Dopo
aver letto l'articolo su La Provincia del 16 febbraio con le
lamentazioni di Pierluigi Mascetti, Vicesindaco di San Fermo con
delega all'accordo di Programma, a proposito della mancata
realizzazione della nuova strada tra via Peneporto e l’ospedale, ci
sembra opportuno riprendere e puntualizzare un paio di concetti.
Per
dovere di cronaca andrebbe ricordato che da parte degli uffici
regionali competenti (Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti)
non si avanzavano solo “perplessità sull’impatto ambientale”,
pur doverose (e tardive) visto il già grosso sacrificio sofferto per
la realizzazione del nosocomio, ma addirittura si metteva
pesantemente in discussione la “necessità
dell’intervento nell’insieme delle opere legate al nuovo
ospedale”,
come riportato nell'atto n. 212 del 28/03/2012, i cui punti
principali vengono riportati di seguito.
1 - Per
quanto riguarda la collocazione del traccaito proposto si sottolinea
che esso è inserito in quadro di pregevole valore paesaggistico, su
una scarpata collinare boscata, riconosciuto come corridoio ecologico
di primo livello a una distanza di circa 1.300 m dalla Spina Verde;
proprio per questo motivo l'ufficio scrivente ritiene necessario
procedere alla VIA.
2 - La
documentazione depositata non affronta in modo adeguato la
problematiche di inserimento dell'opera in tale quadro, e NON
AFFRONTA CON IL DOVUTO APPROFONDIMENTO I PRINCIPALI EFFETTI CHE ESSA
VI PUò DETERMINARE, al fine di valutare la SOSTENIBILITA' del
progetto rispetto alla capacità di non compromettere gli ecosistemi
naturali e alla complessiva compatibilità con il paesaggio nel suo
insieme.
3 - Non
risulta ADEGUATAMENTE MOTIVATA la necessità dell'intervento
nell'insieme delle opere legate al nuovo ospedale, sia in termini di
fabbisogni da soddisfare (flussi di traffico da e per) sia di
soluzioni alternative visto che il tracciato non appare destinato a
servire l'accesso dell'ospedale DAL NUCLEO PRINCIPALE del suo bacino
di utenza, vista anche la presenza nell'immediato intorno di arterie
provinciali di pari livello funzionale, anche recentemente adeguate.
(Tale strada
infatti non collegherà il centro del paese con il nuovo ospedale, ma
con il quartiere di Mornago, costringendo il traffico verso un centro
abitato.)
4 - E'
assente un'analisi, sia pur preliminare, DEL RAPPORTO COSTO/EFFICACIA
dell'opera.
Quindi
mancano:
- le motivazioni dell'intervento sulla base di analisi dell'effettivo fabbisogno infrastrutturale,
- la definizione delle diverse soluzioni alternative,
- la descrizione approfondita dei potenziali effetti sull'ambiente,
- la valutazione delle criticità ambientali e delle misure di mitagazione e compensazione.
Questi
piccoli particolari vengono, chissà come mai, sempre sottovalutati;
conta solo una firma apposta su un documento da tre persone che non
sono tecnici, e che in quanto non tecnici, non hanno considerato per
tempo tutti gli aspetti sopra riportati.
Un'amministrazione
più attenta alle esigenze del territorio e della popolazione avrebbe
abbandonato il progetto e cercato altre possibili soluzioni per
rendere l’ospedale meglio raggiungibile.
L'ostinazione
nel voler realizzare una opera che è stata definita costosa, dannosa
ed inutile non solo dai soliti ambientalisti rompiscatole ma da molte
autorevoli voci, fa rafforzare la convinzione che le motivazioni
siano altre. Motivazioni che tutti conoscono ma non si possono dire
ad alta voce perché poco hanno a che fare con la viabilità e la
funzionalità dell’ospedale.
È
comprensibile che Mascetti non citi queste motivazioni perché gli
conviene atteggiarsi a vittima per la mancata attuazione dell’accordo
del 2002.