Ultimamente capita, di correggere le imprecisioni lette nelle interviste. Certo è che se la stampa locale non si limitasse ad ascoltare le proclamazioni dell’assessore Mascetti, ma qualche volta si confrontasse anche con le Minoranze potrebbe emergere un quadro … diverso.
Eccone un’altra tratta sempre dalle dichiarazioni fatte dall’assessore Mascetti al quotidiano La Provincia in data 14 maggio 2012.
L’argomento? il completamento della pista ciclopedonale che secondo l’assessore Mascetti non sarebbe fattibile senza la realizzazione del secondo lotto.
Riporto alcuni passaggi
- “ … Secondo Mascetti per finirla bisogna fare anche la strada bocciata dalla Regione …”;
- “ … non è stata finita con il primo lotto perché occorre alzare la quota della pista ciclopedonale a quella della nuova strada … “;
- “ … Se non si farà la strada, non si finirà la pista ciclopedonale nel verde …”.
Io sostengo invece che … no! non vero, la pista ciclopedonale può proseguire e posso qui mostrare la possibile alternativa.
Prima di proseguire con il racconto, vorrei qui annotare che San Fermo Democratica, all’avvio dei lavori, già aveva presentato all’Ufficio tecnico alcune proprie indicazioni:
- raccordare il ponticello all’esistente sentiero che porta all’ospedale per consentire comunque di andare oltre;
- dotare la ciclopedonale di panchine per la sosta e piantumare l’intero percorso con una fila di alberi visto che – dopo l’eliminazione della boscaglia originariamente presente – è completamente al sole. Potrebbe essere sufficiente farlo lungo il lato sinistro (procedendo in direzione dell’ospedale). Per il tipo di pianta, agli esperti dell’Ufficio tecnico la scelta, non dovrebbe essere complessa una scelta compatibile e, senza giungere all’eccesso di piante già mature, ma neppure posare piccoli arbusti che impiegherebbero decenni a dare il proprio utile servizio: ombra!
- era stato suggerito di installare delle webcamere per avere la possibilità di monitorare la pista ciclopedonale;
- era stato chiesto di prevedere un piano annuale di manutenzione per evitare che sia poi lasciata al degrado caratterizzante le opere fatte e poi abbandonate a se stesse.
Ma ritorniamo al … non è vero! si può proseguire.
Proprio dal ponticello si può comunque oggi proseguire e raggiungere l’ospedale all’altezza della rotonda di accesso ai parcheggi. Sono circa 200 metri di sentiero che andrebbe ovviamente riqualificato. Sono tra l’altro necessari lavori di raccolta delle acque perché in caso di pioggia si allaga in diversi punti. Ma non è un progetto impossibile.
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il tracciato dell'attuale sentiero (clicca per ingrandire).
Come visibile dalle immagini inoltre, il raccordo verso quel sentiero, sorpresa!, è già stato predisposto (che dire … che abbiano ascoltato le nostre proposte?).
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Non solo, ma – volendo – oltre che risalire la china e collegarsi all’Ospedale, si potrebbe proseguire sempre lungo il tracciato dell’esistente sentiero e uscire a valle dell’ospedale, ma forse in questo caso ci vorrebbe un po’ di lungimiranza che potrebbe mancare …
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Lo avevamo già scritto il 3 novembre 2011: http://sanfermodemocratica.blogspot.it/2011/11/la-realizzazione-del-passaggio-ciclo.html.
Quindi, in conclusione, NON E’ VERO che la ciclopedonale non può essere completata senza la realizzazione di quella strada.
Caro Renato,
RispondiEliminache per la stampa locale, nello specifico La Provincia, fossi interessata alla pista ciclopedonale tu lo sapevi da quella domenica in cui, al campo di calcio, ti chiesi di indicarmi da dove si potesse raggiungere. L'articolo venne poi scritto una settimana dopo quel nostro incontro. Avresti potuto segnalarmi quel che sapevi in merito, ne avrei tenuto conto e lo avrei inserito.
Sono dunque sorpresa nel leggere "Certo è che se la stampa locale non si limitasse ad ascoltare le proclamazioni dell’assessore Mascetti, ma qualche volta si confrontasse anche con le Minoranze potrebbe emergere un quadro … diverso"
Se per stampa locale intendi La Provincia, a cui fai anche riferimento visivo nel post, ti chiedo cortesemente di tener presente che la stampa locale ha sempre ascoltato e reso pubbliche le opinioni e le azioni delle minoranze. Il punto è che per ascoltare e poi pubblicare occorre che qualcuno parli e se nessuno parla, la stampa locale che ascolta?
Trovo inoltre che non si debba parlare di confronto tra stampa locale e minoranze, bensì di confronto tra maggioranza e minoranze e di quello la cronaca locale, per quanto mi riguarda, ha sempre dato conto.
Dunque, invito chi ha da dire qualcosa a farmi un colpo di telefono e a risparmiarmi la lettura di certe affermazioni scorrette sotto diversi punti di vista, in primis il rispetto per il lavoro altrui. Grazie.
Paola Mascolo
Ciao Paola, rispondo.
EliminaIl riferimento alla stampa locale [il riferimento visivo non poteva essere ovviamente fatto ad altro; l’articolo è stato da te scritto e per La Provincia] era comunque di carattere generale e quindi - nel mio intendimento - anche a Corriere di Como ed Espansione Tv, a prescindere.
E, senza alcun intento sminuente il lavoro di chiunque, scrivo che il passato mi ha dimostrato che, soprattutto per le piccole realtà, si ascoltano il Sindaco o gli assessori, anzi nella fattispecie in realtà solo l’ex sindaco ed oggi assessore nonchè vicesindaco Mascetti, ed un po’ più raramente altri. Quando vuoi sono pronto a dimostrarti nei fatti (ho una raccolta di articoli) che è stato così.
Parlare di affermazioni scorrette e di mancato rispetto del lavoro altrui mi sembra però fuori luogo: io non vi rilevo alcuna affermazione scorretta nè lesione di lavoro altrui nel testo del post, ma solo una presa d’atto di un passato per il quale preferirei un cambiamento.
Nel caso specifico, nel testo ho voluto mettere in evidenza che se durante una intervista si afferma che la pista NON può essere fatta in assenza della realizzazione del secondo lotto, un “confronto con le Minoranze” avrebbe potuto permettere di contrapporre una alternativa percorribile.
Forse avresti preferito fosse scritto: l’ascolto delle Minoranze? che in questo caso non ha nulla a che vedere con il “confronto” nell’aula del Consiglio comunale e sulla cui rendicontazione in commento non interferisco perché la stampa deve essere libera di commentare come meglio ritiene nel rispetto dei fatti.
Il fatto che fosse emerso che eri interessata alla ciclopedonale non poteva indurmi a pensare ad una successiva intervista all’assessore Mascetti nè tanto meno ad ipotizzare cosa avrebbe affermato.
Letto, ho quindi messo in evidenza un fatto: il collegamento dal ponticello all’ospedale è fin d’ora possibile e le immagini lo dimostrano e poi è sufficiente andarci.
Il non palesarlo è strumentale al sostegno dell’opzione strada? possibile.
A “... Il punto è che per ascoltare e poi pubblicare occorre che qualcuno parli e se nessuno parla, la stampa locale che ascolta? ... “, rispondo per me stesso: nel caso di questa intervista – perché proprio non estenderei al generico – come, ripeto, sapere cosa avrebbe affermato l’assessore Mascetti in un’intervista? in questo caso solo dopo aver letto. Ho potuto dissentire e contrastare quella affermazione? se fossi stato presente lo avrei fatto immediatamente. C’era un motivo per cui avrei dovuto essere ascoltato io che ho qui scritto? no e qui ho espresso il mio legittimo dissenso.
Renato
Renato, una puntualizzazione e poi basta: l'intervista è una cosa e anche visivamente viene ben dichiarata sul giornale, quanto è stato pubblicato sulla pista ciclabile non può essere definito un'intervista a Mascetti. E' un articolo che ho scritto dopo aver percorso la ciclabile.
RispondiEliminaReputo che le opere pubbliche realizzate a San Fermo vadano giudicate e commentate sulla base dell'opera e non in continuo riferimento alla persona dell'ex sindaco ora assessore ai lavori pubblici, il rischio è di perdersi in chiacchiere che non interessano a nessuno e di fare una polemica sterile che non migliora la realtà.
Mi spiego: la puntualizzazione dovrebbe essere fatta sullo stato delle cose, ad esempio "il collegamento dal ponticello all’ospedale è fin d’ora possibile" e argomentato e portato il tutto con atti formali in comune. Avrei indubbiamente relazionato in merito. Invece mi pare che ci si sia limitati a fare una cosa del tipo: Mascetti ha detto, ma ha detto male e tu hai riportato solo quello che ha detto Mascetti e perché lo hai fatto e non mi hai chiamato? Questa è un po' la dinamica che mi pare traspaia dai tuoi post. Dinamica su cui, ovviamente, non solo dissento, ma trovo e continuo a trovare offensiva e irrispettosa per il mio lavoro.
Se avevi questa notizia bomba sulla ciclabile, te lo ripeto, avevi tutto il tempo per dirmelo, e allora, perché non me lo hai detto?
E infine, se ci si attiene ad esporre i fatti in modo puntuale, sintetico e argomentato si è certi di non imbattersi in una dietrologia spiccia e fastidiosa che arreca solo disturbo.
Ti saluto,
Paola
Paola,
RispondiEliminaleggendo bene e con attenzione ciò che è scritto, si può notare come abbia riportato le affermazioni fatte e NON abbia scritto che sono false, ma abbia preso spunto per poi sostenere come possa esistere una soluzione diversa, sviluppando e documentando un percorso diverso. Opinione espressa con moderazione e che va rispettata nel suo lavoro svolto.
Tecnicamente non mi interessa come è definibile lo scritto sul giornale, non faccio il giornalista di lavoro anche se potrei bene informarmi sui dettagli professionali e poi penso che ognuno può intenderla come vuole e, senza stare a sottilizzare, rimane il fatto che ho riportato quanto detto e letto.
Lo stato dell'opera non è giudicato in riferimento alla persona, cui non ero interessato, ma in riferimento allo stato di fatto in cui si trova e la citazione dell’assessore è necessariamente fatta perché non sono stato io a fare quelle affermazioni e so come a volte non si dica – per convenienza od opportunismo – di soluzioni alternative, percorribili per il bene comune.
"La puntualizzazione dovrebbe essere fatta sullo stato delle cose": la puntualizzazione è fatta sullo stato delle cose, basta leggere con attenzione quanto scritto.
"Portare in atti formali in Comune”: se quell'affermazione fosse stata fatta in Consiglio comunale forse sarebbe stata immediatamente contrastata, forse perchè non siedo io in Consiglio comunale ed il pubblico non può parlare. Quando si tratta di interventi che impattano sulla struttura pubblica e sociale o che hanno un impatto economico rilevante, qui non c’è il buon uso di consultare preventivamente tutte le parti interessate, ma si mette di fronte a fatti compiuti e difficilmente modificabili (non è solo una citazione di quanto già scritto in questo blog, ma un concetto più volte espresso dalle Minoranze in Consiglio comunale e mai recepito. Eppure in Consiglio ad ascoltare ci sei stata). Se ritenuto opportuno lo potrà fare chi in Consiglio siede.
Vorrei qui ricordare come San Fermo Democratica, come atto formale, abbia già presentato in argomento una interrogazione in data 12 novembre 2011 e, sul più allargato argomento del secondo lotto, sia in attesa di discutere una seconda interrogazione presentata in data 16 marzo 2012 nell’occasione della quale saranno chieste notizie sugli impegni assunti. Si può leggere qui:
http://sanfermodemocratica.blogspot.it/2011/11/la-realizzazione-della-nuova-pista.html
http://sanfermodemocratica.blogspot.it/2011/12/commento-alla-seduta-del-consiglio.html
http://sanfermodemocratica.blogspot.it/2012/03/ospedale-santanna-realizzazione-opere.html
"Perché lo hai fatto" "avevi tutto il tempo per dirmelo": io ho questo spazio e qui scrivo come tu scrivi sul giornale e l’ho fatto quando mi è stato possibile farlo anche perché prima avevo dedicato tempo alla ricostruzione storica di via Peneporto per ricordare, a coloro che passano su queste pagine, come la strada NON sia originaria al servizio dell’ospedale. E non si tratta di dietrologia. Il blog è il nostro giornale e su questo giornale io scrivo come tu scrivi diversamente sul tuo ed anche quanto scritto qui va rispettato e non tacciato offensivamente di sterile polemica o “dietrologia spiccia e fastidiosa che arreca solo disturbo” la qual cosa mi induce a pensare alla supponenza di tanti giornalisti e mi auguro tu ne sia sempre esente..
"E non mi hai chiamato?": perché avrei dovuto farlo? Non sono interessato a rincorrere la stampa per dissentire. Quando ho potuto farlo l’ho fatto ed ho inviato per conoscenza alla stampa locale, te compresa, la mia “intervista-replica” per farne l’uso che uno meglio ritenga di volerne fare (= nulla, ma va bene così), ma libero di farlo io qui come meglio credo.
Ed ora per la prossima, solo un caffè.