domenica 17 aprile 2016

Verbale Consiglio Comunale del 9 Aprile 2016
Assenti Coviello, Zoccola, Pozzoli – Inizio ore 9,20 circa
Presenti nel pubblico n° 4 persone

1° punto O. di G. – Ratifica deliberazione della giunta comunale n 16 del 10.02.2016 ad oggetto: variazione n. 1 al bilancio di previsione 2016/2018.
Viene data la parola ad Ansideri che comunica che la variazione è in positivo di + 184.000 euro frutto del recupero dell'evasione e + 10.000 euro come maggiore entrata fondo frontalieri.
Si va al voto: 6 favorevoli la maggioranza, 4 astenuti le opposizioni.
2° punto O. di G. – Ratifica deliberazione della giunta comunale n 42 del 19.03.2016 ad oggetto: variazione n. 2 al bilancio di previsione 2016/2018.
Viene data la parola ad Ansideri che comunica che la variazione è in positivo per maggiore entrate contributi per referendum e oneri di urbanizzazione.
Si va al voto: 6 favorevoli la maggioranza, 4 astenuti le opposizioni.
3° punto O. di G. – Art 22 comma 2 del regolamento di contabilità: comunicazione al cc della variazione agli stanziamenti di cassa del bilancio di previsione 2016/2018.
Comunicazione di variazioni di cassa effettuata direttamente dalla giunta.
4° punto O. di G. – Modifica deliberazione del cc n 3 del 25.01.2016 ad oggetto: imposta IUC componente IMU determinazione aliquote per l'anno 2016.
Prende la parola Ansideri che comunica che il Mef impone un aliquota IMU anche per i fabbricati dati in comodato d'uso a parenti di primo grado in linea retta del 4,6 per mille. L'incasso previsto da questa nuova aliquota è presunto in circa 2.000 euro.
Si va al voto: 11 favorevoli.
5° punto O. di G. – Esame ed approvazione del rendiconto della gestione 2015.
Prende la parola Ansideri che comunica che nel 2015 si sono introdotti nuovi principi contabili, nuove tasse e nuovi tagli sui trasferimenti (IUC basse, correttivi TARI). Ricorda che gli investimenti sono limitati dal patto di stabilità, quindi i fondi degli investimenti fatti derivano dai fondi frontalieri e dagli oneri di urbanizzazione. Le spese correnti si sono ridotte in quanto si sono ridotte le spese per la gesione della struttura comunale. Inoltre, recupero dell'evasione, mantenimento dei servizi, e mantenimento dei rapporti con tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio comunale (e non solo...). Sono state utilizzate tutte le entrate con disavanzo di 331.000 euro, e sono stati accantonati fondi per effetto del patto di stabilità per 574.000 euro. Il delta tra le spese programmate e il rendiconto è solo del 9%.
Interviene il Sindaco che sottolinea che grazie agli introiti l'amministrazione ha applicato una politica attenta alle esigenze del paese.
Prende la parola Venegoni il quale prende atto del bilancio e chiede alla Giunta se si sono fatte delle simulazioni della gestione finanziaria senza tener conto dei fondi frontalieri degli introiti del parcheggio in quanto queste due entrate a suo giudizio potrebbero non essere più disponibili a breve. Chiede inoltre che possibilità di investimento ci sono.
Prende la parola Scalisi che esamina alcuni aspetti del rendiconto:
1 – Introiti del distributore dell'acqua che ammontano a 13.000 euro, per cui in base al principio che un'amministrazione pubblica non deve essere un'impresa, chiede l'abbassamento della tariffa.
2 – Mutui per l'asilo che ammontano tra prestiti ed interessi a più di 200.000 euro, per un mutuo totale di 429.000 euro per lavori di ristrutturazione per un edificio che non rientra nelle proprietà del comune ma è di proprietà di una fondazione, fondazione che ha ricevuto qualche anno fa 156.000 euro di contributi straordinari.
3 – Funzione per settore sportivo, spesi 113.000 euro per acquisto beni, manutenzione ordinaria e straordinaria, pagamento utenze, affitto impianti, interessi passivi sui mutui, a fronte di un'entrata di 8.207 euro per canoni corrisposti per utilizzo impianti, quindi chiede conto della gestione e chiede come mai la società a cui è stata affidato in modo diretto la gestione degli impianti non paga neanche le utenze.
4 – Contributo straordinario alla Parrocchia di 40.000 euro. Chiede, visto che sistematicamente tale contributo viene erogato con cadenza annuale, come può avere carattere di straordinarietà.
5 – Esprime parere sfavorevole riguardo all'avanzo di 330. 000 euro e chiede l'abbassamento dell'aliquota IRPEF.
Viene data la parola a Signorelli capogruppo della Lega Nord il quale dichiara che interverrà dopo avere ascoltato le risposte della maggioranza alle questioni sollevate dal consigliere Scalisi.
Interviene Butti Sabrina di San Fermo Democratica che dopo aver sottolineato come detto più volte, la facilità di amministrare un comune con un entrata fissa di 1.000.000 di euro, legge una dichiarazione che riportiamo di seguito.

"E' consuetudine che sui documenti fondamentali proposti dalla maggioranza, l’opposizione esprima voto contrario o al massimo astensione.
Le ragioni di tale costume hanno un fondamento politico di tutta evidenza: per quanto riguarda il rendiconto si tratta di un documento che rendiconta l’attività della maggioranza di un anno intero, dunque la sua approvazione indicherebbe la condivisione di un programma amministrativo, normalmente contrastato durante la campagna elettorale. Ovviamente altra cosa è votare a favore di singoli atti, ritenuti positivi per i cittadini, come in questi anni è successo, riguardanti materie dai precisi confini e compatibili con qualsiasi indirizzo amministrativo generale.
Questo è l'ultimo consiglio comunale dell’attuale mandato amministrativo e mi preme sottolineare come tutti e cinque gli anni dell'Amministrazione Falsone siano stati praticamente identici: tutti i bilanci consuntivi si sono conclusi con avanzi importanti di amministrazione, e il 2015 non ne smentisce la linea.
A nostro giudizio un elevato avanzo di amministrazione può essere indice di una conclamata incapacità politico-amministrativa a spendere a scapito dei possibili servizi e aiuti ai cittadini; questa è anche una conseguenza di un’Amministrazione incapace di dialogare con i propri cittadini e le opposizioni, di essere trasparente e condividerne le scelte, è andata avanti a testa bassa per cinque anni senza recepire le proposte pervenute da una parte del paese, leggasi l'abbassamento dell'aliquota IRPEF.
Tutto questo grazie ad  un'entrata fissa di 1.000.000 di euro annuali che per un comune di 4700 abitanti significa amministrare sul velluto, avendo sempre le spalle coperte.
Ciò deriva da una opportunità ben precisa (la realizzazione del Nuovo ospedale) e da un innegabile vantaggio contabile raggiunto con gli incassi del parcheggio.
Questo risultato poteva costituire un volano per ambire a ben altri orizzonti da quelli poi realizzati: da una parte, a fronte del mancato fabbisogno di oneri di urbanizzazione, l’Amministrazione poteva fare delle scelte urbanistiche ben più attente al consumo di suolo (invece di subire quelle di operatori privati)  alla valorizzazione della qualità della residenza, dell’ambiente,  e alla tutela peculiare dei tratti di “paese” San Fermo invece di diventare una semplice periferia urbana dove gli elementi storici rimasti si confondono dentro un “costruito” magari bello, ma anonimo.
Dall’altra parte poteva ambire a costruirsi un ruolo strategico per un territorio più vasto dei confini di San Fermo, essere al centro di una progettualità in termini di  sviluppo, lavoro, innovazione (basta vedere che fine ha fatto la  nostra proposta di “coworking” nel Somaini), miglioramento dei servizi comunali  fondendosi per scelta (non per bieca opportunità economica) con Cavallasca.
Una sorta di “restituzione” al territorio che avrebbe arricchito il paese, non impoverito, aprendolo e non chiudendolo nel proprio dorato isolamento, fino a quando ciò sarà possibile, e sottolineo sarà possibile.
Purtroppo si è preferito, una volta portato a casa il “premio”, gestirlo in “casa”, anzi nella propria stretta cerchia, dove persino le commissioni sono diventate orpelli fastidiosi agli occhi di chi gestisce la gioiosa zecca comunale e risulta talvolta in preda da deliri di megalomania.        
Questo ha fatto si, per esempio, che tutte le domande di aiuto a richiesta individuale siano state soddisfatte abbondantemente, baypassando però la Commissione ad hoc che dopo la prima convocazione è stata immediatamente resa fuori servizio.
Questo ha trasformato l’oggetto sociale del Comune di San Fermo, che da ente pubblico che ha come obiettivo il pareggio di bilancio si è trasformato in una Spa, mettendo a reddito tutto ciò che è possibile (vedi casetta dell'acqua, gelateria, Somaini) in contrasto netto con la mission delle amministrazioni pubbliche.
Questo ha portato a fare investimenti di migliaia di euro dei cittadini in strutture utilizzate per lo più da associazioni esterne e non impiegate come punti di aggregazioni per i cittadini del paese.
Non è stato investito un euro per l'ammodernamento della nostra nostra rete idrica e fognaria, se non per rattoppi estemporanei, e per migliorare la qualità dell'acqua pubblica.
C’è poi la questione di alcuni servizi pubblici affidati direttamente ad associazioni a fronte di contributi elargiti dall’amministrazione, senza che ci sia, come più volte chiesto, un coordinamento da parte degli amministratori stessi.
Ecco perché a fronte di questi esempi ci sembra che San Fermo rischi fra qualche anno di rimpiangere delle occasioni uniche e di finire come chi si è ritrovato in mano, per merito o fortuna, una vincita milionaria che non ha saputo o voluto investire per il proprio futuro.
Ecco perché oggi il mio voto continua ad essere contrario."

Rispondono Ansideri e Mascetti ai punti sollevati da Scalisi:
1 – Gli introiti netti della casetta dell'acqua non sono 13.000 ma 4.000 euro in quanto nel 2015 sono arrivati dei contributi straordinari una tantum per la realizzazione della struttura, inoltre l'acqua viene prelevata anche da persone non di San Fermo, quindi le tariffe non vanno abbassate visto che non esiste speculazione sulla vendita dell'acqua.
2 – Per quanto riguarda la gestione degli impianti sportivi dichiarano che l'amministrazione per scelta ha deciso di coprire le spese per rendere lo sport accessibile a tutti, visto anche l'esiguo bilancio della CDA che non permetterebbe di gestire un impianto di queste dimensioni.
3 – Questa amministrazione non è d'accordo con la riduzione a “pioggia” delle tasse, ma preferisce intervenire con aiuti ad personam.
4 - Per quanto riguarda il contributo straordinario alla Parrocchia rivendicano la straordinarietà della donazione in quanto si sono verificate delle infiltrazioni d'acqua, ed escludono che l'amministrazione abbia interessi economici, così come per la CDA.
5 – Questione asilo: è costato 1.800.000 euro intervenire sulle fondamenta e rifare delle strutture portanti quando qualche anno fa l'intera struttura ha manifestato cedimenti. Al fine di tutelare la sicurezza dei bambini, l'amministrazione ha trovato una via finanziariamente corretta per realizzare gli interventi. Il Segretario Comunale puntualizza che è stata apportata una modifica allo stato della fondazione, che prevede che nel momento in cui si scioglie la fondazione il bene passa al comune.
Prende la parola Venegoni che puntualizza che i contributi alle associazioni vengono elargiti in quanto svolgono un ruolo importante di integrazione sociale, e che i contributi elargiti alla Parrocchia sono sempre stati erogati a fronte di esigenze ben precise.
Interviene Massimo Butti che a fronte di quanto detto sulla gestione dei campi sportivi chiede come mai la CDA prende soldi dall'amministrazione ma fa pagare la retta alle famiglie (risponde Mascetti che precisa che la retta serve per l'acquisto dell'abbigliamento sportivo), perché non sono state date la stessa opportunità di gestire gli impianti anche ad altre due società sportive che erano presenti sul territorio e che sono state costrette a chiudere per deficit di bilancio (a questa osservazione nessuno della maggioranza risponde.....), e obietta che le rette dell'asilo sono troppo elevate.
A questo punto, sentita tutta la discussione prende la parola Signorelli capogruppo della Lega Nord che dichiara: sono d'accordo con quanto detto Venegoni.
Si va al voto: 6 favorevoli la maggioranza, 4 contro le opposizioni.
6° punto O. di G. – Mozione volta al riconoscimento delle province di Como e Lecco  quale ente territoriale di area vasta.
Si vota all'unanimità lo slittamento della discussione della mozione al prossimo consiglio.



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