giovedì 18 giugno 2015

Aspettando sabato 20 giugno

Pubblichiamo di seguito il volantino predisposto per il pubblico che parteciperà all'incontro pubblico con il riassunto del contenuto della mattinata e della proposta che ha lanciato il gruppo San Fermo Democratica e il circolo PD Nelson Mandela.

Proposta per destinazione d'uso "ex Somaini"
Il Comune di San Fermo della Battaglia a seguito dell'attuazione dell'Accordo di Programma sottoscritto in data 13 dicembre 2003, finalizzato alla localizzazione e alla realizzazione del nuovo ospedale Sant'Anna, ha acquisito nel 2007 in forma gratuita dal Comune di Como, il complesso immobiliare denominato “Istituito Somaini”, fabbricato più terreni.
La struttura è molto ampia, e ad esclusione del vecchio corpo di fabbrica verso la via Somaini che è fatiscente e pericolante, la restante parte sembrerebbe da un punto di vista strutturale in buone condizioni di conservazione, mentre il parco circostante risulta essere in uno stato di abbandono.
Il Comune ha provveduto in questi ultimi anni al recupero e messa in sicurezza di una parte del complesso.
La rivalorizzazione dell'intero compendio resta senza dubbio un punto fermo per lo sviluppo economico/sociale del territorio, obiettivo che riteniamo debba essere perseguito cercando alleanze con altri enti pubblici ed eventualmente anche privati ma con il fine principale di interesse generale e non di profitto.
Rispetto alla destinazione d'uso diverse ipotesi si sono susseguite, azienda agricola, appartamenti per anziani, biblioteca, scuola privata, museo …..
Riteniamo che una soluzione possa essere adottata dopo aver eseguito una attenta analisi della situazione economica e sociale del territorio.
La crisi economica nonostante qualche segnale positivo si prospetta ancora lunga, la disoccupazione aumenta e le aspettative per i giovani sono sempre più buie. Anche la vicina Svizzera non è più una realtà lavorativa sicura e per i più fortunati c’è solo il precariato sottopagato o l’emigrazione all’estero.
Eppure ci sono tanti giovani con idee innovative che vorrebbero intraprendere una attività o una professione ma non hanno abbastanza risorse per affittare un immobile e acquistare i mobili e le attrezzature necessarie. Le banche non concedono finanziamenti a meno di ipotecare la casa dei genitori. Lo strozzinaggio è purtroppo una realtà anche dalle nostre parti.
Ecco quindi la proposta:
mettere a disposizione degli spazi all’interno del Somaini per il tempo necessario ad avviare e stabilizzare piccole attività artigianali non inquinanti o di tipo professionale. A costi contenuti si affitteranno superfici che prevedono postazioni di lavoro separate, ma anche spazi comuni quali aulette attrezzate per riunioni e incontri, spazi per archivi e attrezzature d’ufficio e informatiche condivise, compresa una unica postazione di segreteria e di accoglienza.
Con i proventi, pur contenuti degli affitti, il Comune potrà provvedere ai costi di manutenzione dell’immobile.
Associazioni artigiane e sindacali, collegi e ordini professionali, opportunamente coinvolti, potranno fornire assistenza e consulenza e mettere a disposizione i propri uffici legali e fiscali per superare incombenze burocratiche ed amministrative.
Questo modo di lavorare viene chiamato co-working ed in Italia, ma soprattutto all’estero, esistono già tante esperienze positive. È stato dimostrato che i vantaggi non sono solo di tipo economico perchè si riducono i costi d’impresa e si condividono affitto e utenze, ma la vicinanza serve anche a confrontarsi, scambiare esperienze ed affrontare meglio le avversità. Si affinano relazioni, si valorizzano legami, si entra in contatto con professionalità diverse, ci si stimola a vicenda.
Il Somaini può divenire quindi un luogo di aggregazione di imprese che aiuta giovani intraprendenti, ma anche meno giovani che hanno perso il posto fisso e tentano una avventura in proprio, a superare difficoltà logistiche, burocratiche ed economiche.
Si propone quindi di destinare una parte della volumetria del complesso Somaini alla creazione di un ambiente lavorativo facilitato (co-working).
Successivamente, coinvolgendo il mondo del lavoro e delle imprese, si potrà anche intraprendere una più articolata attività di incubatoio di piccole imprese (start up) originali e innovative.
    
San Fermo Democratica 

PD circolo Nelson Mandela 
di San Fermo, Cavallasca e Colverde




A proposito di fusione

Il gruppo San Fermo Democratica ha presentato il 6 Giugno un'interrogazione a risposta scritta a proposito della fusione con il Comune di Cavallsca che a detta di qualcuno è solo una pura formalità visto che già tutti si sentono cittadini di Belvedere.....o Spina Verde o.........Scavalla la Battaglia........ma sarà proprio così?
Ma come è possibile che un argomento così serio possa diventare prima di tutto oggetto di frivilezza di opinionisti improvvisati e non oggetto di dibattito pubblico, dati alla mano, con i diretti interessati, ovvero i cittadini?

Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di
SAN FERMO DELLA BATTAGLIA (CO)
fax 031 212309

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA ai sensi dell’art. 34 e seguenti del vigente Regolamento di C.C.

Oggetto: progetto fusione con il comune di Cavallasca.

Riguardo all'argomento in oggetto, visto che recentemente sulla stampa locale sono comparsi improvvisamente vari articoli che annunciano la fusione tra i Comuni di San Fermo e Cavallasca, con particolare riferimento all'articolo che titola "Cavallasca unita con San Fermo per noi è già così", con un'intervista rilasciata dal Vice Sindaco.

Premesso che questo gruppo Consiliare è favorevole alla fusione tra Comuni in quanto la nascita del Comune Unico comporta indubbiamente interessanti vantaggi sul piano del bilancio.

Tuttavia, è nostra opinione che la fusione tra i Comuni, prima che essere oggetto di articoli pittoreschi sulla stampa, avrebbe dovuto essere discussa in Consiglio Comunale per rispetto del ruolo che riveste, e illustrata ai cittadini, poiché molto sembra essere stato deciso dai soli primi cittadini di Cavallasca e San Fermo.

Visto che la situazione attuale dei due Comuni non è omogenea, visto che la fusione comporta un subentro totale nei rapporti giuridici e patrimoniali propri degli Enti preesistenti, tra cui:
  • gli investimenti
  • i costi di gestione nell'erogazione dei servizi al cittadino
  • i trasferimenti tributari
  • i programmi di destinazione del territorio con un unico PGT
  • scelte strategiche del Comune Unico sull'utilizzo del patrimonio, ad esempio sull'utilizzo del Somaini.
Inoltre la nascita del Comune Unico comporta la riorganizzazione dell'attuale macchina comunale, e la revisione di alcuni servizi, tra cui:
  • la collocazione della nuova sede del Comune
  • i servizi svolti all’interno degli attuali Municipi
  • l'utilizzo delle porzioni degli edifici comunali che resteranno vuoti a causa del trasferimento di personale nella sede “unica”
  • i trasporti pubblici.
Pertanto si chiede al Sig. Sindaco di relazionare in modo dettagliato in merito allo stato di avanzamento del progetto fusione con il Comune di Cavallasca, con particolare riguardo all'analisi economica finanziaria e organizzativa e alla tempistica di realizzazione.

Confidando in un concreto e soprattutto sollecito accoglimento della presente, si invaino cordiali saluti

Il Capogruppo di “San Fermo Democratica”
Sabrina Butti