La questione della bretella di via Peneporto è da anni all’attenzione di molti cittadini di San Fermo; il gruppo di San Fermo Democratica ha inserito la sua contrarietà a questo progetto nel proprio programma elettorale per le elezioni amministrative del 2011.
Per un po’ è sembrato che tutto fosse passato sotto silenzio, in realtà non era proprio così ed a fine anno 2011 si riaccese la luce su quella che è stata definita sulla stampa locale, la “strada d’oro”.
Le minoranze in Consiglio comunale di San Fermo della Battaglia hanno presentato una interpellanza alla Provincia ed alla Regione.
Alla Provincia di Como, 7 dicembre 2011
Accordo di programma Ospedale Sant’Anna, strada di collegamento tra via Peneporto e Ospedale in San Fermo della Battaglia; richiesta di incontro. |
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Alla Regione Lombardia, 7 dicembre 2011
Strada di collegamento tra via Ravona e via Peneporto in San Fermo della Battaglia. Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale Sant’Anna di Como. |
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Alla Regione Lombardia, 12 dicembre 2011
Esposto === Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale Sant’Anna di Como - Strada di collegamento tra via Ravona - via Peneporto- Ospedale. |
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I media locali (in particolare Espansione tv e Corriere di Como) in quei giorni portarono all'attenzione generale il progetto ed il suo costo.
Il 29 maggio 2012 si costituì il Comitato per la salvaguardia Valle del Seveso e Val Grande con l’obiettivo di occuparsi anche delle vicende di questa bretella.
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In data 26 luglio 2012 la Regione Lombardia, V Commissione Territorio, invita il Comitato a partecipare all'audizione che poi si terrà il 3 settembre 2012 di cui la stampa locale ha riferito:
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Riportiamo il documento presentato in Commissione regionale dal Comitato nel quale si ripercorrono alcuni passaggi della questione bretella.
° ° ° ° °
Nuova
strada di collegamento tra via Peneporto e via Ravona (nuovo Ospedale
Sant’Anna) nel Comune di San Fermo della Battaglia (Como).
Premessa: l’Accordo di Programma (AdP).
Il
13/12/2003 viene siglato dai diversi enti interessati, compresa la Regione
Lombardia, l’accordo di programma [AdP]
per la realizzazione del Nuovo Ospedale Sant’Anna nel territorio del Comune di
San Fermo della Battaglia.
L’AdP prevede anche “progetti relativi all’adeguamento viabilistico di accessibilità al nuovo S. Anna, realizzazione di nuove rotatorie, strade, piste ciclabili e la sistemazione di aree di sosta in piazza XXVII Maggio a San Fermo con funzioni di interscambio”.
In questa prima stesura dell’AdP non si fa alcun cenno alla strada di collegamento in oggetto.
L’AdP prevede anche “progetti relativi all’adeguamento viabilistico di accessibilità al nuovo S. Anna, realizzazione di nuove rotatorie, strade, piste ciclabili e la sistemazione di aree di sosta in piazza XXVII Maggio a San Fermo con funzioni di interscambio”.
In questa prima stesura dell’AdP non si fa alcun cenno alla strada di collegamento in oggetto.
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Ratifica del Consiglio comunale |
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AdP tra Provincia di Como e Comune di San Fermo |
A giustificazione di questa nuova opera non si riportano (per lo meno nei documenti in nostro possesso) studi preliminari di flussi di traffico o altre particolari motivazioni di carattere viabilistico.
Anzi
le valutazioni fatte in fase progettuale, se pur poco approfondite,
sottolineavano che il maggior flusso di traffico verso il nuovo nosocomio era
da prevedersi non da Nord ma da Sud.
Si
segnala che altre modifiche contenute nel nuovo AdP riguardano il rifacimento
della piazza XXVII Maggio a San Fermo e lo spostamento del previsto parcheggio
in piazza don Prayer. Opere già realizzate
che a nostro avviso nulla hanno a che fare con la finalità di
“interscambio” prevista nell’AdP, se per “interscambio” si voleva intendere un
collegamento diretto con mezzi pubblici tra parcheggio nella piazza di San
Fermo e nuovo Ospedale.
Questa modifica dell’AdP ha comportato, senza una
articolata motivazione tecnica ed urbanistica, una variazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale [PTCP] della
Provincia di Como.
La strada
La
nuova opera da realizzare consiste in un tratto stradale di poco più di un
chilometro che dovrebbe collegare con la zona ospedaliera (via Ravona), una strada (via Peneporto) che si stacca da
un quartiere di San Fermo (Mornago) che ha avuto negli ultimi anni un
importante incremento di edilizia civile, dove sono ubicate scuole, poli
sportivi pubblici e privati, altri servizi pubblici ed anche una zona
industriale.
Il
tracciato interessa una valletta formata dal primo tratto del Seveso, non
proprio lungo il torrente dove è già
stata realizzata una pista ciclo pedonale, ma sul fianco della collina boscata
che delimita la stessa valletta sul versante occidentale.
L’innesto
con via Ravona (strada proveniente da Nord dalla Provinciale Garibaldina
attraverso il Comune di Cavallasca) avviene in prossimità dell’ingresso del
nuovo nosocomio.
Non si tratta quindi di un
tracciato che faciliterà l’accessibilità in via
diretta con l’ospedale, dal momento che le auto provenienti
da Nord, prima di imboccarlo, dovrebbero
attraversare una zona interna al paese densamente abitata.
Appare
invece come un nuovo collegamento tra il quartiere di Mornago e lo stesso
ospedale. Va notato però che da Mornago (e dal centro di San Fermo) si può già
ora raggiungere in auto il nosocomio in 5 minuti scarsi e con un percorso di
soli 2-3 chilometri attraverso un’altra strada interna esistente e collegata più a monte con via Ravona, già
ampliata e messa in sicurezza in base all’AdP.
A
metà del nuovo tracciato è anche prevista una nuova invadente rotatoria con
altro duplice raccordo su via Ravona, di cui non si comprende l’utilità se
non per raggiungere più comodamente
Cavallasca da San Fermo.
Il
costo previsto dal progetto è di circa €uro 4 milioni e trecentomila, messi a
bilancio da parte della Provincia.
La Valutazione Ambientale
Strategica VAS
Nel
Luglio 2009 viene redatto a cura del Comune di San Fermo e della Provincia di
Como un rapporto ambientale riguardante sia questa nuova strada che la pista
ciclo pedonale lungo il Seveso.
Il
rapporto, preceduto da una breve analisi, arriva ad elencare una serie di
criticità relativamente al “valore ambientale delle aree di intervento”, “l’asportazione di habitat”, “la distruzione
di siti produttivi per la fauna”, “l’inquinamento atmosferico, acustico e
luminoso”, “l’impermeabilizzazione dei suoli”, “l’impatto sugli aspetti visuali
del paesaggio” e “la creazione di barriere ecologiche”, sottolineando in
particolare per quest’ultimo aspetto il contrasto con quanto previsto dal PTCP
provinciale.
Il
documento del Comune e della Provincia conclude però che l’opera è realizzabile
se pure con importanti e complessi interventi di “mitigazione” degli impatti, compreso
l’evidente ostacolo ai corridoi ecologici.
Dovrà
inoltre essere messo in atto un sistema di monitoraggio nel tempo tramite
appositi indicatori.
I pareri dell’Agenzia
Regionale per l’Ambiente ARPA
ARPA
è intervenuta nel 2009 con tre note (due in occasione di Conferenze di
Servizio).
Osservazioni al rapporto ambientale della VAS sulla proposta di AdP tra Provincia di Como e Comune di San Fermo della Battaglia finalizzato alla realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como, 3 settembre 2009
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Lotto 1 progetto definitivo per la realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como. (via Imbonati, via Ravona, incroci vie Noseda/Roma/Rigamonti, pista ciclabile) - Conferenza dei Servizi del 07.10.09 ore 10.00., 7 ottobre 2009
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Realizzazione di opere viabilistiche e di sosta in relazione al nuovo ospedale S.Anna di Como - approvazione progetto definitivo 2° lotto (realizzazione di collegamento viario tra la comunale via Peneporto ed il nuovo Ospedale) - Conferenza dei Servizi del 19 novembre 2009 ore 10.00 -, 16 novembre 2009
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In
queste missive ARPA richiama la “zona
palustre dei luoghi posti sotto il profilo geologico in classe 4 e quindi di
assoluta criticità anche per essere a rischio esondazione del torrente Seveso”.
Viene quindi chiesto di approfondire una serie di aspetti attraverso uno studio idrogeologico e di compatibilità idraulica.
Vengono riportate altre osservazioni di carattere ambientale che rendono, a parere di ARPA, necessaria l’esecuzione di verifica di assoggettabilità a VIA.
Sottolineiamo che le osservazioni di ARPA in parte sono sovrapponibili alle criticità emerse con il rapporto ambientale comunale ma evidenziano una nuova problematica di natura idrogeologica inspiegabilmente sottovalutata nel rapporto ambientale stesso.
Nei programmi di Comune e Provincia l’opera avrebbe dovuto già essere realizzata nel corso del 2012, nel marzo scorso però, con decreto n. 2616 della Direzione Generale Ambiente Energia e Reti è stata sancita la assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale.
Viene quindi chiesto di approfondire una serie di aspetti attraverso uno studio idrogeologico e di compatibilità idraulica.
Vengono riportate altre osservazioni di carattere ambientale che rendono, a parere di ARPA, necessaria l’esecuzione di verifica di assoggettabilità a VIA.
Sottolineiamo che le osservazioni di ARPA in parte sono sovrapponibili alle criticità emerse con il rapporto ambientale comunale ma evidenziano una nuova problematica di natura idrogeologica inspiegabilmente sottovalutata nel rapporto ambientale stesso.
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Il decreto n. 2616 |
Nei programmi di Comune e Provincia l’opera avrebbe dovuto già essere realizzata nel corso del 2012, nel marzo scorso però, con decreto n. 2616 della Direzione Generale Ambiente Energia e Reti è stata sancita la assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale.
Il
decreto regionale nell’elencare varie carenze di carattere ambientale emerse
dalla documentazione comunale e provinciale, sottolinea alcuni aspetti
peculiari:
Il Decreto affronta anche altre questioni più generali riassumibili nella frase:
- Interessa una “scarpata collinare boscato di buon valore paesaggistico”
- Si tratta di un “ambito riconosciuto come corridoio ecologico di 1° livello”
- “si trova ad una distanza di soli 1300 metri dal SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Spina Verde”
Il Decreto affronta anche altre questioni più generali riassumibili nella frase:
- “non risulta adeguatamente motivata la necessità dell’intervento nell’insieme delle opere legate al nuovo ospedale”.
Pertanto
viene chiesto non solo una “descrizione approfondita dei potenziali
effetti sull’ambiente”, ma anche:
- Le “motivazioni dell’intervento sull’analisi dell’effettivo fabbisogno infrastrutturale nell’area dell’ospedale (flussi di traffico attuali e proiezioni temporali) anche in rapporto al complesso degli interventi previsti o programmati sulla rete provinciale o in adeguato intorno”.
- La “definizione delle diverse soluzioni alternative … compresa l’alternativa zero …”.

Nella stessa nota WWF ricorda che “l’area vasta entro la quale si inserisce il territorio oggetto di AdP è interessato dalla presenza di un Sito di Importanza Comunitaria della rete Natura 2000 (pSIC Spina Verde), la cui area coincide con il Parco Naturale Spina Verde”.
La
nota prosegue con altre valutazioni di eco-compatibilità e conclude che, oltre
ad essere sottoposta a VIA, l’opera dovrebbe necessariamente essere
assoggettata a Valutazione di Incidenza (VINCA) attivando la procedura prevista
ai sensi della DGR 8 Agosto 2002 n. 7/14106. Come del resto già prescritto al
Comune di San Fermo dalla stessa Provincia di Como in occasione delle
valutazioni delle compatibilità del PGT comunale con il PTCP provinciale.
La presa di posizione dei cacciatori
Anche l’Ambito Territoriale di Caccia dell’Olgiatese si dichiara preoccupato per questo intervento che “dividerà in due portando ulteriore inquinamento un enorme polmone verde formato da due ecosistemi: il grande bosco del Ronchetto e la piana prativa della Praga”.

Si
veda in proposito la nota inviata alla Regione Lombardia dal presidente
Pierangelo Galli il 20/12/2011.
Le vere motivazioni: il ruolo rappresentato da una società di autotrasporti
Lo
scrivente Comitato non si meraviglia della carenza di motivazioni riscontrata
dagli uffici regionali.
Il
nuovo Ospedale rappresenta infatti solo
un pretesto o meglio una opportunità per realizzare a spese della Provincia e
quindi dell’intera comunità comasca un’ opera che, già in altre occasioni a
livello comunale, atti o pubbliche affermazioni avevano previsto, ancor prima
dell’ipotesi di realizzare il nuovo Sant’Anna.
Da
molti anni infatti esponenti di varie amministrazioni comunali succedutesi a
San Fermo hanno tentato di far approvare e realizzare una strada che colleghi
la zona industriale di San Fermo con l’ingresso autostradale (ubicato nei
pressi del nuovo insediamento ospedaliero).
Tutto nasce nel 1995 quando si insedia nella citata zona industriale una società di
autotrasporti. L’insediamento non appare molto regolare tanto che lo stesso
Comune emette nel 1996 una “sospensione dell’attività”. La sospensione viene
impugnata presso il TAR e quindi mai applicata.
Successivamente
l’atteggiamento delle amministrazioni comunali cambia; non viene più chiesto
l’allontanamento dell’azienda ma si ipotizzano altre soluzioni e , tra queste
una nuova strada, atte a ridurre l’impatto di traffico pesante nel
quartiere, nei cui confronti giustamente
aumentano proteste degli abitanti.
Anche
in queste occasioni non sono mai stati presentati studi attendibili dei flussi
di traffico atti a dimostrare che il beneficio della riduzione del traffico
pesante non venga vanificato dal conseguente aumento di traffico leggero verso l’autostrada.
Di
sicuro con l’attuale progetto il traffico di TIR verrà deviato passando
inopinatamente a ridosso dell’ospedale. in una zona ancora più delicata per i
potenziali effetti ambientali e sanitari. Il nuovo traffico pesante renderà poi
ancora più critiche le code che ogni giorno si formano all’ingresso dei parcheggi e bloccano il traffico stradale nelle ore di
punta.
Conclusioni 1: perché questa opera non ha ragione di essere realizzata
1. Il collegamento progettato non è di
alcuna utilità per l’Ospedale: non rappresenta una
alternativa più scorrevole per i mezzi provenienti da Nord.
2. Sarà deviato e passerà davanti all’ingresso
dell’ospedale nuovo traffico pesante (TIR) proveniente dalla zona industriale
di San Fermo e diretto verso l’autostrada. Questa
sicura eventualità e la sua quantificazione in termini di numero di TIR è
inspiegabilmente assente nei documenti progettuali di Comune e Provincia.
3. L’impatto ambientale previsto è notevole,
anche solo facendo riferimento alle criticità evidenziate nella VAS e non
ancora affrontate in modo più approfondito da una Valutazione di Impatto
Ambientale o da una Valutazione di Incidenza (quest’ultima pur ritenuta
necessaria per la vicinanza con un Sito di Importanza Comunitaria non è stata
realizzata).
4.
Notevoli appaiono le implicazioni per gli
aspetti idrogeologici e idrografici sottolineate da ARPA e non ancora
approfondite (profilo di rischio geologico di classe 4).
5.
Si prevedono costi inaccettabili.
Ai
già elevati costi preventivati (€uro 4
milioni e trecentomila)
vanno aggiunte spese di manutenzione superiori alla media, se solo si vogliono
mantenere efficienti i sistemi di mitigazione dell’impatto ambientale e di
monitoraggio previsti nello stesso
rapporto ambientale di Comune e Provincia.
Conclusioni 2: le nostre
proposte
In
un'epoca di profonda crisi anche della finanza pubblica, è fondamentale ed
etico utilizzare le poche risorse a disposizione in opere di reale e comprovata
utilità collettiva.
La
strada di collegamento proposta, per altro non supportata da serie motivazioni
che ne giustifichino l'impatto ambientale, non va certo in questa direzione e
risulta persino dannosa allo scopo di rendere più funzionale la viabilità a
servizio del Nuovo Ospedale, caratterizzandosi solo per un enorme spreco di denaro
pubblico.
Vi
chiediamo: ce lo possiamo permettere? Perché non valutare alternative più
ragionevoli, meno costose e impattanti su una zona di pregio ambientale?
In
particolare, se si vuole affrontare solo l’aspetto viabilistico di
accessibilità al nuovo ospedale, senza estendere l’analisi ad altre esigenze
strutturali già riconosciute indispensabili (es. l’assenza di una pensilina di
protezione dalla pioggia nel percorso pedonale esterno) si propone:
a) Studiare e progettare interventi
migliorativi della viabilità verso Sud già rivelatasi molto più critica.
b) Verso Nord limitarsi al completamento
dell’allargamento e messa in sicurezza dell’ultimo tratto di via Ravona, e al
completamento della pista ciclo pedonale, non realizzati in previsione della
nuova strada di collegamento.
c) Potenziare il trasporto pubblico per
raggiungere l’ospedale. Unico modo per ridurre l’impatto viabilistico e i
disagi rappresentati dall’uso dei parcheggi (si leggano in proposito le numerose proteste a più
riprese riportate dalla stampa locale).
d) Risolvere il problema del traffico pesante,
molesto per la salute e sicurezza dei cittadini di San Fermo, non con nuove
strade ma incentivando la delocalizzazione della attività di autotrasporti
sopra richiamata. Si tratta di una azienda che occupa poche unità di dipendenti,
che potrebbe facilmente individuare capannoni dismessi o recentemente edificati
e rimasti invenduti, in zone vicine ai caselli autostradali di Como Sud, Fino
Mornasco, Lomazzo.
San
Fermo della Battaglia, Agosto 2012
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In data 12 giugno 2012 il Comune di San Fermo della Battaglia ha presentato ricorso al Tar avverso al decreto del dirigente regionale, protocollo n. 2616.
Ricorso al Tar.
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Verbale di deliberazione della Giunta comunale n. 50 del 16 maggio 2012: autorizzazione al Sindaco a presentare ricorso al Tar ...
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