acqua prelevata il 22 Maggio
presso il lavandino mensa della scuola di Via Monte Sasso a
Cavallasca.
E’
vero, la non conformità è per poche colonie di Coliformi e la
popolazione non ha corso grossi rischi, ma la positività risulta in
ben due analisi consecutive e l’origine può essere da
contaminazione
da fognatura o da inefficienza della disinfezione,
quindi indicatore del cattivo stato delle nostre reti o, come minimo,
di cattiva manutenzione”.
Si
trattava quindi di dati inconfutabili, ma la replica del Sindaco
Mascetti, anziché entrare nel merito si è limitata ad una serie di
insulti gratuiti nei confronti di chi, anche per dovere istituzionale
se non come semplice cittadino, ha sollevato la questione.
Lo
stesso sindaco dimostra anche una certa ignoranza poiché cita
fantomatiche “leggi regionali” che non esistono.
La
materia è infatti normata da un Decreto Legislativo del 2 febbraio
2001, numero 31. La Regione Lombardia ha invece poi pubblicato una
circolare esplicativa, n. 15/San/2004, ripresa in seguito a livello
locale dalle diverse ASL ora ATS in varie occasioni con chiarimenti.
La
legge stabilisce chiaramente quali siano i parametri di riferimento
per giudicare idonea l’acqua destinata al consumo umano e tra
questi l’assenza anche di una sola colonia di microrganismi
indicatori, quali quelli trovati nel mese di Maggio in alcuni punti
rete di San Fermo e Cavallasca.
La
legge stabilisce inoltre che vi siano dei controlli interni a cura
del gestore (nel nostro caso il Comune) e controlli esterni a cura
dell’ente di controllo ufficiale (ASL ora ATS Insubria).
Nel
caso di non conformità delle analisi eseguite da controlli interni,
la legge 31 e la circolare regionale impongono che devono essere
adottate misure idonee per trovare la causa dell’inconveniente.
Sicuramente non basta ripetere l’analisi fino a quando risulta
favorevole (presso le scuole di via Lancini l’analisi è risultata
non conforme per due volte consecutive!) o semplicisticamente
aggiungere ipoclorito di sodio fino a rendere l’acqua dal sapore
improponibile.
Va
invece immediatamente informata la ASL (ora ATS Insubria) che è la
vera autorità titolata a dare il giudizio di potabilità.
Avremmo
accettato gli insulti e dichiarato mea culpa se il nostro Sindaco ci
avesse dato assicurazioni sul fatto di aver informato tempestivamente
ATS, ci avesse elencato le misure prese per individuare le cause
(di concerto con ATS) e su quali provvedimenti stia adottando per
evitare casi analoghi in futuro (visto che non è la prima volta che
succede).
Infine
vogliamo citare l’articolo 10 comma 4 del DLgs 31/2001:
“4.
Il sindaco, l'azienda unità sanitaria locale, l'Autorità d'àmbito
ed il gestore informano i consumatori in ordine ai provvedimenti
adottati, ciascuno per quanto di propria competenza”.
Il
Sindaco lo prenda finalmente in considerazione e informi una volta
per tutte sullo stato della rete idrica comunale con dati precisi e
non con generiche affermazioni.
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