martedì 27 settembre 2011

Tariffe del parcheggio dell'ospedale Sant'anna.


  San Fermo della Battaglia, 24 settembre 2011

                                                   Ill.mo Sig. Sindaco
                                                   del Comune di
                                                   SAN FERMO DELLA BATTAGLIA (CO)

                                        e p. c. Ill.mo sig. PREFETTO
                                                  della Provincia di COMO


MOZIONE ai sensi dell’art. 34 e seguenti del vigente Regolamento di C.C.

Oggetto: Mozione dei Gruppi Consiliari San Fermo Democratica, Prospettiva San Fermo e Lega Nord: proposta di modifica dell'offerta tariffaria Parcheggio Ospedale Sant'Anna.

In merito all’argomento in oggetto i sottoscritti Sabrina Butti Consigliere Comunale e Capogruppo di San Fermo Democratica, Massimo Butti Consigliere Comunale e Capogruppo di Prospettiva San Fermo, e Andrea Signorelli Consigliere Comunale e Capogruppo di Lega Nord, chiedono di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale la seguente mozione: proposta di modifica delle tariffe del parcheggio Ospedale Sant'Anna.

Considerato
che il nuovo Ospedale Sant'Anna ubicato sul territorio di San Fermo della Battaglia è un Presidio Ospedaliero a valenza sovracomunale, di conseguenza il servizio pubblico erogato da tale struttura coinvolge un bacino di utenza non solo appartenente al territorio circostante ma rivolto a tutta la provincia di Como;

Considerato
che l'accesso alla struttura ospedaliera rientra nella globalità dei servizi che devono garantire un efficace accoglienza degli utenti, ed è quindi conseguenza diretta che in tale prospettiva rientra anche un'equa valutazione delle tariffe che non deve essere di carattere speculativo;

Considerato
che la degenza media chirurgica è di 4/5 giorni e che la degenza media medica è di 7/8 giorni, e che tra i motivi di accesso alla struttura da parte dell'utenza vi è anche il ritiro dei referti e la visita a parenti ed amici degenti;

Visto
che l'area del Parcheggio del Presidio Ospedaliero è l'unico spazio fruibile nelle vicinanze per la sosta per le esigenze sopra esposte, a parte pochi posti auto a sosta libera in via Ravona, e verificato che per le soste brevi spesso le auto si fermano a margine della strada in evidente divieto di sosta;

Impegna il Sindaco e la Giunta
a variare l'offerta tariffaria del Parcheggio, come di seguito proposto, indicandole nella prossima gara di appalto ,al termine dell’attuale periodo di sperimentazione:


TARIFFE ATTUALI
1a ORA (o frazione di ora)     1,5 EURO
2a ORA (o frazione di ora)     1,5 EURO
3a ORA (o frazione di ora)     1,0 EURO
4a DALLA ORA ALLA 24a ORA 4,0 EURO

TARIFFA MINIMA           1,5 EURO
TARIFFA MASSIMA         4,0 EURO

ABBONAMENTO 10 ACCESSI SENZA LIMITE DI TEMPO 15 EURO
ABBONAMENTO MENSILE SENZA LIMITI DI ACCESSI    30 EURO

TARIFFE PROPOSTE
1a ORA (o frazione di ora dal 31° minuto) 1,0 EURO PRIMI 30 MINUTI GRATIS
2a ORA (o frazione di ora)                         1,5 EURO
3a ORA (o frazione di ora)                         1,5 EURO
4a DALLA ORA ALLA 24a ORA                     4,0 EURO

TARIFFA MINIMA         1,0 EURO
TARIFFA MASSIMA      4,0 EURO

ABBONAMENTO SETTIMANALE SENZA LIMITI DI ACCESSI 10 EURO
ABBONAMENTO 10 ACCESSI SENZA LIMITE DI TEMPO      15 EURO
ABBONAMENTO MENSILE SENZA LIMITI DI ACCESSI         30 EURO

Le tariffe, compresi gli abbonamenti, dovranno essere indicate chiaramente mediante la posa di appositi cartelli nelle zone di maggior transito.


Il Capogruppo di “San Fermo Democratica”
Sabrina Butti

Il Capogruppo di “Prospettiva San Fermo”
Massimo Butti

Il Capogruppo di “Lega Nord”
Andrea Signorelli

sabato 24 settembre 2011

San Fermo della Battaglia e gli alberi.

San Fermo era considerata una oasi verde alla periferia di Como. In coincidenza però con l’approvazione dell’ultimo strumento di pianificazione urbanistica o PGT (quello che prima chiamavamo piano regolatore) la superficie di territorio destinata a verde  non è più, come in passato, quella che prevale. La superficie urbanizzata infatti rappresenta ormai il 52% del totale.

Non solo la periferia agroforestale è gradualmente ridimensionata ma all’interno stesso del paese è dura la sopravvivenza per qualsiasi forma vegetale ed in particolare per gli alberi.

Ricordate il filare di alberi che rendeva piacevole percorrere  via De Cristoforis, la
la prossima "vittima" in via Montelatici
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provinciale verso Cavallasca, nonostante il traffico e ne mitigava l’inquinamento? Raso al suolo in un mattino! La presenza degli alberi, si disse a giustificazione, impedisce la visibilità e favorisce gli incidenti stradali! Nessuno osò obiettare che forse gli incidenti, compreso quello con esito mortale avvenuto poco tempo prima, potevano essere dovuti alla eccessiva velocità o alla cattiva segnaletica.

Brutta sorte anche per gli alberi secolari e i boschetti che caratterizzavano la collina di Camerano, sopra Mornago, pur abbruttita da fabbriche inquinanti. Ora non ci sono più le fabbriche ma al loro posto solo un ammasso disordinato di asfalto e cemento. Hanno avuto il coraggio di chiamare “residenza dei cedri” (fa ridere il plurale) l’insieme di case a schiera poste sulla sommità della collina. Un affronto per l’unico cedro superstite in un parcheggio bruciato dall’asfalto.

Eppure negli anni ’90 una caparbia presidentessa della commissione ecologia si batteva per applicare la legge Rutelli. Qualcuno se ne ricorda? Un nuovo albero da piantare per ogni bimbo nato.

Qualche risultato si intravide. I ragazzi delle scuole accompagnati dalla banda, dopo essersi sorbiti il discorso del preside e del sindaco con la fascia tricolore, misero a dimora nuovi alberi nel parco. Quei ragazzi non potranno più tornare a vedere di quanto sono cresciuti quegli arbusti piantati con tanta enfasi: sono stati tutti sacrificati per far posto all’erba bionica di Zambrotta!

Un esempio emblematico del rapporto che i nostri amministratori hanno con gli alberi è rappresentato dalla sorte dei due platani che facevano bella mostra di sé qualche anno fa di fronte alla chiesa di Santa Maria. Per far posto ad uno striminzito ulivo furono sradicati e, per evitare le proteste di qualche ambientalista rompiscatole, ripiantati da un’altra parte, in
i due platani trapiantati dalla piazzetta di Santa Maria
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un angolo del  parcheggio di fronte alla Trattoria Vittoria. Ogni anno sembravano sul punto di morire ma poi qualche ramo verde stentatamente riappariva. La loro agonia è terminato proprio in questi giorni: approfittando della prevista risistemazione del parcheggio è stata praticata anche per loro una eutanasia liberatoria.

Forse memori di questa brutta esperienza, non c’è stato nessun tentativo di salvare gli alberi secolari della piazza XXVII Maggio: tutti (meno 2!?) sradicati e basta per creare una bella piazza d’armi tutta cemento e pavè! Chi vorrà un po’ di fresco non avrà bisogno di alberi ma potrà bagnarsi direttamente con gli spruzzi di una nuova fontana a raso.

Dobbiamo elencare anche qualche penoso tentativo in controtendenza come le ridicole palme (sì proprio palme come a San Remo) in un parcheggio di via Mornago bassa o gli alberelli stenterelli lungo il marciapiedi da Mornago a Santa Maria. È incredibile la lentezza della loro crescita. Tra quanti anni si potrà avere un poco di ombra?

Sembrano più consistenti le nuove piante di piazzale Don Prayer , ma riusciranno a sopravvivere circondate come sono da quella superficie di asfalto e sassi cementati che non lascia filtrare acqua nel suolo?

Intanto si eliminano definitivamente altri alberi, alcuni secolari di ville private, per far posto alla nuova rotatoria di via Noseda e prossimamente di Leno e via Montelatici.

Dobbiamo in qualche modo giustificare i nostri amministratori quasi tutti nati, cresciuti e formatisi nel secolo scorso caratterizzato dal boom edilizio, quindi privi di una cultura ecologica e non particolarmente sensibili alla utilità di un arredo urbano ricco di alberi

Dobbiamo dunque puntare sulle nuove generazioni?

Per le pur brave e volonterose maestre d’asilo di San Fermo non sarà però facile infondere amore per la natura tra i bimbi, futuri cittadini, dal momento che perfino nel giardino del nido e della scuola materna è stato saldamente incollato al terreno un bel prato di erba di plastica.