martedì 11 ottobre 2011

La continuità della specie (da Mascetti a Falsone).

Rimettendo un po’ d’ordine alla montagna di carta che ci ritroviamo sono capitati sott’occhio i volantini della campagna elettorale delle ultime tre elezioni amministrative comunali.
La nostra curiosità s’è posata su quelli di Progetto San Fermo, anche perché è il gruppo che gestisce il Comune di San Fermo della Battaglia da dieci anni, più i prossimi cinque (salvo cadute) e perchè si distinguono per la coerenza e la continuità nel perseguire gli obiettivi.
Fra quelli proposti dal loro volantino spicca la proclamazione quasi maniacale, vista la costanza nel tempo, della difesa del territorio dalla cementificazione e ci siamo soffermato sul punto, viste poi le recenti azioni tese alla salvaguardia del verde; riportiamo testualmente:

>>  PER LA CORRETTA GESTIONE DEL TERRITORIO

Infatti eccoci al 2001:
anno 2001
e poi al 2006:
 
anno 2006
A proposito, il problema dei Tir era dato per risolto.

Ed infine ad oggi, il 2011:
anno 2011
Complimenti per il decennale impegno in difesa del territorio dalla cementificazione!

Ma, senza fretta … con calma e serena tranquillità, osserviamo alcuni esempi del risultato dell'impegno, … fatti non parole (è scritto sul volantino):

>> l'effetto riempitivo dell'ultimo arrivo:

 

>> il complesso residenziale già esistente:
  
Siamo certi che se vi guardaste attorno, anche voi potreste scoprire qualche nuovo baluardo a difesa del territorio.
 

E ci diranno che … “ … ma c’era una vecchia fabbrica abbandonata”.

Noi possiamo esprimere la nostra opinione: l'effetto diga non ci piace.

venerdì 7 ottobre 2011

A San Fermo della Battaglia la strage silenziosa continua.

Sono stati sradicati i due cipressi all’incrocio di Leno.
SONO QUESTI LE ULTIME DUE VITTIME DELLA CEMENTIFICAZIONE DEL NOSTRO PAESE … MA SOLO PER ADESSO …….!!! LE VITTIME PRECEDENTI?

Ricordate il filare di alberi che rendeva piacevole percorrere via De Cristoforis, la provinciale verso Cavallasca, che nonostante il traffico ne mitigava l’inquinamento? Raso al suolo in un mattino! La presenza degli alberi, si disse, impedisce la visibilità e favorisce gli incidenti stradali! Nessuno osò obiettare che forse gli incidenti potevano essere dovuti alla eccessiva velocità o alla cattiva segnaletica.

Brutta sorte anche per gli alberi secolari e i boschetti che caratterizzavano la collina di Camerano, sopra Mornago, pur abbruttita da fabbriche inquinanti. Ora non ci sono più le fabbriche ma al loro posto un ammasso disordinato di asfalto e cemento. Hanno avuto il coraggio di chiamare “residenza dei cedri” (fa ridere il plurale) l’insieme di case a schiera poste sulla sommità della collina. Un affronto per l’unico cedro superstite in un parcheggio bruciato dall’asfalto.

Qualche anno fa i ragazzi delle scuole accompagnati dalla banda, dopo essersi sorbiti il discorso del preside e del sindaco con la fascia tricolore, misero a dimora nuovi alberi nel parco. Quei ragazzi non potranno più tornare a vedere di quanto sono cresciuti quegli arbusti piantati con tanta enfasi: sono stati tutti sacrificati per far posto all’erba bionica di Zambrotta!

E gli alberi secolari della piazza XXVII Maggio? sradicati per creare una bella piazza d’armi tutta cemento e pavè! Chi vorrà un po’ di fresco non avrà bisogno di alberi ma potrà bagnarsi direttamente con gli spruzzi di una nuova fontana a raso.

Molto presto toccherà al bellissimo faggio di via Montelatici essere abbattuto per far posto all’ennesima rotatoria (ma quante sono in poche centinaia di metri?!!).

I nostri amministratori quasi tutti nati, cresciuti e formatisi nel secolo scorso caratterizzato dal boom edilizio, si mostrano privi di una cultura ecologica e non particolarmente sensibili all'utilità di un arredo urbano ricco di alberi.

I bimbi delle nuove generazioni, pur educati da brave e volonterose maestre, potranno avere una migliore cultura del verde pur crescendo nel giardino dell'asilo dove è stato saldamente incollato un bel prato di plastica?