martedì 27 settembre 2016

E' ORA DI PARLARE DI INCORPORAZIONE – PARTE SECONDA

14 Settembre a Cavallasca Consiglio Comunale aperto, tema l'incorporazione con Cavallasca, presente un pubblico numeroso.
Apre la serata il sindaco Ronchetti il quale inizia elencando i vantaggi dell'incorporazione:
- sinergie nel personale e assunzioni
- contributi statali di 600.00 euro/anno per 10 anni.
Inoltre dal confronto con il sindaco di S. Fermo:
- verranno garantiti i servizi essenziali a favore delle fasce più deboli e potenziati i servizi sociali
- il PGT di Cavallasca che prevede crescita 0 non verrà toccato
- verranno parificati i contributi e le tasse per l'asilo e le scuole elementari
- la biblioteca di Cavallasca resterà aperta
- si avranno vantaggi a livello di organizzazione degli uffici a seguito delle sinergie del personale
- tutte le organizzazioni presenti sul territorio verranno mantenute
- in caso di vincita del si per effetto della Legge l'amministrazione di Cavallasca scomparirà, nello statuto si inseriranno dei rappresentanti per Cavallasca.

Sembra la fotocopia della presentazione di Mascetti, tanti proclami generici, nessun progetto concreto, e nessun accenno al buco di bilancio.

Belluso chiede le dimissioni del Sindaco in caso di vincita del no e Ronchetti respinge la richiesta. Dichiara che è favorevole alla fusione, anche se non ci sono garanzie da parte di Mascetti, perché il suo comune non è più in grado di mantenersi finanziariamente e in questo modo si rottamerà un'amministrazione incapace.

Gagliardi mette in evidenza che se Mascetti fino ad oggi non ha mostrato nessun interesse a come risolvere la questione della rappresentanza, non avrà interesse certo dopo la vincita del si al referendum. Ribadisce il no alla fusione del suo gruppo per:
- la tipologia della fusione, visto che già nel 2011 avevano chiesto e ottenuto dal consiglio fondi per uno studio di fattibilità su un progetto di fusione, studio che poi non è mai stato commissionato
- per la mancanza assoluta di certezze su tutti i fronti, visto che di scritto non c'è niente.

A chi chiede di elencare gli svantaggi Ronchetti risponde che non ce ne sono.
A chi chiede se passa il no cosa succede risponde che non è veggente. E' in attesa che il piano di riequilibrio venga autorizzato, in questo caso il comune dovrà pagare 48.000 euro/anno per 8 anni.
Più persone chiedono che organismo rappresenterà Cavallasca all'interno dell'amministrazione di S. Fermo, con che funzione e come verranno nominati i rappresentanti al fine di non perdere l'identità della comunità; risponde il vicesindaco dicendo che si sta trovando (con chi non si sa....) una modalità per dare voce a Cavallasca all'interno dell'esecutivo. Non è possibile inserire nella giunta di S. Fermo una persona di Cavallasca (Ronchetti precisa che c'è comunque l'assessore Burgassi che risiede in paese.....) ma si sta pensando ad una commissione mista con rappresentanti di entrambi i paesi, o ad una persona di Cavallasca in giunta a S. fermo senza diritto di voto.
Più persone chiedono di porre dei punti fermi all'amministrazione di S. Fermo primi tra tutti la rappresentatività e il PGT, criticando la mancanza di metodo e i contenuti fino a qui esposti.
Altri presenti chiedono delucidazioni sul debito, sulla tempistica della fusione, garanzie sul PGT, su Villa Imbonati. Ronchetti spiega che riguardo al buco di bilancio si è attivato un percorso per cui verranno individuate le responsabilità. In caso di fusione nel 2017 verranno abbassate tutte le aliquote e cancellato lo sforamento del patto di stabilità. Inoltre entro il 2016 le gestioni associate dovranno essere estese a tutti i servizi, pertanto questo è già il preludio a una fusione (aggiungo anche qui senza progetti.....).
L'ultimo intervento sottolinea come il paese sta vivendo un momento inglorioso, la fusione prevede un percorso condiviso mentre l'incorporazione cancellerà l'identità e la cultura dell'intera comunità, per questo le persone di sentono tradite e abbandonate. Compito dell'attuale sindaco e giunta è quello di vigilare perché questo non avvenga.


Nell'incontro successivo tenutosi il 15 Settembre a S. Fermo alla presenza dei due Sindaci, il copione sostanzialmente non varia.
Mascetti e Ronchetti hanno elencato i lati positivi della fusione (parificazione delle aliquote, servizi migliori, più fondi per le persone in difficoltà, ottimizzazione del personale....), sottolineando che non è un'operazione solo di natura economica ma che si consegnerà un paese migliore alle future generazioni.
La rappresentatività di Cavallasca all'interno del Consiglio verrà garantita con una variazione allo stato.
Si è discusso molto sul debito di Cavallasca, sono state confermate le cifre comunicate in precedenza, così come è stato confermato che 300.000 euro/anno serviranno a pagare debito e parificare le aliquote/servizi di Cavallasca, mentre i restanti 300.000 euro dei 600.000 incassati come contributi statali saranno a disposizione del nuovo paese.
Paola Mascolo chiede se in caso di vincita del no si potrebbe prospettare una fusione, risponde Mascetti dichiarando che se i cittadini voteranno no, lui intende no non solo all'incorporazione ma anche ad una fusione, quindi non ci sarà nessun progetto in proposito.
Oltre al tema economico/finanziario l'altro tema più gettonato è stato come garantire la rappresentanza di Cavallasca all'interno del consiglio di S. Fermo. Risponde sempre Mascetti dicendo che ad oggi non può stabilire il raggio di azione di questo futuro gruppo così come non ha senso dire chi mettere, come mettere e cosa fare perché in ogni caso il consiglio comunale è sovrano (più chiaro di così!!!), Ronchetti si dichiara d'accordo.
Enzo Tiso chiede che tutto quanto fin'ora detto venga messo nero su bianco in modo da avere già dei punti condivisi, compresa la forma di rappresentanza e propone una commissione eletta direttamente dai cittadini di Cavallasca. Anche per i servizi chiede che si faccia uno studio di fattibilità prima del referendum.
Risponde Mascetti che dichiara per l'ennesima volta che non ci sarà nessun tavolo sia per la commissione di rappresentanza sia i per servizi perché deciderà la giunta.

Oramai è tutto chiaro......nessun confronto su nessun argomento. Prendere o lasciare.

giovedì 22 settembre 2016

Finalmente arriva un motivato No della Regione alla nuova strada di collegamento tra San Fermo della Battaglia e l’Ospedale
 
La giunta Mascetti si ostina però a negare l’evidenza.

Dopo una lunga procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, avviata dalla Regione Lombardia nel lontano Marzo 2012, finalmente gli uffici regionali hanno comunicato lo scorso 26 Agosto che:

non risulta possibile emettere giudizio di compatibilità ambientale positiva”

La nota regionale protocollata a San Fermo il 30 Agosto, preannuncia quindi un provvedimento formale e definitivo di diniego alla realizzazione del progettato collegamento viario tra via Peneporto e l’Ospedale Sant’Anna.

La Giunta Mascetti non si rassegna ancora e con una delibera del 31 Agosto incarica il solito avvocato Elia di Matteo ad opporsi alla decisione regionale.

Impresa ardua perché lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) elencava, con ampia e articolata documentazione (che tutti possono consultare sul sito http://silvia.regione.lombardia.it/silvia/) i gravissimi danni che deriverebbero all’ambiente e la criticità nel mettere in atto misure di compensazione e mitigazione. Inoltre si mettevano in discussione le stesse motivazioni dell’intervento sulla base di analisi realistiche di un effettivo fabbisogno. Per di più si dimostrava che si poteva addirittura aggravare l’intensità del traffico in alcune zone vicine all’ospedale.

Come abbiamo altre volte scritto non si comprende questa ostinazione nel voler realizzare a tutti i costi una opera che è stata definita costosa, dannosa ed inutile non solo dai soliti ambientalisti rompiscatole ma da molte autorevoli voci (anche all’interno della stessa Provincia che dovrebbe realizzarla) ed ora anche dalla Regione. 
 
Per di più dopo una campagna elettorale durante la quale il candidato sindaco Mascetti spergiurava che uno dei suoi obiettivi era la difesa del territorio e la riduzione del consumo di suolo. Peccato che per la realizzazione dell’opera si dovrebbero sacrificare almeno 23.700 metri quadri di suolo boscato e 1.700 metri quadrati di terreno agricolo!

Il tutto fa pensare che le motivazioni siano altre. Se è così, sarebbe ora che queste motivazioni, se non disdicevoli, vengano espresse.


sabato 10 settembre 2016

E' ORA DI PARLARE DI INCORPORAZIONE
 
Ieri sera, 9 Settembre, a San Fermo Consiglio Comunale aperto, tema la fusione con Cavallasca.
Presenti tutti i consiglieri e un pubblico numeroso, composto per la maggior parte da Cavallaschini.
Apre la serata il sindaco Mascetti il quale annuncia che ci saranno numerosi incontri con la popolazione, prima del referendum del 9 Ottobre, per dare la possibilità a tutti di poter intervenire. Introduce il tema precisando che la fusione che intende fare non è solo un intervento per portare soldi o risolvere il problema del bilancio di Cavallasca, ma è un investimento per il futuro, perché i nostri figli devono ricevere in eredità un comune più forte nei servizi, con tasse al minimo, con personale efficiente e con i costi di gestione ridotti al minimo. Con Cavallasca ci sono già alcuni servizi unificati, vigilanza, protezione civile, servizi sociali, ufficio tecnico, ora si deve puntare alla parificazione della tassazione dei servizi, ad esempio la tariffa dell'asilo. La fusione porterà 600.000 euro all'anno per 10 anni. Ha fatto i conti; 300.000 euro all'anno serviranno per pagare il debito di bilancio (50.000 euro/anno) e parificare le aliquote di Cavallasca alle aliquote di San Fermo, gli altri 300.000 euro saranno a disposizione di tutti i cittadini del nuovo comune. Per quanto riguarda la forma di rappresentanza richiesta dal nostro gruppo e da altre parti, comunica che ne ha già parlato con Ronchetti. Conclude dicendo che l'incorporazione ha solo pro e nessun contro, quindi invita tutti a votare SI al referendum.
Prende la parola il capogruppo Tettamanti, ripercorre le tappe che hanno portato a prendere la decisione della fusione per incorporazione, in modo da evitare ai cittadini di Cavallasca di pagare troppe tasse, e per scongiurare fusioni con Como. Ribadisce che la cifra che andremo ad introitare basterà per tutti. Il fine ultimo è comunque gestire tutte queste risorse al meglio per ottimizzare.
Interviene il capogruppo Butti Massimo che ribadisce no all'incorporazione con Como, quindi si alla fusione con Cavallasca per coprire il buco di bilancio e chiede 1 di sapere la cifra del debito di Cavallasca, 2 la certezza che nessun amministratore di Cavallasca entri in Giunta, 3 che il nome del nuovo comune resti San Fermo della Battaglia.
E' il turno del capogruppo di San Fermo Democratica Enzo Tiso. Pubblichiamo di seguito il suo intervento.
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Fusione qualche premessa:
esiste già una casistica consistente sulla base di varie esperienze in Italia di fusione di comuni. Da questa casistica è stato possibile indicare quali sono i vantaggi ma anche che ci sono dei rischi.
Quali vantaggi:
  • possibilità di migliorare nei comuni interessati l'efficienza e la qualità dei servizi e uffici,
  • la possibilità di economie di scala nei costi (esempio con appalti unici),
  • maggiori investimenti utilizzando le risorse economiche messe a disposizione dallo Stato, miglior controllo urbanistico, maggior peso istituzionale del nuovo ente (pensiamo ai nuovi compiti derivanti dallo scioglimento delle province) …

Vi sono però anche dei rischi:
  • il nascere nella popolazione di un pregiudizio che la fusione porti alla perdita di identità territoriale e ad una sorta di smarrimento culturale,
  • la possibilità che i nuovi servizi vengano erogati in modo disomogeneo,
  • le possibili resistenze del personale pubblico che non accetta il cambiamento …

La normativa inizialmente nata per favorire la fusione, enunciata nel testo unico degli enti locali ed esplicitata in un decreto del 2000 e da norme regionali, per evitare questi rischi, prevede una seria di tappe amministrative , tempi adeguati e soprattutto un rapporto paritario tra i comuni interessati.
Noi ora non stiamo applicando questa normativa ma una legge successiva la 56 del 2014, Legge Del Rio, che, prevedendo l’incorporazione, non mette più i comuni interessati sullo stesso piano.

I vantaggi rimangono tutti, ma i rischi, se non ben presidiati, potrebbero prevalere.
Noi di San Fermo Democratica
- siamo stati da sempre favorevoli alla fusione dei piccoli comuni per tutti i vantaggi che ne derivano visti prima.
- avremmo preferito, per evitare i rischi, una fusione di tipo tradizionale, applicando la normativa del 2000, con una adeguata fase preparatoria che coinvolgesse in tempo tutti gli interessati, procedura che tiene conto di tutti gli aspetti di un percorso democratico
- se questo percorso fosse stato concluso nel 2015 saremmo già un solo comune con tutti i benefici del caso, limitando (molto probabilmente) la bancarotta di Cavallasca, e avremmo nel 2016 potuto svolgere delle elezioni per il nuovo Comune coinvolgendo correttamente e democraticamente anche gli abitanti di Cavallasca
- vista la situazione finanziaria di Cavallasca, abbiamo appoggiato la proposta di fusione per incorporazione sulla base della Legge Del Rio, anche per evitare un salasso economico alle famiglie, pensando che i vantaggi derivanti dall'incorporazione saranno comunque simili a quelli derivanti da una fusione tradizionale a beneficio di entrambe le comunità, con un occhio non solo alla fase contingente ma anche alle future generazioni.

Dobbiamo però a maggior ragione evitare i rischi prima elencati:
  • ad oggi per i nostri concittadini di San Fermo l’incorporazione potrebbe essere vista solo come una manovra per salvare Cavallasca dal dissesto finanziario senza comprendere che la fusione tra due comuni è ben altro.
  • Per contro i cittadini di Cavallasca potrebbero vederla come un tentativo di “invasione” approfittando delle difficoltà di bilancio in cui sono, loro malgrado, incappati.

Che fare allora?

Le nostre parole chiave per intraprendere questo processo devono essere:
  • democrazia per evitare che Cavallasca venga di fatto fagocitata,
  • trasparenza perché tutte le fasi del processo di incorporazione siano comprese da tutti a San Fermo e a Cavallasca
  • e partecipazione perché il nuovo comune sarà di tutti

A tal proposito già in data 11 Agosto avevamo chiesto l'istituzione immediata di una commissione trasversale con tutte le rappresentanze politiche presenti nei due Consigli Comunali, al fine di evitare che tutte le decisioni vengano assunte solo da San Fermo o solo dai due sindaci.
Questa commissione dovrebbe affrontare tutte le problematiche inerenti la fusione, raccogliendo anche le indicazioni che perverranno dai cittadini durante le assemblee pubbliche indette.

Tra i temi da approfondire a nostro avviso ci sono prioritariamente i punti che anche la Legge Del Rio 56/2014 cita nell'art. 130, ovvero:
Lo statuto del comune incorporante prevede che alle comunita' del comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. A tale scopo lo statuto e' integrato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge regionale di incorporazione”.

Quindi, è necessario che per questi due punti le due amministrazioni tutt'ora in carica ne declinino almeno i principi, e che la popolazione ne venga informata al più presto:
in che modo?
  • impostare fin d'ora la modifica dello statuto comunale al fine di prevedere un organismo, per favorire la partecipazione allargata, in carica fino alle elezioni del 2021. A tal proposito il nostro gruppo propone la costituzione di un comitato di quartiere eletto direttamente dai cittadini residenti a Cavallasca, il cui rappresentate riferisca direttamente in Consiglio Comunale
  • per quanto riguarda il decentramento dei servizi, è necessario almeno affrontare il problema dell’adeguatezza numerica e professionale del personale, e l'ubicazione delle sedi. In un secondo tempo si dovrà tener conto di come omogeneizzare tra loro i servizi; orari di apertura degli uffici, collegamenti intercomunali Cavallasca-San Fermo, biblioteca, trasporti alunni, mensa scolastica, servizi sociali, vigilanza urbana, ecc
  • prendere visione dei bilanci, in modo tale che tutti i capi gruppo consiliari possano concretamente prendere atto della situazione economica/finanziaria dei due Comuni, verificando le entrate e le uscite nel dettaglio (tasse e tributi, contributi statali e regionali, ecc), iniziando ad omogeneizzare ed armonizzare le aliquote tributarie, e riformulare i piani di investimento pluriennali individuando le priorità di intervento
  • armonizzare lo sviluppo urbanistico di un territorio che diventa più ampio e articolato confrontando i PGT. (Una delle perplessità che manifestano alcuni abitanti di Cavallasca riguarda il rischio di vedere il proprio territorio devastato a scapito di San Fermo; gli abitanti delle frazioni di San Fermo temono invece di essere ancora di più messi da parte, timore comunque condiviso anche dagli stessi cittadini di Cavallasca che temono di diventare la nuova periferia di San Fermo).
  • verificare i trasporti pubblici con un confronto con l’azienda trasporti provinciale.

Quindi il nostro è un si all'incorporazione se in questo mese verranno salvaguardate democrazia, trasparenza e partecipazione non in modo astratto ma con impegni concreti e verbalizzati in sede di apposita commissione come richiesto.

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In pratica noi chiediamo di condividere e sottoscrivere degli impegni, per linea di principio, che serviranno poi come impalcatura su cui costruire il nuovo comune, discutere intorno ad un tavolo e abbozzare un progetto.

Come risposta, non solo alla nostra richiesta, ma anche alle richieste simili avanzate nel corso della serata, il Sindaco ribadisce, in pieno stile “Mascetti”:
- l'operatività di come dislocare i servizi e come farli funzionare è di competenza della Giunta, la Giunta è competenza solo del Sindaco e quindi non è argomento di discussione; è inutile discutere ora come spostare le persone e dove mantenere/chiudere i servizi, a tempo debito decideremo
- per quanto riguarda la resistenza al cambiamento del personale ricorda che i dipendenti sono pagati per lavorare e se a qualcuno non va bene è libero di cambiare
- per come sarà rappresentata Cavallasca nel nuovo comune ovvero in che modo sarà garantita la democrazia continua a ripetere che ci sta pensando, e che la democrazia è soddisfatta dal referendum del 9 Ottobre
- alla critica di non avere mai coinvolto le persone sulla decisione del tipo di fusione da intraprendere, visto che è da 4 anni che l'argomento è all'ordine del giorno, e che ora il tempo è troppo breve per comprendere, risponde che se nel 2021 il suo operato sarà giudicato insufficiente i cittadini saranno liberi di non votarlo
- sottolinea più volte che ad oggi non esiste il fantasma della fusione con Como
- a chi avrebbe voluto vedere nero su bianco esplicitato meglio l'aspetto economico, continua a ripetere come un mantra che 230.000 euro servono a pareggiare il bilancio di Cavallasca (a volte sono 300.000....) il resto è per tutti, in più saranno a disposizione i risparmi derivati dall'ottimizzazione dei servizi
- a chi avrebbe voluto discutere su un progetto già abbozzato, risponde che non è il caso di fare previsioni che poi magari non si riusciranno a rispettare, ma che si vedrà di volta in volta.

Sembra già tutto deciso, numerose persone alla fine si sono chieste a cosa è servito questo consiglio aperto se oramai non c'è più spazio per un suggerimento o una critica........

Ci vediamo Lunedì 12 Settembre a Cavallasca 
errata corrige...........Mercoledì 14 Settembre sempre a Cavallasca