FUSIONE: INCONTRO DI VENERDI' 7 OTTOBRE
Pubblichiamo anche se in ritardo la traccia dell'intervento di venerdì come promemoria.
In linea di principio noi siamo
favorevoli alla fusione, visti i benefici non solo economici che ne
derivano fino ad ora elencati, (efficienza organizzativa, una
migliore gestione del territorio sotto il profilo
urbanistico/edilizio, qualità dei servizi, tutti valori legati alla
possibilità di poter meglio amministrare una comunità ), tant'è
che nel nostro programma elettorale l’unione tra comuni era uno
degli obiettivi qualificanti.
Vorremmo fare un'analisi però sul
progetto che le due amministrazioni hanno presentato alla
cittadinanza per la nostra fusione, anzi incorporazione, per mettere
in evidenza lo stato dell'arte alla data odierna, senza arrogarci
meriti che non ci appartengono.
Infatti il progetto è stato
elaborato solo dai due sindaci senza il coinvolgimento delle
opposizioni sia di San Fermo sia di Cavallasca, pur avendo dato la
nostra piena disponibilità ad incontri di confronto e tavoli tecnici
fin dall’inizio.
Il tempo necessario per questo ci
sarebbe stato, per cui questo progetto ha l'egida esclusiva dei due
sindaci. Ne consegue che la credibilità del progetto è in stretta
relazione alla credibilità dei due sindaci stessi.
Tengo a sottolineare che il nostro
concetto di democrazia come oramai è risaputo non coincide con il
concetto di democrazia del sindaco Mascetti.
Per lui l'atto democratico dei
cittadini si esaurisce con il voto per l'elezione amministrativa e la
raccolta di opinioni spot in giro per il paese. Il nostro concetto di
democrazia prevede invece un coinvolgimento più ampio di tutte le
componenti presenti all'interno del consiglio (organo
di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune) e
della società civile, non solo per questa particolare fase della
vita del paese ma in generale
come linea di principio.
Anche perchè questo tipo di
confronto aveva pieno significato prima del referendum, dopo, in caso
di vittoria del si, il significato si riduce a causa della decadenza
del consiglio di Cavallasca.
Entriamo nel merito del progetto
presentato sempre solo a voce, in quanto non esiste traccia scritta.
I punti di maggior impatto sui quali si è discusso più ampiamente
in questo ultimo mese di incontri con la popolazione sono stati:
- sulla sostenibilità
economica/finanziaria visto che San Fermo acquisisce un comune in
dissesto: con i 600.000 euro/anno diciamo che la sostenibilità sarà
garantita, salvo ripensamenti del governo che nei prossimi dieci anni
dovrà ogni anno trovare le risorse con le leggi finanziarie. Inoltre
il debito di Cavallasca peserà sul nuovo comune solo per i primi sei
anni.
- sulla rappresentatività di
Cavallasca all'interno del consiglio comunale di San Fermo: il
progetto prevede che decideranno dopo. Si sono avanzate ipotesi e
fatte proposte……..ma di fatto nessuna garanzia è stata data fino
ad ora ai cittadini di Cavallasca su come faranno sentire la loro
voce.
- su come verranno dislocati i
servizi all'interno del nuovo comune e come saranno raggiungibili: il
progetto prevede che deciderà la giunta. Non è stato predisposto,
neanche nelle linee generali, un piano di razionalizzazione,
omogeneizzazione e dislocazione dei servizi, ne tantomeno si è
pensato ad attivare forme di trasporto pubblico di collegamento tra i
due paesi.
- su come verrà gestita la
riorganizzazione del personale all'interno del nuovo comune: il
progetto prevede che deciderà il sindaco. Anche in questo caso
nessun piano di redistribuzione del personale, aspetto che può anche
essere compreso, ma che in nome della trasparenza, qualche
indicazione in tal senso sarebbe stata opportuna
- sul mantenimento del PGT a
crescita zero di Cavallasca: il progetto prevede che non ci saranno
varianti, anche perchè oramai è noto che in base alla normativa
vigente non è possibile modificare il PGT, o se ciò dovesse essere
la decisione dipenderà anche dalla Provincia e dalla Regione
- sulla destinazione degli immobili
comunali di San Fermo e Cavallasca ancora nessuno studio di
fattibilità di nuovi o diversi utilizzi. Per Villa Imbonati a voce è
stato detto ….. che non verrà abbattuta.
Sconcerta il fatto che questi
problemi siano stati posti non solo da consiglieri comunali ma anche
da molti cittadini di entrambi i paesi fin dal primo incontro
pubblico e che le risposte siano sempre state le stesse:
vedremo e decideremo dopo!
Anzi, deciderà dopo il sindaco e la sua giunta!
Possiamo fidarci solo delle parole?
Proprio perchè gli elementi su cui
trarre conclusioni sono poco definiti e chiari, e per la mancanza del
tempo necessario per far capire e capire un argomento così
complesso, ne consegue che le ragioni del “SI” possono essere
sostenute solo sulla base degli aspetti che sono insiti nella Legge
che norma dette fusioni e che non sono certamente basati su un
confronto fra i Bilanci dei Comuni coinvolti, mentre le ragioni
ragioni del "NO", sostenute soprattutto dai rappresentanti
e dai cittadini di Cavallasca, sono sostenute dall'analisi sopra
esposta.
Stiamo toccando con mano che questo
dualismo è presente all'interno delle due comunità, perchè in
assenza di certezze ci si affida all'istinto.
Quindi pur essendo favorevoli al
principio della fusione restano tutte le nostre perplessità
iniziali.
Ad una grande occasione si è
associato un piccolissimo progetto.