sabato 29 settembre 2012

Il secondo lotto: Il progetto della strada di collegamento tra via Peneporto e Ospedale Sant'Anna. [ 2 ]

La questione della bretella di via Peneporto è da anni all’attenzione di molti cittadini di San Fermo; il gruppo di San Fermo Democratica ha inserito la sua contrarietà a questo progetto nel proprio programma elettorale per le elezioni amministrative del 2011.

Per un po’ è sembrato che tutto fosse passato sotto silenzio, in realtà non era proprio così ed a fine anno 2011 si riaccese la luce su quella che è stata definita sulla stampa locale, la “strada d’oro”.
Le minoranze in Consiglio comunale di San Fermo della Battaglia hanno presentato una interpellanza alla Provincia ed alla Regione.

Alla Provincia di Como, 7 dicembre 2011
Accordo di programma Ospedale Sant’Anna, strada di collegamento tra via Peneporto e Ospedale in San Fermo della Battaglia; richiesta di incontro.

Alla Regione Lombardia, 7 dicembre 2011
Strada di collegamento tra via Ravona e via Peneporto in San Fermo della Battaglia. Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale Sant’Anna di Como.

Alla Regione Lombardia, 12 dicembre 2011
Esposto === Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale Sant’Anna di Como - Strada di collegamento tra via Ravona - via Peneporto- Ospedale.


I media locali (in particolare Espansione tv e Corriere di Como) in quei giorni portarono all'attenzione generale il progetto ed il suo costo.

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Il 29 maggio 2012 si costituì il Comitato per la salvaguardia Valle del Seveso e Val Grande con l’obiettivo di occuparsi anche delle vicende di questa bretella.

In data 26 luglio 2012 la Regione Lombardia, V Commissione Territorio, invita il Comitato a partecipare all'audizione che poi si terrà il 3 settembre 2012 di cui la stampa locale ha riferito:

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Riportiamo il documento presentato in Commissione regionale dal Comitato nel quale si ripercorrono alcuni passaggi della questione bretella.

°  °  °  °  °
Nuova strada di collegamento tra via Peneporto e via Ravona (nuovo Ospedale Sant’Anna) nel Comune di San Fermo della Battaglia (Como).

Premessa: l’Accordo di Programma (AdP).
Il 13/12/2003 viene siglato dai diversi enti interessati, compresa la Regione Lombardia,   l’accordo di programma [AdP] per la realizzazione del Nuovo Ospedale Sant’Anna nel territorio del Comune di San Fermo della Battaglia.
 
L’AdP prevede anche “progetti relativi all’adeguamento viabilistico di accessibilità al nuovo S. Anna, realizzazione di nuove rotatorie, strade, piste ciclabili e la sistemazione di aree di sosta in piazza XXVII Maggio a San Fermo con funzioni di interscambio”.
In questa prima stesura dell’AdP non si fa alcun cenno alla strada di collegamento in oggetto.

Ratifica del Consiglio comunale
AdP tra Provincia di Como e Comune di San Fermo
Nel 2009 i progetti generali di viabilità esterna all’ospedale vengono modificati, anche a seguito del ritrovamento di importanti reperti archeologici; in questa occasione, preceduto da una intesa tra Comune di San Fermo e Provincia di Como, l’AdP  viene modificato e a sorpresa viene inserita la “realizzazione di un nuovo collegamento stradale tra via Peneporto e via Ravona”.

A giustificazione di questa nuova opera non si riportano  (per lo meno nei documenti in nostro possesso) studi preliminari di flussi di traffico o altre particolari motivazioni di carattere viabilistico.
Anzi le valutazioni fatte in fase progettuale, se pur poco approfondite, sottolineavano che il maggior flusso di traffico verso il nuovo nosocomio era da prevedersi non  da Nord ma da Sud. 

Si segnala che altre modifiche contenute nel nuovo AdP riguardano il rifacimento della piazza XXVII Maggio a San Fermo e lo spostamento del previsto parcheggio in piazza don Prayer. Opere già realizzate  che a nostro avviso nulla hanno a che fare con la finalità di “interscambio” prevista nell’AdP, se per “interscambio” si voleva intendere un collegamento diretto con mezzi pubblici tra parcheggio nella piazza di San Fermo e  nuovo Ospedale.

Questa  modifica dell’AdP ha comportato, senza una articolata motivazione tecnica ed urbanistica, una variazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale [PTCP] della Provincia di Como.

La strada

La nuova opera da realizzare consiste in un tratto stradale di poco più di un chilometro che dovrebbe collegare con la zona ospedaliera (via Ravona),  una strada (via Peneporto) che si stacca da un quartiere di San Fermo (Mornago) che ha avuto negli ultimi anni un importante incremento di edilizia civile, dove sono ubicate scuole, poli sportivi pubblici e privati, altri servizi pubblici ed anche una zona industriale.

Il tracciato interessa una valletta formata dal primo tratto del Seveso, non proprio  lungo il torrente dove è già stata realizzata una pista ciclo pedonale, ma sul fianco della collina boscata che delimita la stessa valletta sul versante occidentale.

L’innesto con via Ravona (strada proveniente da Nord dalla Provinciale Garibaldina attraverso il Comune di Cavallasca) avviene in prossimità dell’ingresso del nuovo nosocomio.

Non si tratta quindi di un tracciato che faciliterà l’accessibilità in via  diretta  con  l’ospedale, dal momento che le auto  provenienti  da Nord, prima di imboccarlo, dovrebbero  attraversare una zona interna al paese densamente abitata.

Appare invece come un nuovo collegamento tra il quartiere di Mornago e lo stesso ospedale. Va notato però che da Mornago (e dal centro di San Fermo) si può già ora raggiungere in auto il nosocomio in 5 minuti scarsi e con un percorso di soli 2-3 chilometri attraverso un’altra strada interna esistente  e collegata più a monte con via Ravona, già ampliata e messa in sicurezza in base all’AdP.

A metà del nuovo  tracciato è anche  prevista una nuova invadente rotatoria con altro duplice raccordo su via Ravona, di cui non si comprende l’utilità se non  per raggiungere più comodamente Cavallasca da San Fermo.

Il costo previsto dal progetto è di circa €uro 4 milioni e trecentomila, messi a bilancio da parte della Provincia.

La Valutazione Ambientale Strategica VAS
Nel Luglio 2009 viene redatto a cura del Comune di San Fermo e della Provincia di Como un rapporto ambientale riguardante sia questa nuova strada che la pista ciclo pedonale lungo il Seveso.

Il rapporto, preceduto da una breve analisi, arriva ad elencare una serie di criticità relativamente al “valore ambientale delle aree di intervento”,  “l’asportazione di habitat”, “la distruzione di siti produttivi per la fauna”, “l’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso”, “l’impermeabilizzazione dei suoli”, “l’impatto sugli aspetti visuali del paesaggio” e “la creazione di barriere ecologiche”, sottolineando in particolare per quest’ultimo aspetto il contrasto con quanto previsto dal PTCP provinciale.

Il documento del Comune e della Provincia conclude però che l’opera è realizzabile se pure con importanti e complessi interventi di “mitigazione” degli impatti, compreso l’evidente ostacolo ai corridoi ecologici.

Dovrà inoltre essere messo in atto un sistema di monitoraggio nel tempo tramite appositi indicatori.

I pareri dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente ARPA
ARPA è intervenuta nel 2009 con tre note (due in occasione di Conferenze di Servizio).

Osservazioni al rapporto ambientale della VAS sulla proposta di AdP tra Provincia di Como e Comune di San Fermo della Battaglia finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como, 3 settembre 2009

Lotto 1 progetto definitivo per la realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como. (via Imbonati, via Ravona, incroci vie Noseda/Roma/Rigamonti, pista ciclabile) - Conferenza dei Servizi del 07.10.09 ore 10.00., 7 ottobre 2009

Realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como - approvazione progetto definitivo 2° lotto (realizzazione di collegamento viario tra la comunale via Peneporto ed il nuovo Ospedale) - Conferenza dei Servizi del 19 novembre 2009 ore 10.00 -, 16 novembre 2009


In queste missive ARPA richiama  la “zona palustre dei luoghi posti sotto il profilo geologico in classe 4 e quindi di assoluta criticità anche per essere a rischio esondazione del torrente Seveso”.
Viene quindi chiesto di approfondire una serie di aspetti attraverso uno studio idrogeologico e di compatibilità idraulica.
Vengono riportate altre osservazioni di carattere ambientale che rendono, a parere di ARPA, necessaria l’esecuzione di verifica di  assoggettabilità a VIA.
Sottolineiamo che le osservazioni di ARPA in parte sono sovrapponibili alle criticità emerse con il rapporto ambientale comunale ma evidenziano una nuova problematica di natura idrogeologica inspiegabilmente sottovalutata nel rapporto ambientale stesso.
Il decreto n. 2616

Nei programmi di Comune e Provincia l’opera avrebbe dovuto già essere realizzata nel corso del 2012, nel marzo scorso però, con decreto n. 2616 della Direzione Generale Ambiente Energia e Reti  è stata sancita la assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale.
Il decreto regionale nell’elencare varie carenze di carattere ambientale emerse dalla documentazione comunale e provinciale, sottolinea alcuni aspetti peculiari:
  • Interessa una “scarpata collinare boscato di buon valore paesaggistico”
  • Si tratta di un “ambito riconosciuto come corridoio ecologico di 1° livello”
  • “si trova ad una distanza di soli 1300 metri dal SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Spina Verde”

Il Decreto affronta anche altre questioni più generali riassumibili nella frase: 
  • “non risulta adeguatamente motivata la necessità dell’intervento nell’insieme delle opere legate al nuovo ospedale”.

Pertanto viene chiesto non solo una “descrizione approfondita dei potenziali effetti sull’ambiente”, ma anche:
  • Le “motivazioni dell’intervento sull’analisi dell’effettivo fabbisogno infrastrutturale nell’area dell’ospedale (flussi di traffico attuali e proiezioni temporali)  anche in rapporto al complesso degli interventi previsti o programmati sulla rete provinciale o in adeguato intorno”.
  • La “definizione delle diverse soluzioni alternative … compresa l’alternativa zero …”.
Le osservazioni del WWF Lombardia
Con una articolata e documentata nota del 7/02/2012,  a firma dell’avv. Paola Brambilla, la Presidenza di WWF Lombardia sottolinea la problematicità dell’intervento ed in particolare che “ il tracciato proposto prevede il transito nel mezzo di un’area verde/boschiva, corridoio ecologico riconosciuto dalla RER (rete ecologica regionale) … altera irreversibilmente  l’identità del panorama collinare, che implica la realizzazione di opere di sbancamento di terreno e di abbattimento di alberi secolari, in prossimità del fiume Seveso, quindi riducendo anche il valore di corridoio ecologico dell’area perifluviale …”. 

Nella stessa nota WWF ricorda che “l’area vasta entro la quale si inserisce il territorio oggetto di AdP è interessato dalla presenza di un Sito di Importanza Comunitaria della rete Natura 2000 (pSIC Spina Verde), la cui area coincide con il Parco Naturale Spina Verde”.

La nota prosegue con altre valutazioni di eco-compatibilità e conclude che, oltre ad essere sottoposta a VIA, l’opera dovrebbe necessariamente essere assoggettata a Valutazione di Incidenza (VINCA) attivando la procedura prevista ai sensi della DGR 8 Agosto 2002 n. 7/14106. Come del resto già prescritto al Comune di San Fermo dalla stessa Provincia di Como in occasione delle valutazioni delle compatibilità del PGT comunale con il PTCP provinciale.
 
La presa di posizione dei cacciatori
Anche l’Ambito Territoriale di Caccia dell’Olgiatese si dichiara preoccupato per questo intervento che “dividerà in due portando ulteriore inquinamento un enorme polmone verde formato da due ecosistemi: il grande bosco del Ronchetto e la piana prativa della Praga”.

Si veda in proposito la nota inviata alla Regione Lombardia dal presidente Pierangelo Galli il 20/12/2011.

Le vere motivazioni: il ruolo rappresentato da una società di autotrasporti
Lo scrivente Comitato non si meraviglia della carenza di motivazioni riscontrata dagli uffici regionali.

Il nuovo Ospedale rappresenta infatti  solo un pretesto o meglio una opportunità per realizzare a spese della Provincia e quindi dell’intera comunità comasca un’ opera che, già in altre occasioni a livello comunale, atti o pubbliche affermazioni avevano previsto, ancor prima dell’ipotesi di realizzare il nuovo Sant’Anna.

Da molti anni infatti esponenti di varie amministrazioni comunali succedutesi a San Fermo hanno tentato di far approvare e realizzare una strada che colleghi la zona industriale di San Fermo con l’ingresso autostradale (ubicato nei pressi del nuovo insediamento ospedaliero).

Tutto nasce nel 1995 quando si insedia nella citata zona industriale una società di autotrasporti. L’insediamento non appare molto regolare tanto che lo stesso Comune emette nel 1996 una “sospensione dell’attività”. La sospensione viene impugnata presso il TAR e quindi mai applicata.

Successivamente l’atteggiamento delle amministrazioni comunali cambia; non viene più chiesto l’allontanamento dell’azienda ma si ipotizzano altre soluzioni e , tra queste una nuova strada, atte a ridurre l’impatto di traffico pesante nel quartiere,  nei cui confronti giustamente aumentano proteste degli abitanti.

Anche in queste occasioni non sono mai stati presentati studi attendibili dei flussi di traffico atti a dimostrare che il beneficio della riduzione del traffico pesante non venga vanificato dal conseguente aumento di  traffico leggero verso l’autostrada.

Di sicuro con l’attuale progetto il traffico di TIR verrà deviato passando inopinatamente a ridosso dell’ospedale. in una zona ancora più delicata per i potenziali effetti ambientali e sanitari. Il nuovo traffico pesante renderà poi ancora più critiche le code che ogni giorno si formano all’ingresso dei parcheggi  e bloccano il traffico stradale nelle ore di punta.

Conclusioni 1: perché questa opera non ha ragione di essere realizzata

1.   Il collegamento progettato non è di alcuna utilità per l’Ospedale: non rappresenta una alternativa più scorrevole per i mezzi provenienti da Nord.

2.   Sarà deviato e passerà davanti all’ingresso dell’ospedale nuovo traffico pesante (TIR) proveniente dalla zona industriale di San Fermo e diretto verso l’autostrada. Questa sicura eventualità e la sua quantificazione in termini di numero di TIR è inspiegabilmente assente nei documenti progettuali di Comune e Provincia.

3.    L’impatto ambientale previsto è notevole, anche solo facendo riferimento alle criticità evidenziate nella VAS e non ancora affrontate in modo più approfondito da una Valutazione di Impatto Ambientale o da una Valutazione di Incidenza (quest’ultima pur ritenuta necessaria per la vicinanza con un Sito di Importanza Comunitaria non è stata realizzata).

4.   Notevoli appaiono le implicazioni per gli aspetti idrogeologici e idrografici sottolineate da ARPA e non ancora approfondite (profilo di rischio geologico di classe 4).

5.    Si prevedono costi inaccettabili.

Ai già elevati costi preventivati (€uro 4 milioni e trecentomila) vanno aggiunte spese di manutenzione superiori alla media, se solo si vogliono mantenere efficienti i sistemi di mitigazione dell’impatto ambientale e di monitoraggio previsti nello stesso  rapporto ambientale di Comune e Provincia.

Conclusioni 2: le nostre proposte
In un'epoca di profonda crisi anche della finanza pubblica, è fondamentale ed etico utilizzare le poche risorse a disposizione in opere di reale e comprovata utilità collettiva.

La strada di collegamento proposta, per altro non supportata da serie motivazioni che ne giustifichino l'impatto ambientale, non va certo in questa direzione e risulta persino dannosa allo scopo di rendere più funzionale la viabilità a servizio del Nuovo Ospedale, caratterizzandosi solo per un enorme spreco di denaro pubblico.

Vi chiediamo: ce lo possiamo permettere? Perché non valutare alternative più ragionevoli, meno costose e impattanti su una zona di pregio ambientale?

In particolare, se si vuole affrontare solo l’aspetto viabilistico di accessibilità al nuovo ospedale, senza estendere l’analisi ad altre esigenze strutturali già riconosciute indispensabili (es. l’assenza di una pensilina di protezione dalla pioggia nel percorso pedonale esterno) si propone:

a)    Studiare e progettare interventi migliorativi della viabilità verso Sud già rivelatasi molto più critica.

b)  Verso Nord limitarsi al completamento dell’allargamento e messa in sicurezza dell’ultimo tratto di via Ravona, e al completamento della pista ciclo pedonale, non realizzati in previsione della nuova strada di collegamento.

c)   Potenziare il trasporto pubblico per raggiungere l’ospedale. Unico modo per ridurre l’impatto viabilistico e i disagi rappresentati dall’uso dei parcheggi (si leggano  in proposito le numerose proteste a più riprese riportate dalla stampa locale).

d)   Risolvere il problema del traffico pesante, molesto per la salute e sicurezza dei cittadini di San Fermo, non con nuove strade ma incentivando la delocalizzazione della attività di autotrasporti sopra richiamata. Si tratta di una azienda che occupa poche unità di dipendenti, che potrebbe facilmente individuare capannoni dismessi o recentemente edificati e rimasti invenduti, in zone vicine ai caselli autostradali di Como Sud, Fino Mornasco, Lomazzo.

San Fermo della Battaglia, Agosto 2012

 ° ° ° ° °

In data 12 giugno 2012 il Comune di San Fermo della Battaglia ha presentato ricorso al Tar avverso al decreto del dirigente regionale, protocollo n. 2616.
 Ricorso al Tar.

Verbale di deliberazione della Giunta comunale n. 50 del 16 maggio 2012: autorizzazione al Sindaco a presentare ricorso al Tar ...
 

giovedì 27 settembre 2012

Il passaggio verso Casate [ 2 ].

Come avevamo scritto, seguiamo con attenzione gli sviluppi nella zona interessata affinchè quel passaggio rimanga aperto ...



Riferimenti precedenti:
http://sanfermodemocratica.blogspot.it/2012/06/il-passaggio-verso-casate.html

martedì 25 settembre 2012

La cementificazione nel paese.


Se ne scrive e parla da tempo sia sulla stampa locale che sulla stampa nazionale: a livello generale esiste un problema cementificazione.





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Ed esiste o non esiste un problema di cementificazione per San Fermo della Battaglia?


San Fermo della Battaglia:
Ø    superficie urbanizzata                161,87 ha
Ø    superficie NON urbanizzata         151,13 ha 


Densità popolazione ab/ha
SAN FERMO
13,5
CAVALLASCA
10,3
MONTANO LUCINO
8,4
PARE’
7,2
GIRONICO
4,7

" Per la corretta gestione del territorio "

Così si legge dai volantini elettorali di Progetto San Fermo degli ultimi 10 anni:





    13 maggio 2001                           28 maggio 2006                             15 maggio 2011

Qual è, se esiste, la domanda di abitazione per il territorio?

Qual è la situazione ad oggi ?

Nessuna indagine specialistica, ma una semplice rilevazione in un’area osservata, come possono essercene altre nel territorio comunale, per poi parlare di scelte di politica di gestione del territorio. E così, semplicemente leggendo i nomi riportati sui citofoni posti sulla pubblica via, annotiamo quante sono le abitazioni attualmente occupate in uno dei  blocchi di via Rigamonti, l’altro non è ancora stato completato.
 
Questa la rilevazione in numeri:

   numero delle palazzine:
7

   numero abitazioni per palazzina:
11
 complessivamente 77 abitazioni
  occupate:


   palazzina A
1
 su 11
   palazzina B
2
 su 11
   palazzina C
1
 su 11
   palazzina D
5
 su 11
   palazzina E
8
 su 11
   palazzina F
6
 su 11
   palazzina G
5
 su 11
complessivamente 28 abitazioni occupate su 77 disponibili ( 36% del disponibile  - aprile 2012).


Questo dovrebbe far riflettere.

 ° ° ° ° ° ° °


L’ultimo arrivo in via Rigamonti in completamento.



 Una visione d’insieme del blocco di via Rigamonti.

 E poi ?
 
Nell’incipit ci ponevamo, come San Fermo Democratica, alcune domande sulla eventualità che ci possa essere un rischio di cementificazione.

Esiste questo rischio ?

E quali aree oggi a verde potrebbero essere a rischio di cementificazione nel paese ?
 
via Cantone ?

via Ravona ?
    



il Somaini ed il suo parco ? 




 E poi ?

vero, non vero

E’ questo che si vorrebbe ?
Possono essere dati indicazioni ed indirizzi diversi?

Parliamone.