martedì 11 ottobre 2016

Acquedotto comunale: Mascetti dice altre bugie ma questa volta qualcuno lo bacchetta!

Il mese scorso gli utenti dell’acquedotto di San Fermo hanno trovato, allegata alla fattura da pagare, una simpatica lettera firmata dal sindaco Mascetti con la quale si rammaricava degli aumenti tariffari, dando la colpa “all’aumento dei costi per la gestione dell’Ufficio d’Ambito” (ATO). Si tratta del nuovo organismo cui tutti i Comuni della Provincia hanno dovuto aderire, in base ad una legge regionale, per poter poi creare un unico soggetto erogatore del servizio acquedotto e depurazione fognaria denominato Como Acqua srl.
Abbiamo chiesto allora spiegazioni a questo Ufficio d’Ambito (ATO), che ci ha gentilmente risposto con lettera ufficiale, affermando che quanto dichiarato da Mascetti è “perlomeno bizzarro”. Un bel modo elegante per dire che ha scritto cose false e infondate.

L’Ufficio, oltre a rigettare l’accusa indebita dell’onerosità della gestione del proprio organismo, rimanda al mittente la volontà di applicare tariffe elevate, ricordando che il Comune di San Fermo fino al 2015 “ha applicato tariffe superiori alla media provinciale”.

Ora è impossibile non aderire a norme nazionali risalenti al 2011 (legge Salva Italia del governo Monti) cui anche San Fermo si deve adeguare indipendentemente dalla nascita dell’Ufficio d’Ambito.
Anche noi siamo preoccupati per le difficoltà che sta affrontando ATO e per la lentezza con cui si sta muovendo Como Acqua srl, che dovrà sostituire nella gestione di questi importanti servizi i Comuni e Consorzi di depurazione.
Il Comune di San Fermo siede però nell’assemblea dei soci di Como Acqua srl, si faccia quindi sentire in quella sede per riportare gli interessi degli utenti, senza troppi piagnistei che lasciano il tempo che trovano e dando informazioni corrette ai propri cittadini.

Certo quello che Mascetti descrive come “il nostro splendido Consorzio con i comuni di Cavallasca e Parè” non lascia una bella eredità a Como Acqua srl. Basta consultare i gravosi interventi di manutenzione straordinaria che sono stati inseriti nel programma del nuovo ente per far fronte a carenze strutturali segnalate dagli stessi comuni. Carenze che invece pubblicamente l’amministrazione della ricca San Fermo ha sempre negato fino a far destinare negli anni scorsi ad altre voci di bilancio importanti risorse già destinate ad acquedotto e fognature.

lunedì 10 ottobre 2016

FUSIONE: INCONTRO DI VENERDI' 7 OTTOBRE
 
Pubblichiamo anche se in ritardo la traccia dell'intervento di venerdì come promemoria.
 
In linea di principio noi siamo favorevoli alla fusione, visti i benefici non solo economici che ne derivano fino ad ora elencati, (efficienza organizzativa, una migliore gestione del territorio sotto il profilo urbanistico/edilizio, qualità dei servizi, tutti valori legati alla possibilità di poter meglio amministrare una comunità ), tant'è che nel nostro programma elettorale l’unione tra comuni era uno degli obiettivi qualificanti.
Vorremmo fare un'analisi però sul progetto che le due amministrazioni hanno presentato alla cittadinanza per la nostra fusione, anzi incorporazione, per mettere in evidenza lo stato dell'arte alla data odierna, senza arrogarci meriti che non ci appartengono.
Infatti il progetto è stato elaborato solo dai due sindaci senza il coinvolgimento delle opposizioni sia di San Fermo sia di Cavallasca, pur avendo dato la nostra piena disponibilità ad incontri di confronto e tavoli tecnici fin dall’inizio.
Il tempo necessario per questo ci sarebbe stato, per cui questo progetto ha l'egida esclusiva dei due sindaci. Ne consegue che la credibilità del progetto è in stretta relazione alla credibilità dei due sindaci stessi.
Tengo a sottolineare che il nostro concetto di democrazia come oramai è risaputo non coincide con il concetto di democrazia del sindaco Mascetti.
Per lui l'atto democratico dei cittadini si esaurisce con il voto per l'elezione amministrativa e la raccolta di opinioni spot in giro per il paese. Il nostro concetto di democrazia prevede invece un coinvolgimento più ampio di tutte le componenti presenti all'interno del consiglio (organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune) e della società civile, non solo per questa particolare fase della vita del paese ma in generale come linea di principio.
Anche perchè questo tipo di confronto aveva pieno significato prima del referendum, dopo, in caso di vittoria del si, il significato si riduce a causa della decadenza del consiglio di Cavallasca.
Entriamo nel merito del progetto presentato sempre solo a voce, in quanto non esiste traccia scritta. I punti di maggior impatto sui quali si è discusso più ampiamente in questo ultimo mese di incontri con la popolazione sono stati:
- sulla sostenibilità economica/finanziaria visto che San Fermo acquisisce un comune in dissesto: con i 600.000 euro/anno diciamo che la sostenibilità sarà garantita, salvo ripensamenti del governo che nei prossimi dieci anni dovrà ogni anno trovare le risorse con le leggi finanziarie. Inoltre il debito di Cavallasca peserà sul nuovo comune solo per i primi sei anni.
- sulla rappresentatività di Cavallasca all'interno del consiglio comunale di San Fermo: il progetto prevede che decideranno dopo. Si sono avanzate ipotesi e fatte proposte……..ma di fatto nessuna garanzia è stata data fino ad ora ai cittadini di Cavallasca su come faranno sentire la loro voce.
- su come verranno dislocati i servizi all'interno del nuovo comune e come saranno raggiungibili: il progetto prevede che deciderà la giunta. Non è stato predisposto, neanche nelle linee generali, un piano di razionalizzazione, omogeneizzazione e dislocazione dei servizi, ne tantomeno si è pensato ad attivare forme di trasporto pubblico di collegamento tra i due paesi.
- su come verrà gestita la riorganizzazione del personale all'interno del nuovo comune: il progetto prevede che deciderà il sindaco. Anche in questo caso nessun piano di redistribuzione del personale, aspetto che può anche essere compreso, ma che in nome della trasparenza, qualche indicazione in tal senso sarebbe stata opportuna
- sul mantenimento del PGT a crescita zero di Cavallasca: il progetto prevede che non ci saranno varianti, anche perchè oramai è noto che in base alla normativa vigente non è possibile modificare il PGT, o se ciò dovesse essere la decisione dipenderà anche dalla Provincia e dalla Regione
- sulla destinazione degli immobili comunali di San Fermo e Cavallasca ancora nessuno studio di fattibilità di nuovi o diversi utilizzi. Per Villa Imbonati a voce è stato detto ….. che non verrà abbattuta.
Sconcerta il fatto che questi problemi siano stati posti non solo da consiglieri comunali ma anche da molti cittadini di entrambi i paesi fin dal primo incontro pubblico e che le risposte siano sempre state le stesse: vedremo e decideremo dopo! Anzi, deciderà dopo il sindaco e la sua giunta!
Possiamo fidarci solo delle parole?
Proprio perchè gli elementi su cui trarre conclusioni sono poco definiti e chiari, e per la mancanza del tempo necessario per far capire e capire un argomento così complesso, ne consegue che le ragioni del “SI” possono essere sostenute solo sulla base degli aspetti che sono insiti nella Legge che norma dette fusioni e che non sono certamente basati su un confronto fra i Bilanci dei Comuni coinvolti, mentre le ragioni ragioni del "NO", sostenute soprattutto dai rappresentanti e dai cittadini di Cavallasca, sono sostenute dall'analisi sopra esposta.
Stiamo toccando con mano che questo dualismo è presente all'interno delle due comunità, perchè in assenza di certezze ci si affida all'istinto.
Quindi pur essendo favorevoli al principio della fusione restano tutte le nostre perplessità iniziali.
Ad una grande occasione si è associato un piccolissimo progetto.