lunedì 16 febbraio 2015

Dopo l'articolo comparso il 13 Dicembre 2014 sul quotidiano “La Provincia” di Como, in cui si riporta che “il consiglio comunale ha delibato il piano delle opere pubbliche e nell'elenco una delle opere più importanti è proprio il proseguimento dei lavori del Somaini”, finalmente una parte dello stesso consiglio che ha deliberato il piano viene a conoscenza, aprendo il giornale, del progetto e dell'ultima destinazione d'uso che l'attuale Amministrazione ha riservato alla struttura. Infatti, sia in sede di consiglio comunale, sia di commissione “Somaini” e commissione Lavori Pubblici, con la maggioranza non si è mai avuto un confronto sull'argomento, soprattutto sulla destinazione d'uso dell'ex Istituto. I consiglieri di opposizione e i componenti delle Commissioni e tanto meno la cittadinanza, non sono mai stati né interpellati né coinvolti dai nostri Amministratori, per uno scambio di opinioni e per raccogliere eventuali idee sull'utilizzo dell'immobile, vista l'importanza sia urbanistica che sociale che tale struttura assumerà per il nostro territorio e perché no, anche per il territorio circostante. Per quanto ci riguarda, nel nostro piccolo, più di una volta abbiamo discusso su come utilizzare al meglio il Somaini, cercando di non pensare a come riempire a caso dei volumi vuoti con attività già esistenti, spostandole da un posto all'altro, ma cogliendo questa opportunità collocandola all'interno di un territorio che vada oltre i confini di S. Fermo e soprattutto agganciandola all'attuale contesto sociale. Da queste, a volte turbolente riunioni è scaturita una proposta che il 17 gennaio 2015 abbiamo inviato al Sindaco. Ad oggi non ci è ancora pervenuto riscontro. Pubblichiamo di seguito la documentazione protocollata, lettera di presentazione e progetto. Attendiamo........

Oggetto: Proposta per destinazione d'uso "ex Somaini".
Da un articolo pubblicato dalla stampa locale il 13 Dicembre scorso veniamo a conoscenza che ancora una volta è stata completamente disattesa la richiesta più volte avanzata di cercare una più ampia condivisione sulla destinazione d'uso dell'edificio denominato "ex Somaini", che a seguito degli interventi di riqualificazione assumerà un'importanza strategica per il nostro Paese.
In proposito prendiamo atto che sono state completamente ignorate sia l'apposita Commissione istituita con delibera di Giunta sia la Commissione Lavori Pubblici. Tanto meno è stata valutata l’opportunità di coinvolgere i cittadini con una assemblea pubblica.
Per questo, riteniamo riduttivo che la decisione sul futuro di questo storico edificio resti appannaggio di due/tre persone, e che l'utilizzo degli spazi a disposizione abbia di volta in volta oscillato tra ipotesi di fantasia (agriturismo) o più articolate (residenza per anziani) o più riduttive (trasferimento della biblioteca) senza una analisi e un piano strutturato e di ampio respiro che identifichi al meglio i bisogni del territorio e quindi la destinazione più utile per la struttura.
Visto che i lavori edilizi di ristrutturazione e messa in sicurezza fin qui eseguiti non sono ancora vincolati ad una destinazione d’uso definitiva, riteniamo ancora possibile riaprire un confronto costruttivo.
In proposito riteniamo doveroso dare un nostro contributo presentando una nuova e motivata proposta, che alleghiamo, che allarghi anche a soggetti extra-comunali la possibilità di contribuire sia con apporti di idee che economicamente ad un così importante recupero.
Confidando che la nostra proposta possa almeno essere oggetto di dibattito, porgiamo cordiali saluti.

Proposta per destinazione d'uso "ex Somaini".
Il Comune di San Fermo della Battaglia a seguito dell'attuazione dell'Accordo di Programma sottoscritto in data 13 dicembre 2003, finalizzato alla localizzazione e alla realizzazione del nuovo ospedale Sant'Anna, ha acquisito nel 2007 in forma gratuita dal Comune di Como, il complesso immobiliare denominato “Istituito Somaini”, fabbricato più terreni.
La struttura è molto ampia, e ad esclusione del vecchio corpo di fabbrica verso la via Somaini che è fatiscente e pericolante, la restante parte sembrerebbe da un punto di vista strutturale in buone condizioni di conservazione, mentre il parco circostante risulta essere in uno stato di abbandono.
Il Comune ha provveduto in questi ultimi anni al recupero e messa in sicurezza di una piccola parte del complesso.
La rivalorizzazione dell'intero compendio resta senza dubbio un punto fermo per lo sviluppo economico/sociale del territorio, obiettivo che riteniamo debba essere perseguito come prioritario dall'amministrazione comunale, cercando alleanze con altri enti pubblici ed eventualmente anche privati ma con il fine principale di interesse generale e non di profitto.
Rispetto alla destinazione d'uso, però, l’amministrazione di San Fermo non ha ancora deciso; diverse ipotesi si sono susseguite, azienda agricola, appartamenti per anziani, biblioteca …..
Stante questa incertezza, riteniamo che una soluzione può essere adottata dopo aver eseguito una attenta analisi della situazione economica e sociale del territorio, inteso nel senso più ampio.
La crisi economica infatti nonostante qualche segnale positivo si prospetta ancora lunga, la disoccupazione aumenta e le aspettative per i giovani sono sempre più buie. Anche la vicina Svizzera non è più una realtà lavorativa sicura e per i più fortunati c’è solo il precariato sottopagato o l’emigrazione all’estero.
Eppure ci sono tanti giovani con idee innovative che vorrebbero intraprendere una attività o una professione ma non hanno abbastanza risorse per affittare un immobile e acquistare i mobili e le attrezzature necessarie. Le banche non concedono finanziamenti a meno di ipotecare la casa dei genitori. Lo strozzinaggio è purtroppo una realtà anche dalle nostre parti.
Ecco quindi la proposta:
mettere a disposizione degli spazi all’interno del Somaini per il tempo necessario ad avviare e stabilizzare piccole attività artigianali non inquinanti o di tipo professionale. A costi contenuti si affitteranno superfici che prevedono postazioni di lavoro separate, ma anche spazi comuni quali aulette attrezzate per riunioni e incontri, spazi per archivi e attrezzature d’ufficio e informatiche condivise, compresa una unica postazione di segreteria e di accoglienza.
Con i proventi, pur contenuti degli affitti, il Comune potrà provvedere ai costi di manutenzione dell’immobile.
Associazioni artigiane e sindacali, collegi e ordini professionali, opportunamente coinvolti, potranno fornire assistenza e consulenza e mettere a disposizione i propri uffici legali e fiscali per superare incombenze burocratiche ed amministrative.
Questo modo di lavorare viene chiamato co-working ed in Italia, ma soprattutto all’estero, esistono già tante esperienze positive. È stato dimostrato che i vantaggi non sono solo di tipo economico perchè si riducono i costi d’impresa e si condividono affitto e utenze, ma la vicinanza serve anche a confrontarsi, scambiarsi esperienze ed affrontare meglio le avversità. Si affinano relazioni, si valorizzano legami, si entra in contatto con professionalità diverse, ci si stimola a vicenda.
Il Somaini può divenire quindi un luogo di aggregazione di imprese che aiuta giovani intraprendenti, ma anche meno giovani che hanno perso il posto fisso e tentano una avventura in proprio, a superare difficoltà logistiche, burocratiche ed economiche.
La più recente normativa non solo riconosce questo tipo di attività ma va anche oltre.
Infatti con la Legge 221/2012 che ha convertito il Decreto Legge 179/2012, viene introdotta per la prima volta nell’ordinamento del nostro Paese la definizione di nuova impresa innovativa, la startup. In proposito è stato predisposto un quadro di riferimento articolato e organico a livello nazionale che interviene su materie differenti come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare.
Nell'attuale sistema economico sono le startup l'unico motore di nuova occupazione, ed è per questo che bisogna dare la giusta importanza alle giovani idee del presente che non sono altro che i mattoni del futuro di un paese, siano esse digitali, industriali, artigianali, sociali, legate al commercio o all’agricoltura, o ad altri settori dell’economia.
Le attività previste potranno essere non solo di tipo artigianale o professionale ma anche a vocazione sociale, assistenziale, culturale, turistico e ambientale. In questi casi potranno usufruire di agevolazioni e benefici fiscali previste dal cosiddetto Decreto Sviluppo.
Significa innanzitutto tentare di innescare un’inversione di tendenza in fatto di crescita economica e di occupazione, in particolare giovanile, e di attivare un sistema per un futuro nel quale a chiunque, giovane e non giovane, sarà concessa l’opportunità di trasformare il proprio talento in iniziativa imprenditoriale.
In linea con quanto proposto nel “Rapporto Restart, Italia!” elaborato nel 2012 dalla task force sulle startup istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico, le misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una startup, dalla nascita alle fasi di crescita, sviluppo e maturazione.
Riassumendo:
si propone inizialmente di destinare una parte della volumetria del complesso Somaini alla creazione di un ambiente lavorativo facilitato (co-working).
Successivamente, con una adeguata organizzazione, coinvolgendo il mondo del lavoro e delle imprese, si potrà intraprendere una più articolata attività di sviluppo di start work, ovvero un incubatoio di piccole imprese (start up) originali e innovative.
Scheda: esempio di dotazione per co-working.

E' necessaio offrire un ambiente innovativo, dinamico e tecnologicamente all’avanguardia, dotato di tutte le apparecchiature necessarie e adattabili alle diverse attività.
SPAZI COMUNI
Sala riunioni per videoconferenze, con adsl, telefono e stampante e sala polivalente con proiettore per conferenze stampa ed eventi, sia in orario serale che nel week end, area relax, sala consultazione quotidiani e riviste disponibili, utilizzo di annessi spazi comuni all’aperto. Possibilita di creare una zona ristoro.
SPAZI DI CO-WORKING
Postazioni di lavoro in open space, dotate di scrivanie, sedie, wi-fi, scaffali, stampante, scanner, numero fisso comune, fotocopiatrici.
SERVIZI IN COMUNE
Segreteria e reception, vigilanza e pulizia degli spazi di coworking e delle aree comuni, stampante 3D in condivisione.
ASSISTENZA
Supporto tecnico-amministrativo per autorizzazioni, incombenze fiscali, burocratiche ecc.
Supporto all'innovazione, all'internazionalizzazione e alla commercializzazione.